Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Parla Claudia Carbone, la donna più votata ai Comites di New York: E' tempo di fare comunità

Parla Claudia Carbone, la donna più votata ai Comites di New York: E' tempo di fare comunità

“La vicenda  che ha portato alla decadenza di Cario dalla carica di senatore ci obbliga ad approntare una riforma del voto all'estero che elimini quegli aspetti critici che potrebbero minare la sicurezza stessa del voto. Pertanto rivolgo un appello al Governo affinché si vari, presto, una riforma che renda il voto espresso da noi italiani all'estero effettivamente rispondente al dettato costituzionale, per cui ‘Il voto è personale ed eguale, libero e segreto’”. A parlare è la neo eletta consigliera dei Comites di New York, Claudia Carbone. 

Trenta anni, avvocato, originaria di Mendicino, comune del Cosentino a pochi chilometri dal capoluogo, Carbone – nella Grande Mela da quasi sette anni - è la donna più votata ai Comites di New York: è stata eletta, seconda per numero di voti ottenuti, nella lista Progetto Community. 

“E’ stata la mia prima volta: la mia prima candidatura. Ho conosciuto la realtà dei Comitati degli italiani all'estero grazie ad un amico molto attivo qui nel mondo dell'Associazionismo. Anche io sono vicina a questo mondo e conosco  e collaboro con varie Associazioni italiane e New York. A gennaio saranno 7 anni che vivo qui: una scelta legata a motivi prima di studio e poi di lavoro ma che sicuramente rifarei (è laureata all'Università della Calabria e si è specializzata alla St. John's University School of Law, ndr). La comunità italiana a New York è viva, variegata, attiva. Fatta di giovani che si sono trasferiti da poco ma anche di italiani che sono qui da 30, 40, 50 anni. Io stessa ho dei parenti di mia nonna che vivono qui. Il consiglio che do ai giovani è questo: fate un’esperienza all’estero. È qualcosa di formativo, educativo, fondamentale per il futuro”. 

 

La prima riunione del nuovo Comites di New York – che rimarrà in carica per i prossimi cinque anni -  è in programma giovedì: “E’ un Comites che mette insieme tanti profili di professionisti diversi, in comune c’è la voglia di fare e di fare bene. C’è tanto entusiasmo, c’è una forte motivazione.  Giovedì - spiega Carbone a 9colonne - verranno eletti il presidente, il segretario, e consiglieri che faranno parte dell’esecutivo. Io ricoprirò la carica di segretaria pro tempore in quanto sono la più giovane. La consapevolezza che abbiamo tutti è che per fare qualcosa a favore della comunità è necessario essere comunità: il contributo alla comunità si può dare quando si è un gruppo, non quando si è da soli”. 

 

La neo eletta consigliera ha le idee chiare su quello  che c’è fa fare: “Partire dalla comunicazione che è fondamentale per coinvolgere il maggior numero di italiani alle attività del Comites. Bisogna informare il territorio, avvicinare chi vive all’estero a quello che può rivelarsi un punto di riferimento di notevole importanza”. Poi la collaborazione “con Consolato e istituzioni” per “aiutare i connazionali ad ottenere servizi più efficienti ed efficaci”: “Il Comites deve essere un supporto” precisa. “E poi –continua Carbone -  è necessario tenere alta l’attenzione su temi legati alla sanità, alle pari opportunità, ai diritti civili”. “Abbiamo intenzione di realizzare progetti che coinvolgeranno e daranno visibilità a  ricercatori,  artisti, realtà imprenditoriali italiane a New York” racconta la consigliera che guarda anche alle elezioni politiche in Italia: “Sarei favorevole all’introduzione del voto elettronico per gli italiani all’estero: per avere modalità più sicure, per una maggiore trasparenza e partecipazione, per avere  tempistiche più snelle e un reale risparmio in termini di risorse. Non è possibile che ad ogni tornata elettorale il voto estero sia accompagnato da polemiche, si parli di presunti brogli o errori. Certo dovrà essere garantita la segretezza del voto, la libertà di esprimerlo. Qualcosa che via internet diventa spesso complesso”. Nel futuro di Claudia Carbone c’è lo studio internazionale dove si occupa di diritto societario e commerciale, l’impegno al Comites e chissà forse - più in là - anche una carriera politica in Italia: “Perché no? Mai dire mai, sarebbe interessante”. (15 dic - PO / Gil) 

(© 9Colonne - citare la fonte)