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Sicurezza lavoro, Barzotti (M5s): serve procura nazionale e cultura legalità

Roma, 22 feb - Il tragico incidente sul lavoro occorso venerdì scorso al cantiere Esselunga di Firenze, che è costato la vita a 5 operai, ha riaperto con forza la discussione politica sulla sicurezza sul lavoro, anche se ieri alla Camera il ministro della Giustizia Carlo Nordio si è mostrato scettico sull’introduzione di un reato di ‘omicidio sul lavoro’. Valentina Barzotti, capogruppo M5S in Commissione Lavoro e componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in italia, ricorda però che “quello che abbiamo chiesto al ministro Nordio, io e la mia collega Valentina D’Orso, è di introdurre una procura nazionale specializzata nella materia degli infortuni sul lavoro. Perché di fatto ci sono processi che non riescono a ad arrivare ad una conclusione, ma vengono chiusi con una pronuncia di prescrizione del reato, di fatto una assoluzione, solo perché ci vuole troppo tempo per indagare i fatti e per individuare i responsabili. Processi che a volte si concludono in una bolla di sapone senza dare la dovuta giustizia alle vittime”. Motivo che basterebbe a far sì “che una procura apposita sia doverosa. Ma non è una proposta solo nostra: la chiedono anche illustri magistrati, penso ad esempio a Guariniello (pm di Torino, ndr), che sono anni che spiega quasi sono le motivazioni di questa proposta: velocizzare le indagini, specializzarle. Penso a quel che è accaduto con il processo della Thyssenkrupp: lì si è giunti a delle condanne, ma perché c'era un pool di magistrati specializzati sull'infortunistica. Diverso è accaduto nel processo Eternit, dove addirittura il processo è iniziato con il reato prescritto”.

Facendo un passo indietro, al prima che si arrivi a processo e all'incidente, sempre ieri nell'informativa in Cdm la ministra Calderone ha citato numeri inquietanti: il 76% dei cantieri edili in qualche modo non sono a norma. È lì che bisogna intervenire? Per Barzotti “sicuramente questo è un paese che ha bisogno di più cultura della legalità, più cultura della sicurezza sul lavoro. E’ il motivo per cui abbiamo proposto una pdl per l'introduzione della cultura della sicurezza sul lavoro nelle scuole, che andrà in discussione la prossima settimana qui alla Camera, a mia prima firma e a prima firma del presidente della commissione lavoro Rizzetto (di Fratelli d’Italia, ndr): si farà un lavoro condiviso, seppure la versione ultima di questa legge a noi non convince assolutamente perché ci pare poco efficace. Poi è chiaro che bisogna lavorare su tutti i fronti: sulla prevenzione, ma anche sui controlli. Noi bbiamo pochissimi ispettori sul lavoro, soprattutto pochissimi ispettori sul lavoro specializzati nelle tematiche tecniche che comportano la questione della prevenzione sui luoghi di lavoro”. Dove c'è meno accordo tra maggioranza e opposizione è sul codice degli appalti: “La liberalizzazione dei contratti d'appalto a cascata è un un'iniziativa del del ministro Salvini che noi assolutamente non condividiamo – taglia corto Barzotto - perché nel decentramento produttivo, nel decentramento della catena degli appalti, via via si fa più difficile la ricostruzione dei fatti quando ci sono degli incidenti. Quindi chiaramente si verificano più infortuni e soprattutto si trova con più difficoltà il responsabile”. Il rafforzamento delle tutele anche nel settore privato. È una buona strada?Il rafforzamento delle tutele va fatto a 360°, quindi settore pubblico e settore privato, ma soprattutto bisogna agire in in prevenzione. Quindi insegnamento della cultura della sicurezza, patente a punti per le imprese, qualificazione tra le imprese che sono sane e le imprese che non investono invece in in sicurezza. Ma poi sono molte altre le nostre proposte, tra cui, insisto, irrobustire ancora l'organico degli ispettori del lavoro.
(PO / Sis)

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