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Foibe, Rojc (Pd): vittime tragiche di pulizia ideologica, non etnica

Roma, 3 ott - “Io ho cercato di dire che la giornata del Ricordo è una giornata che è nata proprio per fare un percorso di riconciliazione, che è un percorso difficile ma che è stato coronato dalla stretta di mano dei presidenti Mattarella e Pahor sui due luoghi e simbolo delle tragedie giuliane” nel 2020. “Naturalmente quando si strumentalizzano i morti delle foibe, si fa un peccato mortale, l'ho detto e lo ribadisco e lo sottolineo, non perché non abbiano il diritto di essere martiri, anzi ma perché come è successo in Italia, in Slovenia, in Europa, alla fine della Seconda guerra mondiale ci sono stati grandi tragedie, eccidi. Ma questi eccidi vanno contestualizzati in un quadro storico ampio: non c'è stata e l’ho ribadito e lo voglio ribadire ancora, una pulizia etnica. E' stata una pulizia di tipo ideologico. L’onore ai morti e agli esuli non si deve toccare né si deve strumentalizzare perché non è una cosa né di destra né di sinistra, è una cosa universale”. Così la senatrice del Partito democratico Tatiana Rojc, che oggi pomeriggio ha ufficializzato il voto favorevole del suo gruppo ai ddl sulle iniziative per la conoscenza delle foibe, passato con 147 voti a favore e due astenuti: il ddl prevede fondi per iniziative nelle scuole e nelle università e anche per le associazioni degli esuli. Rojc spiega poi nel dettaglio ciò che intende per pulizia ideologica: “Quando si è imposto il regime fascista nella regione, ha fatto una pulizia, ha voluto italianizzare le terre, fascistizzarle e quant'altro – ricorda – Alla fine della Seconda guerra mondiale è successa un po’ la stessa cosa, ma non c'è stato odio nei confronti degli italiani” bensì contro l’ideologia fascista. “Dirò di più: nel ‘43, quando è caduto il regime fascista, quando i soldati italiani rientravano dai territori che avevano occupato e avevano paura di rientrare con le divise dell'esercito italiano perché rischiavano di essere presi e cooptati dall'esercito tedesco, sono state madri, sorelle, mogli, fidanzate slovene a dare loro i vestiti dei loro fratelli, dei loro mariti, dei loro fidanzati per evitare loro una fine tragica” racconta la senatrice italo-slovena. “Quindi non possiamo parlare di odio etnico, possiamo certamente dire che sono stati infoibate vittime tragiche di un odio ideologico”. (PO / Sis)

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