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Scuola, M5s: 500 euro per caro-libri, educazione affettiva e no classi pollaio

Roma, 21 set - Introduzione dell'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale, stop ai tagli e elle classi pollai, e soprattutto l’introduzione di una “dote educativa”, una carta elettronica personale dell’importo di 500 euro, assegnata su richiesta agli studenti con Isse familiare non superiore ai 45mila euro. Sono le tre proposte sulla scuola che il Movimento 5 Stelle lancia oggi, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico ormai in tutta Italia, per venire incontro a quella che Giuseppe Conte definisce “una classe media ormai impoverita: mentre Meloni è impegnata a creare nuovi slogan per mascherare il fallimento sull'immigrazione, noi non dobbiamo dimenticare le vere emergenze del paese come il carovita, e n questo clima non ci sfugge neppure come il presidente del Consiglio non ha stanziato un euro per il caro-libri, quando la spesa arriva a toccare 1.200 euro per studente, con rincari fino al 10%. Di fronte a tutto questo, silenzio assordante del governo". Ad illustrare nel dettaglio le misure è la deputata pentastallata Anna Laura Orrico: “Considerato il contesto particolarmente delicato economico che affrontano le famiglie italiane, abbiamo cercato di riportare al centro dell'attenzione il diritto allo studio, la centralità per le ragazze e i ragazzi di poter accedere alla scuola. Per questo proponiamo di istituire una dote educativa per ogni studente e per ogni studentessa di 500 euro per i nuclei familiari fino a 45mila euro di Isee: un aiuto concreto non solo per chi si trova in un momento di difficoltà economica, ma anche per quel ceto medio che sopporta tutti i sacrifici che spesso vengono chiesti in termini di tasse e in termini di contributi e che si vede sempre di più impoverito”. Come detto, la ‘dote educativa’ in particolare, si rivolge a una fascia di popolazione ampia, con un Isee massimo non basso rispetto a quello utilizzato per altre iniziative rivolte ai ceti poveri, perché “oggi le famiglie si trovano ad affrontare il caro energia, si trovano ad affrontare dei tassi di mutuo e di interessi che sono schizzati alle stelle, e ora si trovano ad affrontare il caro libri. I più recenti report ci dicono che una famiglia oggi in Italia arriva a spendere più di 1.200 eurp per iniziare la scuola, tra acquisto dei libri, penne, cancelleria”. Un’altra proposta di legge prevede anche, spiega Orrico, “di istituire l'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale a scuola, così come la presenza dello psicologo, perché fenomeni come Caivano, la periferia di Palermo e altre periferie di tutto il nostro paese, non si affrontano solo in maniera punitiva e repressiva. Dobbiamo dare ai nostri giovani, che tra l'altro ce lo chiedono, gli strumenti per imparare a relazionarsi in una società che è sempre più complessa e che accentua le fragilità”. La terza proposta, conclude Orrico, è anzi “una controproposta, contro i tagli delle istituzioni scolastiche che avverranno in tutta Italia, in particolare nel sud, con più di 1000 scuole che vedranno sottrarsi dirigenti scolastici e personale amministrativo”. Di fatto, aggiunge “un vero e proprio taglio, che significa che la scuola perde quei riferimenti che consentono una gestione efficace ed efficiente, e anche una certa qualità dell'offerta formativa”.
(PO / Sis)

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