ROMA, MARIO PERROTTA RACCONTA IL “MILITE IGNOTO”
Il Teatro di Roma accoglie nell’ambito del suo progetto Guerre/Conflitti/Terrorismi, lo spettacolo di Mario Perrotta ispirato alle testimonianze dei soldati della Grande Guerra, Milite Ignoto-quindicidiciotto, in scena giovedì 17 settembre alle 21 al Teatro Argentina (Largo di Torre Argentina, 52) per una serata unica e commemorativa. L’evento, in collaborazione con la Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, inaugura il Premio Pieve Saverio Tutino, riservato alla raccolta di memorie, diari, epistolari e scritture autobiografiche inedite degli italiani, organizzato dall’Archivio diaristico nazionale. Riannodando i fili della Storia con una lingua d’invenzione che impasta tutti i dialetti italiani, Perrotta racconta il primo, vero momento di unità nazionale, esperienza umana e politica, prima ancora che militare. Tratto da “Avanti sempre” di Nicola Maranesi e da “La Grande Guerra, i diari raccontano” a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi, lo spettacolo riporta in teatro l’eco lontana delle voci e delle sofferenze dei soldati della Prima Guerra Mondiale che si incontrano in trincea, metafora della perdita di identità di un popolo disgregato nell’immane massacro. Proprio nelle trincee di sangue e fango del primo conflitto mondiale veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi si conoscono e si ritrovano vicini per la prima volta, accomunati dalla paura e dallo spaesamento per quell’evento più grande di loro. È questo l’ultimo evento bellico in cui il milite ebbe un qualche valore anche nel suo agire solitario, mentre da quel conflitto in poi il milite divenne “ignoto”, dimenticato in quanto essere umano con un nome e un cognome, un volto e una voce. Nella prima guerra mondiale, gradatamente, anche il nemico diventa “ignoto”, perché non ci sono più campi di battaglia per i “corpo a corpo” dove guardare negli occhi chi sta per colpire a morte, ma ci sono trincee dalle quali partono proiettili e bombe anonime, senza un volto da maledire prima dell’ultimo respiro. Un conflitto spersonalizzato in cui gli esseri umani coinvolti diventano semplici ingranaggi del meccanismo e non più protagonisti eroici della vittoria o della sconfitta. Così, seduto su sacchi da trincea, tra il fetore del sangue e della carne, Perrotta racconta le piccole storie, gli sguardi e le parole di singoli uomini che hanno vissuto quei tragici eventi per gettare altra luce sulla grande Storia. Orari: giovedì 17 settembre ore 21. Biglietti: posto unico intero 15 euro - ridotto 13 euro - operatore 7 euro. (Red)
MONI OVADIA A MILANO CON “IL REGISTRO DEI PECCATI”
Moni Ovadia porta in scena a Milano al Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2) dal 22 al 27 settembre “Il registro dei peccati” una “rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle recital-reading sul mondo khassidico” ideato ed interpretato dallo stesso Ovadia che accompagna lo spettatore in un viaggio straordinario in un mondo, quello del khassidismo, estirpato dal paesaggio umano e spirituale dalla brutalità dell’odio, ma che continua a parlare grazie alla sua indomita, colorata e pulsante energia. Il khassidismo è la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza, nella quale si riconosce la maestà del divino, ineffabile e invisibile, ma con il quale si intrattengono relazioni di familiarità e persino di prossimità irriverente, senza trascorrere mai nella blasfemia. Quel divino viene celebrato con la preghiera e con lo studio, ma anche con il canto, la danza, la narrazione e predilige l’umorismo il cui esprìt era sommamente stimato dai grandi maestri del khassidismo che ne apprezzavano il potere anti idolatrico. Incontrare quel mondo anche solo nel riverbero delle sue iridescenze, percepire i profumi della sua anima e ascoltarne la voce è un esperienza indimenticabile. Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16. Biglietti: Platea: Intero 33 euro, ridotto card Gio/Anz 21 euro, Balconata: Intero 26 euro, Ridotto card Gio/Anz 18 euro. (Cle)
A GENOVA EROS PAGNI E’ “MINETTI” DI BERNHARD
