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8 marzo, l’attivista: non è una festa, ma un giorno di lotta

Roma, 8 mar - “Purtroppo, qualcuno è ancora convinto che l’8 marzo sia una festa, invece per noi non lo è”, commenta Adriana, attivista dell’associazione Non una di meno, mentre partecipa all’evento che si tiene oggi al Circo Massimo, divenuto ormai sempre più uno strumento di lotta che uno di celebrazione. “Oggi ci protestiamo per i diritti delle donne – prosegue Adriana – che in Italia, come in altre parti del mondo, non sono garantiti”. “Erano diversi anni che non aderivo allo sciopero con la manifestazione”, riflette l’attivista, “quest’anno in particolare ci sono dei segnali di attacco ad alcuni diritti fondamentali delle donne, che sono ancora viste come le addette ai lavori di cura o quelli domestici, oltre che l’attacco al diritto all’aborto”. “Per tutto questo oggi siamo qui, per dire che l’8 marzo non è una festa ma un giorno di lotta”. L’attivista riflette su come altri Paesi si siano mossi per tutelare i diritti delle donne: “Ci auguriamo l’inserimento del diritto all’aborto in costituzione come avvenuto in Francia, ma non credo che questo governo lo farà. Non che i precedenti, anche di sinistra, che hanno avuto la possibilità l’abbiano fatto. Ci basterebbe che questo diritto fosse garantito a livello regionale negli ospedali nei consultori e nei luoghi in cui le donne, per i mille motivi che sappiamo, vanno per interrompere una gravidanza”. (PO / sem)

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