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LA PG DI PALERMO:
DECISIVI CIMICI E TROJAN

LA PG DI PALERMO: <BR> DECISIVI CIMICI E TROJAN

“Le intercettazioni sono fondamentali non solo per mafia, droga e corruzione, ma anche per i reati minori, spesso spie di contesti mafiosi”. “Non vanno spuntate, anzi dobbiamo potenziare le indagini sulle transazioni telematiche e il dark web, dove ci sono praterie investigative sul riciclaggio finanziario”. Così a La Stampa la pg di Palermo Lia Sava la quale sottolinea che per evitare abusi “le regole ci sono. Dipende da noi magistrati rispettarle. Senza smagliature, con rigore estremo, religioso”. Se ne fanno troppe e con troppa leggerezza? “La procedura è tutt'altro che banale. Richiesta argomentata del pm, decreto del gip, proroghe concesse solo se motivate dettagliatamente”. Il ministro dice: i mafiosi non parlano al telefono. “Guardi che noi non abbiamo mica intercettato Messina Denaro. Magari avessimo saputo il suo numero di telefono!”. E invece? “Sa come si chiama questa indagine? Terra bruciata. Il discorso è questo: non si arriva al mafioso - questa indagine lo dimostra - intercettando lui, bensì intercettando gli insospettabili, il contesto. Così abbiamo isolato il boss. Terra bruciata, appunto”. Per Lia Sava “L'arresto di Matteo Messina Denaro rappresenta una svolta epocale. Chiude i conti con lo stragismo mafioso, ha una potenza anche simbolica straripante”. Lo Stato però non deve abbassare la guardia: “Negli Anni 70 si diceva ‘la mafia non esiste’; oggi ci può essere la tentazione di dire ‘non esiste più’” invece “esiste eccome, anche se non la vediamo. È una mafia 2.0” che va contrastata “su due piani. Quello repressivo e quello sociale, promuovendo un riscatto etico per ridurre l'appeal dell'offerta deviante della mafia”. (19 GEN - deg)

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