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direttore Paolo Pagliaro

A TORINO ‘TU PER TU’
CON LEONARDO DA VINCI

A TORINO ‘TU PER TU’ <BR> CON LEONARDO DA VINCI

Da oggi al 30 giugno, nell’ambito dell’iniziativa “A tu per tu con Leonardo”, la Biblioteca Reale di Torino propone un’occasione eccezionale per conoscere ed esplorare da vicino l’opera di Leonardo da Vinci e ammirare alcuni dei suoi capolavori conservati nel patrimonio dei Musei Reali. L’esposizione “L’Autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro” è allestita nelle due sale-caveau della Biblioteca Reale, realizzate nel 1998 e nel 2014 con il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. La mostra, curata da Paola Salvi, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, si propone di inquadrare storicamente il celeberrimo Autoritratto di Leonardo da Vinci a partire dagli anni della sua realizzazione, seguendo le tracce che ne documentano la conoscenza nel secondo Cinquecento e nel primo Ottocento, prima del suo arrivo alla Biblioteca Reale di Torino, e la successiva consacrazione e divulgazione. Sulla scorta dei più recenti studi della curatrice, che sostengono l’esecuzione del disegno tra il 1517 e il 1518, negli ultimi anni di vita di Leonardo ad Amboise alla corte del re Francesco I di Francia, la mostra ricostruisce idealmente il contesto e il lavoro dell’artista, come se si fosse nel suo studio. Nel primo caveau, per la prima volta accanto all’Autoritratto di Leonardo, è esposto il prezioso manoscritto proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Napoli contenente il Diario dell’Itinerario del Cardinale Luigi d’Aragona scritto da Antonio de Beatis, che accompagnava il cardinale nel suo viaggio attraverso l’Italia settentrionale, la Germania, la Francia e i Paesi Bassi e che con lui visitò Leonardo nel Castello di Clos Lucé il 10 ottobre del 1517; da questa cronaca ricaviamo una preziosa testimonianza di prima mano dell’aspetto di Leonardo a quella data, degli studi che stava conducendo, dei dipinti a lui più cari ancora nel suo atelier, della enorme mole delle carte su materie artistiche e scientifiche che avevano impegnato la sua vita, sulle quali l’artista, provato dall’età, ma ancora estremamente attivo, continuava a lavorare. La contestualizzazione al periodo francese è resa possibile dall’eccezionale prestito di sei fogli del Codice Atlantico provenienti dalla Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana di Milano, realizzati tra il 1517 e il 1518: si tratta di un nucleo di disegni, per la prima volta esposti insieme all’Autoritratto, dai quali ricaviamo una inestimabile prova della sua capacità di disegnare e scrivere in modo fermo e preciso, dei progetti e delle ricerche che l’artista continuava incessantemente a perseguire negli ultimi tempi della sua vita e del costante rapporto di scambio e di intima condivisione con Francesco Melzi, l’allievo che erediterà il suo immenso lascito di fogli che l’artista-scienziato avrebbe voluto che diventassero libri sulle materie che lo avevano impegnato nella vita. Tra i fogli esposti, il 770v del Codice Atlantico, nel quale, insieme ad alcuni schizzi di mano di Leonardo, è presente lo studio di un allievo che raffigura una mano sinistra – si ritiene quella di Leonardo – che abbozza l’ondulazione dei capelli con un tratto assimilabile a quello dell’Autoritratto. (28 mar - red)

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