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Ucraina, Gelmini: è baluardo democrazia, ora di pensare a difesa comune Ue

Roma, 21 feb - Daria Volodina, deputata della Rada Ucraina, e a Yulia Paievska, paramedica e vincitrice del prestigioso Premio Sakharov 2022, fondatrice del corpo di ambulanze volontario "Angeli di Tajra", catturata dai soldati russi e rilasciata il 17 giugno 2022, “sono donne che abbiamo imparato a conoscere durante questo lungo conflitto: una impegnata sul fronte parlamentare del partito di Zelensky, molto vicina all'Italia anche per sostenere il suo paese e i suoi concittadini perché molte donne hanno trovato accoglienza in Italia anche per il lavoro svolto dai. L’altra una combattente, prigioniera russa, Premio Sacharov, una donna che ci ha raccontato quello che sta accadendo: un racconto drammatico di violenze, di stupri perpetrati ai danni delle donne ucraine, 60mila donne impegnate sul fronte. Dentro questa battaglia il nostro compito è quello di non rassegnarci rispetto a queste violenze”. Così Mariastella Gelmini, senatrice di Azione, intervenuta alla conferenza stampa organizzata a Palazzo Madama a quasi due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022. “La risoluzione Onu non basta: queste violenze continuano ad essere perpetrate ai danni delle donne ucraine e questo è intollerabile, va denunciato e vanno ottenute sanzioni precise” spiega Gelmini, per la quale “dall'altro lato il nostro compito come paese è quello di essere in prima linea per una difesa comune. Non possiamo aspettare solo l'esito delle elezioni negli Stati Uniti e il lavoro della Nato: occorre una difesa comune europea e l'Italia deve essere in prima linea nel chiederlo”.

L’ex ministra sottolinea come ci sia una grande affinità anche culturale tra Italia e Ucraina, evidenziata in una accoglienza di profughi avvenuta in maniera spontaneamente e anche molto semplice: “C’è un legame profondo che dura da tanti anni. Molte donne ucraine sono le nostre badanti, sono le persone che accudiscono i nostri anziani o i nostri bambini. C'è una relazione anche dal punto di vista imprenditoriale tra questi due paesi, quindi il legame c'è e sicuramente l'Italia ha dimostrato la sua generosità”. Però, allo scoccare del terzo anno di conflitto, “il nostro supporto non solo morale, non solo militare, ma anche economico a questo paese è estremamente importante. Non possiamo, non abbiamo il diritto di essere stanchi: abbiamo il dovere di riconoscere che queste persone combattono anche per noi e che oggi l'Ucraina è il fronte più avanzato di una battaglia che la democrazia prova a fare nei confronti di autocrati come Putin che rappresentano un pericolo per tutti noi”.
(PO / Sis)

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