“Abbiamo deciso di diffondere questo appello per sensibilizzare tutti e non solo la politica sul tema del Servizio sanitario nazionale, un patrimonio di questo Paese. È fondamentale che anche i cittadini abbiano piena coscienza contribuendo a garantire la sostenibilità di questo bene comune attraverso il pagamento delle tasse dovute”. Lo afferma, in una intervista al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli tra i 14 scienziati che hanno promosso un appello per la sanità pubblica, tra cui anche il Nobel per la fisica Giorgio Parisi, l’immunologo Alberto Mantovani ed il farmacologo Silvio Garattini. “A noi preme la tutela del Servizio sanitario nazionale. Ci sono evidenti segnali di crisi. Disponiamo di un patrimonio preziosissimo che rappresenta il Paese. Nel 2028 il nostro modello compirà 50 anni e bisogna mantenerlo per consegnarlo alle future generazioni integro. È un dovere morale”, “dalla sua fondazione al 2019 la nostra sanità ha contribuito, come scriviamo, a produrre il maggiore incremento dell’aspettativa di vita tra i Paesi a più alto reddito. Siamo passati da 73,8 a 83,6 anni”. Inoltre sottolinea: “La medicina moderna è sempre più complessa. Fondamentale dunque che il numero di medici e infermieri sia adeguato alle necessità. Oggi abbiamo una chiara carenza di personale infermieristico ed è urgente provvedere. Per la parte medica a soffrire di più sono i Pronto soccorso e altre specialità come anatomia patologica e microbiologia. L’emergenza-urgenza è una specialità usurante, le altre due non sono attrattive anche perché non assicurano prospettiva di libera professione. L’iscrizione di giovani medici a queste specialità dovrebbe essere incentivata”. E conclude: “La prevenzione è fondamentale, pensiamo soltanto alle malattie cardiovascolari e oncologiche. Gli investimenti sono appena il 5% della spesa complessiva e neanche tutte le risorse destinate alla prevenzione vengono spese”. (4 apr - red)