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GAETANO PESCE, ADDIO
AL MAESTRO DEL DESIGN

GAETANO PESCE, ADDIO <BR> AL MAESTRO DEL DESIGN

Addio a Gaetano Pesce, scultore, designer e architetto noto per le poltrone della serie “Up” e per aver portato la creatività italiana all’attenzione del mondo del design. Il grande artista si è spento a 84 anni a New York, dove viveva dal 1983, come ha fatto sapere il suo staff su Instagram, scrivendo che “la sua originalità e il suo coraggio non sono eguagliati da nessuno. La sua unicità, la creatività e il messaggio speciale vivono attraverso la sua arte”. Nato nel 1939 a La Spezia, Pesce ha studiato architettura e disegno industriale a Venezia. Negli anni Sessanta ha vissuto e lavorato tra Padova e Venezia, insegnando per tutto il mondo e trasferendosi a Helsinki, Parigi e, infine, negli Stati Uniti. In sessant’anni di carriera, Pesce ha attraversato la storia dell’arte, del design e dell’architettura, divenendo famoso per le sue poltrone “Up” in poliuretano con forme antropomorfe, oltre che per i suoi mobili colorati. Le sue opere sono esposte attualmente nelle collezioni permanenti di prestigiosi musei, tra cui il MoMA di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.

Tante le dichiarazioni a ricordo, tra cui quella del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Esprimo sincero cordoglio per la scomparsa di Gaetano Pesce, un grande italiano che, con talento, visione e passione, ha esaltato nel mondo il nome del Made in Italy. Designer, architetto e scultore, la sua arte si è espressa attraverso molti linguaggi, padroneggiati con sapienza e maestria, sempre cogliendo l’essenza di ciò che rappresentava”. A ricordare l’artista interviene anche Vittorio Sgarbi, critico d’arte ed ex sottosegretario alla Cultura, che sottolinea come Pesce “ha sempre considerato il suo lavoro libero dalle barriere tra i linguaggi proprie delle arti nelle distinte discipline: architettura, scultura, pittura, disegno, design. Fin dalle prime mostre si è espresso con deliberata incoerenza, usando diversi media. Ai linguaggi tradizionali non poteva non affiancare quelli della moda, della musica, del cinema, delle performance. In questo il suo spirito ha trasferito nel nostro tempo e nelle nostre coordinate gli esempi più alti della tradizione italiana. La sua fantasia si è espressa nelle forme e nei materiali che hanno generato la sedia ‘Nobody’s perfect’, il ‘Tavolo uomo rinato’, la ‘Pulcinella lamp’, il modello originale in legno della poltrona ‘UP5_6’, e altre opere tridimensionali concepite dagli anni Sessanta a oggi. Una esplosione di colori e creatività che ha prodotto oggetti apparentemente inutili, e invece tutti funzionali”. (4 APR - gci)

NELLA FOTO. La notizia su La Voce di New York

(© 9Colonne - citare la fonte)