Roma, 12 ott – “Non c ‘è stata nessuna risposta, a fronte del fatto che dopo ben 5 anni da una presenza a una manifestazione, spunta un video, guarda caso subito dopo un provvedimento giurisdizionale che smentisce la validità anche solo giuridica delle disposizioni contenute nel cosiddetto decreto Cutro”. Così la senatrice Pd e vicepresidente di Palazzo Madama, Anna Rossomando, commentando la risposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a un’interrogazione del Pd sul tema del video che documenta la partecipazione della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, a una manifestazione del 2018 contro l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, video diffuso lo scorso 5 ottobre sui social proprio dallo stesso Salvini. “Sin dall’inizio – aggiunge - ci sono state reazioni piuttosto scomposte, subito la premier e altri rappresentanti del governo si sono scandalizzati perché il provvedimento giurisdizionale non era in linea con le politiche e il programma del governo, saltando con un balzo solo la separazione tra i poteri dello Stato. Ma la cosa più grave è che spunta fuori un video dove risulterebbe presente a questa manifestazione la giudice Apostolico, e si utilizza questo video per chiederne le dimissioni, attaccarla personalmente e financo evocare provvedimenti disciplinari. A tutt’oggi non è dato sapere come è stato girato questo video, posto che dalle immagini in circolazione pare che sia stato girato da una postazione non accessibile ai cittadini e come ne sia entrato in possesso un ministro della Repubblica. In queste ore – continua la senatrice dem - abbiamo sentito il sottosegretario Molteni dire che non vi era nulla di ufficiale, parlare di un carabiniere che si sarebbe autoproclamato come autore del video ma poi avrebbe ritrattato, poi è venuto fuori che lo stesso carabiniere ha smentito di aver mai ‘confessato’ di essere l’autore del video”. Secondo Rossomando “i cittadini hanno diritto di sapere se i loro dati personali possono essere archiviati e tirati fuori all’occorrenza per attacchi personali: i provvedimenti possono essere criticati nelle sedi giudiziarie, impugnati, non discutiamo in questo momento se sia opportuno presenziare a pubbliche manifestazioni da parte di magistrati, sebbene la Costituzione garantisca questo diritto a tutti i cittadini: oggi il punto è soltanto uno e su questo non sono state date risposte. Anzi, rimangono inquietanti interrogativi” conclude la senatrice. (PO / Roc) ////
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