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EUROPEE, SONDAGGIO:
A MELONI VOTI DI SALVINI

EUROPEE, SONDAGGIO: <BR> A MELONI VOTI DI SALVINI

“Alle elezioni europee del 9 giugno prossimo, diventano rilevanti le nuove alleanze e i possibili accordi ‘federativi’ in campo tra i partiti, nonché i nomi delle candidature che i partiti presenteranno”. Posta questa premessa, ed analizzando i seggi elettorali dopo le elezioni europee in 4 scenari differenti che tengono conto dei campi di esistenza dei partiti nazionali così come si presentano oggi, una proiezione di Alessandra Ghisleri per Euromedia Research, pubblicata da La Stampa, sostiene che “la Lega è attesa sotto il 9%, un travaso che può portare FdI al 28%. Stabili i 5S al 17% e il Pd sfiora il 20%”. L’analisi si basa su quelli che vengono definiti 4 esercizi “matematici”: “Nel primo esercizio si è ipotizzato che a superare la soglia fossero solo Fratelli d'Italia, il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, la Lega e Forza Italia. In questa supposizione si osserva che rispetto al 2019 pochi sono i cambiamenti importanti tranne per il travaso di preferenze tra il partito di Matteo Salvini - oggi 8 seggi, mentre nel 2019 ne prese 29 - e quello di Giorgia Meloni -nel 2019 ricavò 6 seggi, oggi se ne accaparrerebbe 26- che proprio invertono il proprio rapporto con l'elettorato. Nel secondo scenario si è ipotizzato che Azione di Carlo Calenda superi la soglia guadagnando 4 seggi con il 4,3% dei voti a scapito di Fratelli d'Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Nella terza ipotesi si è considerata un'alleanza tra Alleanza Verdi e Sinistra con +Europa che con il 5,0% porterebbe a casa 4 seggi. In questa ridistribuzione Fratelli d'Italia ne prenderebbe 23, mentre il Movimento 5 Stelle 14 e Azione 3. Nel quarto e ultimo scenario preso in considerazione si è aggiunta alla distribuzione dei seggi anche Italia Viva di Matteo Renzi che con il 4,3% ricaverebbe gli stessi 3 seggi di Carlo Calenda. In tutte le variabili prese in considerazione nel Collegio del Nord Est si è considerato il Sudtiroler Volkspartei collegato con una lista di orizzonte nazionale, come nel 2019 fu con Forza Italia. In questo caso i voti della lista linguistica oltre ad incrementare i voti del suo alleato si è considerato che il candidato superasse le 50.000 preferenze (quindi con seggio garantito).  “Osservando la mappa della distribuzione dei seggi elaborata da EU election il 22 marzo sulla base della media di tutti i sondaggi di ogni paese dell'Unione, ci si può già interrogare su quali alleanze saranno possibili per avere la maggioranza superando i 353 deputati – conclude l’analista -. Ad esempio, un’alleanza simile a quella nazionale di governo con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia vedrebbe l'EPP con l'ID e l'ECR raggiungere i 339 seggi non sufficienti per poter lavorare in maniera sicura. Anche il Partito Popolare Europeo (EPP) in somma con l'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) arriverebbero a 315 seggi con un ammanco almeno di 38 deputati”.

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