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Carne coltivata, Evi (Avs): ddl oscurantista e dannoso per nostre imprese

Roma, 6 nov – “Si tratta di un ddl oscurantista, retrogrado, ideologico e dannoso perché rischia di essere un salasso per i cittadini italiani”. Così a 9colonne Eleonora Evi, deputata Alleanza Verdi e Sinistra, intervenuta in aula nella discussione generale sul disegno di legge, già approvato dal Senato, che introduce il divieto alla cosiddetta “carne coltivata”, prevedendo disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di “carne” per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali. “Mi spiego meglio – continua la parlamentare di opposizione - vietare a priori la produzione di carne coltivata rappresenta un danno per le nostre imprese, che potrebbero abbracciare questa nuova strada che risolverebbe la grande questione dei sistemi alimentari globali, oggi insostenibili, inquinanti e che generano moltissima sofferenza soprattutto negli animali. Invece il governo, con questo divieto, vuole porre una vera e propria ghigliottina rispetto alla potenziale crescita di aziende italiane e di ricerca in Italia. Se i prodotti frutto di questa nuova tecnologia verranno approvati a livello europeo e dichiarati sicuri dall’autorità europea per la sicurezza alimentare, questi potranno essere realizzati in tutta Europa e anche commercializzati in Italia, quindi oltre al danno la beffa” sottolinea Evi, secondo cui “vietare la libera circolazione delle merci significa esporsi a probabili procedure di infrazione, quindi a multe salate che i cittadini italiani dovranno pagare. Un provvedimento che guarda al passato e che non risolve le grandi sfide che abbiamo di fronte, un regalo al mondo della zootecnia che porta avanti un modello insostenibile basato su allevamenti intensivi e industriali, che invece andrebbero archiviati per sempre”. (PO / Roc) ////

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