Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

CARCERE PER GIORNALISTI
RITIRATI GLI EMENDAMENTI

CARCERE PER GIORNALISTI <br> RITIRATI GLI EMENDAMENTI

- Niente carcere per i giornalisti: il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino, ha ritirato gli emendamenti tanto contestati al disegno di legge che dovrebbe intervenire sul reato di diffamazione, convinto “dalla necessità di procedere con celerità all'approvazione del ddl”. In ogni caso, spiega Berrino, “è bene ricordare che gli emendamenti alleggerivano sensibilmente le pene attualmente previste. Procediamo spediti per superare le pene detentive per il reato di diffamazione, immaginando altre tutele per l'eventuale vittima innocente. Coniugare libertà di stampa con tutela della persona offesa nella sua onorabilità sociale rimane la stella polare di FdI". La mossa di Berrino supera così l’empasse generata da una eventualità, quella della condanna al carcere per giornalisti rei di casi di diffamazione particolarmente seri, che era stata fortemente criticata. Al punto che anche nella stessa maggioranza c’è chi tira un sospiro di sollievo, come il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e il senatore Pierantonio Zanettin, capogruppo azzurro in Commissione Giustizia. "Bene che si sia chiarito che la maggioranza non ha mai inteso ripristinare il carcere per i giornalisti che si rendano colpevoli del reato di diffamazione. Forza Italia è sempre e innanzitutto per la libertà, che però non deve in alcun modo essere confusa con una 'licenza di diffamare'. Pretendiamo quindi venga migliorato e reso più incisivo l'obbligo di rettifica, che deve avere dimensioni e caratteristiche paritarie, e chiediamo un aumento delle pene pecuniarie e disciplinari per chi sbaglia consapevolmente, coscienti che serva maggiore deterrenza".  

- Nel centrosinistra però, dietro la soddisfazione, rimane l’irritazione per il tentativo. "La destra ritira gli emendamenti che chiedevano il carcere ai giornalisti – scrive Filippo Sensi del Pd su Twitter - Resta un provvedimento orrendo, una vendetta che penalizza e punisce il lavoro dell'informazione e sul quale dobbiamo fare una opposizione durissima, senza sconti. Tolta la foglia di fico resta la vergogna". Anche per le senatrici M5S Ada Lopreiato e Dolores Bevilacqua “resta comunque inquietante anche solo il tentativo che è stato messo in campo. Teniamo la guardia alta affinché nuovi rischi del genere non abbiano alcun tipo di spazio". Anche per Ilaria Cucchi il ritiro degli emendamenti Berrino non risolvono la situazione: così com’è ora infatti il testo “abolisce il carcere per i giornalisti, come chiesto dalla Corte costituzionale e dagli organismi internazionali, ma che prevede sanzioni spropositate, il risarcimento del danno, e non interviene minimamente su l'annosa vicenda delle querele temerarie”.

(PO / Sis)

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