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Sanita’, da Lega ddl per riforma sistema emergenza

Roma, 21 set - “Questa disegno di legge consentirà di garantire la sistematizzazione di innovazioni indispensabili per una piena ed efficace tutela di tutte le patologie tempo-dipendenti, in particolare uniformità ed efficienza di risposta, massima rapidità e appropriatezza negli interventi, ragionevolezza funzionale ed organizzativa attraverso la messa in campo di un sistema pre ospedaliero effettivamente integrato con quello ospedaliero, con contestuale rafforzamento della continuità assistenziale e della medicina territoriale in chiave preventiva e predittiva”. Così la senatrice della Lega Maria Cristina Cantù, vicepresidente della commissione Sanità, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Madama il disegno di legge (di cui è prima firmataria) per il riordino del sistema di emergenza sanitaria pre ospedaliera e integrazione con il sistema ospedaliero di emergenza-urgenza. Tra i contenuti del ddl, sottolinea Cantù, “il riordino del sistema sanitario di emergenza preospedaliero e la necessaria integrazione con quello ospedaliero, basato sul Numero Unico Europeo 112 con operatori multilingue. A tale scopo perfezioniamo la rete diretta dalle Regioni e dalle Province Autonome, composta dalle centrali e dalle sale operative dentro le quali operano medici, infermieri e tecnici altamente specializzati in emergenza-urgenza che coordinano la rete dei mezzi di soccorso, avvalendosi anche del terzo settore. Il personale delle Centrali Operative del soccorso viene maggiormente professionalizzato attraverso la definizione di standard formativi specifici, stessa attenzione è stata posta nella definizione della figura del Soccorritore e dell’Autista Soccorritore. Punti di forza sono l’appropriatezza, l’uniformità e la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini e il consolidamento dei sistemi di elisoccorso regionali e interregionali”. “In questa manovra qualcosa di importante sulla sanità si farà, compatibilmente con le risorse, ed è un segnale importante dal governo” ha detto il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, facendo gli onori di casa, mentre il governo ha annunciato il proprio sostegno ai contenuti del ddl: “Un provvedimento importante, perché coniuga quello che ieri non c’è stato, cioè un’assistenza territoriale che faccia il pari con la medicina di emergenza urgenza, ovvero i pronto soccorso: ci sono troppi codici bianchi e verdi, che stressano le strutture ospedaliere perché non presi in carico dal territorio. Questo ddl cerca di integrare il territorio con il pronto soccorso, proprio per andare incontro alle esigenze strutturali dei nostri ospedali che non possono essere presi d’assalto da chi non ha necessità di arrivare in ospedale” ha affermato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. “Abbiamo avuto spunti molto importanti da questo ddl, sia sul fronte dell’emergenza urgenza che su quello dei lavoratori ospedalieri e non e dei volontari, fondamentali per tutta la filiera, quindi non possiamo fare altro che accogliere la condivisione da parte di associazioni ed enti facendone tesoro e facendo la nostra parte” ha dichiarato Alessandro Morelli, sottosegretario con delega al comitato interministeriale per la programmazione economica. “L’assistenza in emergenza urgenza è un asse portante del nostro servizio sanitario nazionale e del diritto alla tutela della salute dei cittadini” - commenta Giovanni Migliore, presidente di Fiaso e moderatore dell’evento – “Oggi è indispensabile avere una Legge di riordino che ne possa garantire efficienza e omogeneità organizzativa in tutta Italia. Il ddl Cantù oltre a colmare questo gap, introduce a nostro avviso inoltre alcune novità importanti. Il soccorso preospedaliero viene integrato con la rete ospedaliera e viene introdotto un sistema nazionale di valutazione e monitoraggio delle prestazioni. Ma soprattutto il sistema di soccorso attuale e futuro necessita di professionisti qualificati e anche su questo il ddl interviene con la previsione, anche per gli infermieri, di un percorso di formazione specifica”, conclude Migliore. Per il presidente di Simeu Fabio De Iaco “il ddl ha il merito di intervenire su molti punti ancora irrisolti della fase preospedaliera dell’emergenza urgenza: l’obiettivo finale è un sistema unico efficace e sostenibile che preveda l’efficientamento della fase ospedaliera e la totale integrazione tra le due fasi, attraverso l’unicità del ruolo dei sanitari e la piena condivisione delle funzioni di coordinamento”, conclude. Il presidente Nazionale Aaroi-Emac, Alessandro Vergallo, auspica una riforma del “sistema di emergenza urgenza territoriale in modo da poter essere realmente appropriato, efficace, efficiente, ed equamente organizzato in tutte le Regioni d’Italia. Il modello che da sempre proponiamo” – aggiunge – “non contempla un medico in ogni ambulanza, ma un’opportuna integrazione tra mezzi infermierizzati e medicalizzati in base alle reali esigenze della popolazione e al progresso tecnologico e organizzativo, puntando sulla qualità, quindi anche sulle competenze e sulle skills dei professionisti sanitari sui quali fondarlo”, conclude Vergallo. (PO / Roc) ////

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