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Natalità, Roccella: Il problema demografico italiano non si risolve soltanto con interventi del governo

Roma, 13 mar – “Farmindustria è un ottimo esempio della collaborazione che noi chiediamo non soltanto al mondo del lavoro e al mondo produttivo, ma a tutti gli attori che possono avere un ruolo in questo ambito sulla questione della natalità”. Così la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella, che presenziava al convegno “Natalità: un questione di coppia” organizzato da Farmindustria. “Il problema demografico italiano è enorme e non si risolve soltanto con interventi di governo. Quest’ultimo ha fatto la sua parte, anche con buoni risultati per quanto riguarda l’accesso delle donne al lavoro: vediamo un aumento significativo dell’occupazione femminile in quest’anno e mezzo di governo”. Prosegue la ministra: “Siamo intervenuti sui congedi, sugli asili, sulla decontribuzione per le donne con due figli, perché sappiamo che la discriminazione si intensifica proprio al secondo figlio e le dimissioni dal lavoro sono in particolare dovute al secondo figlio. Però, tutto questo non permetterà di raggiungere l’obiettivo se non c’è una collaborazione con le aziende, in primo luogo, e anche con gli enti locali, con i sindacati con le no profit, con chiunque possa giocare un ruolo in questo ambito”. “Farmindustria si è occupata di natalità da tempo. La natalità, come detto anche dalla dottoressa Giorgetti, c’è il dato positivo della longevità, ma dall’altro c’è quello dell’invecchiamento complessivo della popolazione che vuol dire tante cose. Vuol dire non soltanto il venir meno della sostenibilità del welfare, vuol dire soprattutto meno capacità di stare al passo coi tempi, meno innovazione, meno energie fresche. Farmindustria ha da tempo questa consapevolezza, quest’incontro che fa ogni anno è importante, ma soprattutto è importante quello che molte aziende farmaceutiche fanno per la conciliazione fra lavoro e vita privata. Proprio adesso Farmindustria ha aderito al codice deontologico che noi abbiamo lanciato. Noi abbiamo due iniziative. Una è la certificazione di genere, su cui abbiamo ottimi risultati, in quanto è stato già raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti per il 202: sono oltre 1500 le aziende che hanno aderito, e sono ufficialmente certificate. L’altra è il lancio del codice deontologico che è invece a adesione volontaria e non prevede premialità, ma implica uno sforzo di collaborazione da parte delle aziende per raggiungere l’obiettivo dell’incremento di natalità”. (PO / sem)

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