Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

RIPRESA IN PARTENZA
TRENITALIA CARGO C’E’

RIPRESA IN PARTENZA <BR> TRENITALIA CARGO C’E’

“Oggi le Fs Italiane sono considerate una nuova realtà. Un’azienda che ha cambiato pelle e che è comparsa sul mercato internazionale con risultati economici in ordine e solidi investimenti. I timidi segnali di ripresa sia nelle esportazioni delle auto sia nel settore siderurgico consentono di proporci ancora una volta come player di riferimento per il trasporto delle materie prime, dei prodotti finiti ma anche per la movimentazione dei prodotti semilavorati. Le esportazioni verso i paesi oltre Oceano, principalmente il nord America, e in Europa centrale ci consentono di pianificare e sviluppare al meglio le attività di Trenitalia Cargo”: così Mario Castaldo, direttore della divisione Cargo Trenitalia, intervistato da FSNews. “La sfida è l’Europa. Per il nostro business esiste un solo mercato che è quello europeo quindi non valgono i confini nazionali. La competizione è globale e per misurarsi occorre operare a trecentosessanta gradi su tutti i mercati ad iniziare da quelli più redditizi: direttamente o attraverso la nostra TX Logistik” sottolinea Castaldo, specificando che quest’ultima “effettua collegamenti in Germania e lungo l’asse Nord-Sud dell’Europa, grazie alle sue filiali in Austria, Svizzera e Svezia”. Nell’intervista a FSNews, il direttore della divisione Cargo Trenitalia spiega inoltre che “l’Italia è interessata da ben quattro dei 10 corridoi definiti dall’Ue. Nel suo insieme, la nuova rete europea dei trasporti renderà possibile una mobilità più sicura e meno congestionata e spostamenti più agevoli e veloci per le merci e i passeggeri. I quattro corridoi Ten-T porteranno nuovi benefici al traffico merci su ferro. E Trenitalia Cargo non si farà trovare impreparata visto che è punto di riferimento per molti settori industriali italiani, principalmente per le spedizioni all’estero”.

 


INVESTIMENTI PER ADEGUARE RETE A PROGETTO TEN-T.
Per quanto riguarda i lavori per l’adeguamento della rete ferroviaria al progetto europeo Ten-T, Castaldo spiega che “il Gruppo Fs Italiane ha calendarizzato con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) un piano di realizzazione per investimenti importanti che permetteranno, nei prossimi tre anni, l’adeguamento delle linee fondamentali con il massimo di sagoma e modulo possibile. I corridoi Ten-T in questione toccano tutti i principali porti d’Italia, dove presidiamo in modo strategico il settore intermodale, sia sulla parte marittima con il trasporto container, sia su quella terrestre e di retro porto attraverso casse mobili e semi rimorchi”. Uno dei requisiti fondamentali richiesti dall’Ue alle imprese ferroviarie è l’intermodalità, secondo Castaldo “una delle soluzioni utili per dare una svolta green al vecchio Continente. Attualmente Trenitalia Cargo dedica a questo tecnica di trasporto un terzo della capacità di movimentazione. Ha sviluppato un reticolo efficace con offerte dedicate sia per gli inland terminal in collegamento fra loro con i principali hub europei sia con i più importanti porti italiani, compresi quelli del Sud”. Sulle strategie legate alla grande distribuzione, invece, “Trenitalia Cargo – sottolinea il direttore - negli ultimi anni ha avviato una forte riorganizzazione industriale e una spinta commerciale di diversificazione del portafoglio clienti per adattarsi ai cambiamenti continui del Paese. In quest’ottica negli ultimi anni si è sempre più orientata al settore della Grande Distribuzione Organizzata con un’offerta competitiva e dedicata sia su relazioni nazionale che internazionali. L’offerta è organizzata con la qualità dei treni completi e con la flessibilità richiesta dall’estrema volatilità del mercato; a tal fine possiamo rimodulare l’offerta con una programmazione settimanale e, in alcuni casi, a sole 48 ore dalla partenza del treno stesso”. Facendo il punto sulle gallerie di valico e sullo stato dell’arte dei lavori rispetto alle richieste dell’Europa, Castaldo afferma: “È chiaro che i transiti di valico dovranno garantire il passaggio di treni più pesanti e con maggiore frequenza. Per fare questo, e mi riferisco principalmente alla galleria di base del Gottardo, siamo impegnati come Gruppo Fs Italiane, insieme a Rfi, a realizzare tutte le opere di scorrimento a Sud che riguardano sia la rotta Chiasso–Milano e sia l’itinerario che va da Luino a Novara fino a Milano. Proprio qui stiamo attrezzando l’hub di Smistamento a una maggiore capacità e a ricevere quindi più merci”. E sul versante elvetico dei lavori del Gottardo, aggiunge, “siamo in piena sintonia con i colleghi svizzeri per realizzare questi interventi che servono a dare capacità, frequenza e qualità ai servizi di Trenitalia Cargo soprattutto con la realizzazione della grande opera della galleria del Gottardo e poi successivamente del Lotschberg. Perché verranno ridotti al minimo tutti i tratti ripidi che oggi sono un vero e proprio deterrente alla realizzazione dei treni pesanti”.

 


LA RIFORMA DEI PORTI.
Altro tema strategico è la riforma dei porti: “C’è grande interesse – spiega il manager a FSNews - per tutto ciò che riguarda lo snellimento delle attività nei porti. Anzitutto per ridurre i tempi di attraversamento che sono ancora elevati rispetto alle medie europee. Grande attenzione è dedicata al conferimento di strumenti adeguati a una autorità portuale che dovrà essere pienamente operativa”. Sulle criticità emerse sul tema, Castaldo poi aggiunge: “Abbiamo posto l’accento su quelli che tecnicamente definiamo i ‘colli di bottiglia’ che non permettono il pieno sviluppo della portualità. Tra questi, guardando solo agli aspetti strettamente ferroviari, due vanno evidenziati in particolar modo. Il primo riguarda il sistema delle infrastrutture nei porti: qui bisogna porre subito rimedio, perché occorre adeguarle ai nuovi standard ferroviari europei. Sarà il compito dell’autorità portuale o comunque dell’istituzione che deciderà la futura governance dei porti. È inutile sviluppare una Rete Ten-T con adeguamento a 750 metri di modulo se in alcuni porti abbiamo ancora binari di 200 metri, che non servono a nulla, ancor meno alle banchine portuali”. L’altra criticità è rappresentata invece dal “servizio di manovra portuale. Anche qui bisogna colmare un ritardo notevole. Le manovre portuali sono oggi molto costose e qualitativamente non adeguate. Bisogna realizzare le condizioni per cambiarne l’organizzazione eliminando anzitutto i retaggi del passato. L’obiettivo è quello di individuare soggetti unici che possano svolgere servizi sia all’interno e sia all’esterno del porto per facilitare lo shift modale. L’alternativa – conclude il direttore della divisione Cargo Trenitalia - è rimanere ancorati alla situazione attuale con servizi molto costosi che rendono inutilizzabile il servizio ferroviario nei porti”. (Red – 30 mar)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)