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Natalità, Roccella: “L’applicazione della legge n°194/1978 è in capo soprattutto alle regioni”

Roma 13, mar – “Non ho nessuna delega sanitaria e, tra l’altro, l’applicazione della legge 194 è in capo soprattutto alle regioni”. Così la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella, in merito all’interrogazione parlamentare richiesta dal Movimento Cinque Stelle. “Basta leggere la relazione al parlamento che viene fatta ogni anno e che parte fa una raccolta dati che non ha eguali in Europa, una raccolta dati molto puntuale, granulare, dettagliata, non manipolabile sul piano politico perché viene fatta da tutte le regioni e poi attraverso l’Istat e Iss i dati vengono elaborati, che dice esattamente il contrario di quello che dicono gli interroganti, ovvero che l’accesso all’aborto, all’Ivg (interruzione volontaria della gravidanza) non è assolutamente garantito. Sottolineo che in una situazione in cui ci sono contenziosi in tutti gli ambiti della sanità, e lo sappiamo tutti, non ci sono contenziosi che riguardino l’ivg. Comunque, che il carico di lavoro per i non obiettori, cioè per chi materialmente fa le ivg è meno di un aborto a settimana, è 0,9. Quindi non c’è questo carico di lavoro che evidentemente crea un problema sull’obiezione di coscienza. Sono dati uguali per tutte le regioni”. Prosegue la ministra: “È più difficile, in proporzione, trovare un ospedale dove andare a partorire piuttosto che uno dove andare ad abortire ed in alcune regioni anche in cifre assolute. Quindi se vogliamo porci un problema di salute femminile dobbiamo porcelo a tutto tondo, anche sul parto non soltanto sull’interruzione di gravidanza”. (PO / sem)

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