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direttore Paolo Pagliaro

BONOMI: LA FLAT TAX
NON CREA CRESCITA

Direttamente dal Forum di Davos è intervenuto sulle colonne di “Repubblica” il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, fresco di rientro da Kiev. E proprio da questa missione parte l’intervista al vertice degli industriali italiani: “In Ucraina, la ricostruzione non dovrà essere solo economica, ma sociale. Nella mia prima missione ero stato a Bucha, dove sono stati accolti molti bambini sfollati. Quegli sguardi non te li dimentichi”. Dall’Ucraina si arriva a parlare, nel concreto, di economia: “Nel 2022 gli aiuti di Stato autorizzati dall’Unione europea sono stati 540 miliardi. Ma il 49,3% - quasi la metà - li ha utilizzati la Germania. Il 29,9% la Francia. L’Italia il 4,7%. Ci vuole un intervento europeo comune e trasversale a tutte le filiere. Solo così le risorse diventano adeguate e non si rompe il mercato unico. La soluzione per finanziare tutto ciò? Eurobond. E dobbiamo avere un fondo sovrano che si occupi delle terre rare, per esempio. La reale sfida che abbiamo di fronte non è tanto l’autonomia differenziata quanto invece l’autonomia industriale europea. Noi non abbiamo le materie prime e gli Usa e la Cina fanno la corsa per accaparrarsene la proprietà. Il fondo sovrano deve servire anche a comprarle”. Capitolo debito: “Abbiamo 1.100 miliardi di spesa pubblica. Possiamo riconfigurare il 4-5%. Abbiamo 3.900 partecipate pubbliche, un terzo delle quali in perdita. Può capitare. Ma 1.200 hanno più consiglieri di amministrazione che dipendenti. Possiamo pensare di rivedere quella spesa. C’era bisogno della flat tax, di fare un forfait che penalizza i dipendenti e costa 1,2 miliardi? Quella flat tax non crea crescita. Posso continuare a lungo, mi fermo a questi due esempi. La manovra è condivisibile sull’energia. Ma se non si tagliano in maniera incisiva le tasse sul lavoro non ci convince. Serve un taglio da 16 miliardi concentrato sotto ai 35mila euro di reddito, due terzi a favore dei lavoratori, un terzo per le imprese. Significa dare 1.200 euro in più ai lavoratori, cioè una mensilità aggiuntiva”. (18 GEN - feb)

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