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FILM SU MEDICO LEGALE
DEGLI ‘SCONOSCIUTI’

FILM SU MEDICO LEGALE <BR> DEGLI ‘SCONOSCIUTI’

Una persona che muore senza un nome è come una storia senza finale. La ricerca, la riflessione, il lavoro dietro questa storia è al centro di “Sconosciuti Puri”, un film di Valentina Cicogna e Mattia Colombo: a cercare un altro finale è Cristina Cattaneo, medico legale che dall'inizio degli anni 2000, da quando è alla guida del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell'Università di Milano, il Labanof, ha analizzato centinaia di cadaveri, per cercare e restituire loro il diritto all’identità e alla dignità. Il film documentario ora arriva al cinema a Roma, oggi, alle 21, al cinema Barberini alla presenza di Mattia Colombo. Il film è stato proiettato in prima mondiale al Vision du Réel 2023 e in prima italiana al Biografilm Festival 2023, ed è finalista al David di Donatello - Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario e nella cinquina finalista dei Nastri d’Argento, categoria “Cinema del Reale”. È prodotto da Jump Cut, Amka Films Productions e Sisyfos Film Production e RSI, distribuito da OpenDDB, e supportato da Creative Europe MEDIA, Eurimage, MiC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Trentino Film Commission, Piemonte Film Commission - Piemonte Doc Film Fund, Divisione Cultura Cantone Ticino, Passage Antenne SRG - SSR, Docs Up Fund. Il bisogno etico di fare giustizia porta Cattaneo ad occuparsi proprio di coloro che, nella morte ancor più che nella vita, vengono dimenticati, gli “sconosciuti puri”. Si tratta di cadaveri o scheletri che vengono ritrovati senza documenti che ne attestino l'identità: persone spesso ai margini della società. Una giovane donna scappata di casa e uccisa. Un senzatetto morto di freddo. O le innumerevoli vittime dei naufragi nel Mediterraneo. Muoiono lontano da casa, quasi sempre in solitudine, invisibili, anonimi. Cattaneo e il suo team intercettano questi corpi, riportando alla luce la vita che c'era una volta, restituendo loro una dignità, un peso, un'esistenza, l'unicità. Ma ripristinare l'identità di una persona sconosciuta non è facile: a volte non c’è una denuncia, o avviene in un Paese lontano, gli unici parenti non possono muoversi facilmente, quando il corpo è irriconoscibile e l’unica conferma arriva dal DNA. Secondo Cattaneo, il nome è un diritto che non deve essere negato a nessuno. E ha un obiettivo, vuole portare l'attenzione dell'Unione Europea sulla negazione del diritto al nome. Vuole che l'Europa riconosca ufficialmente questo diritto, che sia assicurato a tutti. Anche ai migranti morti. Perché ciò avvenga, è necessario creare una banca dati europea in cui i dati degli Sconosciuti Puri possano essere incrociati con quelli degli scomparsi raccolti in qualsiasi Paese venga presentata una denuncia di scomparsa. Cattaneo porta avanti la sua battaglia mentre i governi litigano ferocemente sul destino dei migranti vivi, anche durante la pandemia di Covid-19. Sembra una battaglia contro i mulini a vento. Eppure non si arrende e non abbandona nessuno degli “sconosciuti puri”. Perché ha imparato che restituire un cadavere a chi lo ha amato significa prendersi cura dei vivi, di chi resta. Salvando entrambi dalla tortura del non sapere, salvando l'Europa dalla sua indifferenza.  (27 mar – red)

 

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