Andrà in scena al teatro Duse di Genova (Via Bacigalupo) dal 13 ottobre all’1 novembre “Minetti” di Thomas Bernhard per la regia di Marco Sciaccaluga. Scritta nel 1976, “Minetti” è una commedia costruita intorno a un interrogativo: quale ruolo ha l’arte, e in particolare il teatro, nella società odierna? Alla ricerca di una risposta, l’austriaco Thomas Bernhard (1931-1989) intreccia il comico e il tragico, la realtà con la sua trasfigurazione poetica; descrive, con rabbia e con passione, un mondo grottesco e assediato da una metaforica tempesta di neve. Nella notte di San Silvestro (maschere, luci, petardi, musica, ecc.), il vecchio Minetti indugia nella hall di un albergo di Ostenda. Attende un direttore di teatro che vuole riportarlo sulla scena nel ruolo di Re Lear. Nell’attesa parla di sé e della propria arte. Evoca frammenti della sua vita (reale o immaginaria?), rivolgendosi al personale dell’hotel, a una signora e a una ragazza. Minetti è un grande attore del passato, ma anche un grande personaggio moderno, affidato ora all’interpretazione di Eros Pagni, per la regia di Marco Sciaccaluga: testimonianza vivente dell’attualità tematica e linguistica di un grande drammaturgo, Thomas Bernhard, che ventisei anni dopo la sua morte continua a indicare al pubblico una possibile via verso il futuro. Biglietti: 1° settore 25 euro, 2° settore 17 euro, giovani (fino a 26 anni) 12 euro. (Cle)
A ROMA IL RECITAL IN CONCERTO DI MARIA ROSARIA OMAGGIO
Sarà in scena al Teatro dei Conciatori di Roma (Via dei Conciatori, 5) dal 18 al 20 settembre Maria Rosaria Omaggio in “Omaggio a voi - Recital in concerto”. Maria Rosaria Omaggio festeggia i suoi 30 anni di teatro, ripercorrendo le donne che ha amato interpretare e che l’hanno fatta amare dal pubblico: da George Sand a La Santa Sulla Scopa di Luigi Magni, dalla Duse di D’Annunzio alla Cocotte intellettuale di Trilussa, dalla Didone Abbandonata a Graciela di Gabriel Garcia Márquez, dalla napoletana Filumena alla toscana Oriana Fallaci, dai giochi nonsense di Calvino a quelli in musica di Giorgio Gaber, dal Sonetto d’amore di Shakespeare al Valzer della toppa di Pasolini, per salutare con Sfida di Ada Negri e un Palazzeschi futurista, che già nel 1913 scriveva che il Controdolore, il sorriso, è la miglior ricetta di vita. Sarà accompagnata dal Maestro Andrea Pelusi, professore di flauto traverso, compositore su fisarmonica ed esecutore al sax. La musica dialoga e va in contrappunto con la voce, così anche la metrica perfetta dei grandi poeti emoziona come un canto e la prosa avvince diventando visione. Orari: dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 18. Biglietti: Intero 18 euro - Ridotto 13 euro - Ridotto 10 euro + tessera obbligatoria di 2 euro. (Cle)
ROMA, L’ALLEGRO UMORISMO DELLA VEDOVA… MA NON TROPPO
Dopo il successo ottenuto nel debutto del giugno scorso, la compagnia dei Criminal-Mente Teatro replicherà la commedia “Vedova sì, ma non troppo…”, scritta e diretta da Solidea Valente, nelle serate del 16 e 17 settembre, sul palco della Sala RomaTeatri (Via Gina Mazza, 15). La pièce è ambientata nella Napoli medio-borghese di fine ‘800 e ruota intorno alla notevole somma di denaro vinta al banco del lotto da Don Gaetano (ex impiegato all’ufficio del catasto), il quale però muore prima di poter (o voler) comunicare la lieta notizia della vincita alla moglie, Donna Filomena. Solo in seguito quest’ultima ne viene, casualmente, a conoscenza e dalla spasmodica ricerca del biglietto vincente, in tutti gli angoli della casa, nasce una commedia brillante – di ispirazione eduardiana – ricca di equivoci, intrecci piccanti con risvolti misteriosi e spunti di umorismo nero. Accanto all’autrice (nei panni della vedova), saranno nuovamente in scena: Alessia Bonanni (la segretaria), Alessandro Ca-pogna (l’ex notaio), Serena Calabrese (la contessina), Sonia Cenci (la contessa), Giampaolo Gregoli (il personaggio misterioso), Michela Lucano e Gaia Masci (le vicine impiccione), Zuela Stefanucci (la fattucchiera), Stefano Tedeschi (il maggiordomo), Antonio Truppo e Cinzia Zola (rispettivamente, il figlio e la cognata di Donna Filomena). (Cle)