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Ambiente, Gadda: accompagnare imprese verso prevenzione e assicurazione

Roma, 27 feb - “Il principio del chi inquina paga è ancora lontano, deve essere attuato in maniera di sistema: la stipula di una polizza assicurativa è sicuramente un passaggio importante perché molte imprese, a partire da quelle più piccole, nel momento in cui si verifica un incidente rilevante dal punto di vista ambientale falliscono, e questo mina la competitività del paese, oppure, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi, quei danni ambientali rimangono a carico della collettività”. Così Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva, presentando alla Camera i dati del secondo rapporto Pool Ambiente, che parla di circa mille casi di danni all’ambiente registrati ogni anno sul territorio italiano. Una soluzione proposta, da Ania e Aiba, è appunto “la stipula di polizze assicurative, che deve lavorare nella direzione di una maggiore consapevolezza: inserire criteri di premialità dal punto di vista fiscale, accompagnare le nostre imprese, a partire da quelle più piccole che spesso si confrontano con una competitività serrata del mercato e che vedono queste spese come dei costi e non come degli investimenti, ma anche in tutto quel processo di monitoraggio all'interno dell'azienda dei fattori di rischio”. Secondo Gadda “monitorare è il primo aspetto, e poi bisogna anche mettere in campo gli investimenti necessari, che talvolta sono costosi. Quei 1000 incidenti nel 50% dei casi riguardano i serbatoi interrati e le perdite che appunto generano danni di rischio rilevante nei fronti dell'ambiente”. A tal proposito Gadda ha presentato una proposta di legge, la 445, per la concessione di un credito d’imposta in favore dei titolari di reddito d’impresa per la stipulazione di contratti di assicurazione, l’acquisizione di certificazioni e l’esecuzione di interventi di prevenzione in materia ambientale: “può essere un primo passo – spiega la deputata –ma dalla conferenza stampa di presentazione del rapporto di oggi sono emerse anche altre proposte, anche la possibilità di ammortizzare le polizze o consentire alle aziende di fare questi investimenti usando la leva fiscale: sollecito sicuramente la Commissione finanze a iniziare questo lavoro e questo dibattito, perché abbiamo bisogno, oltre che di normative, di lavorare sulle scelte culturali e di coinvolgere il mondo assicurativo. Ci sono dei settori per cui questo tema oggi è molto rilevante, se pensiamo anche agli effetti dei cambiamenti climatici sul mondo delle imprese e al settore bancario: oggi le aziende che investono n prevenzione, nella stipula di polizze assicurative sono trattate nello stesso modo di altre che non fanno nulla e quindi credo che davvero si debba aprire un dibattito nel paese, perché abbiamo bisogno di rendere più resiliente il nostro sistema, ma soprattutto di pensare all'ambiente e alla salute dei cittadini”.

(PO / Sis)

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