“Passo avanti nella gestione del sistema di tassazione delle pensioni Inps pagate in Brasile e Canada ma l’ignavia e anche l’indifferenza di Governi, Ministeri ed Enti previdenziali penalizzano ancora i pensionati italiani residenti in quei due Paesi ed i quali hanno la ‘sfortuna’ di essere titolari di pensioni Inps che superano i 5.000 dollari americani annui se risiedono in Brasile e i 12.000 dollari canadesi se risiedono in Canada poiché continuano ad essere assoggettati a tassazione concorrente (cioè doppia)”. Lo dice in una nota il presidente del Comitato permanente per gli italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese della Camera, Fabio Porta.
I DISAGI PER I PENSIONATI ALL’ESTERO - “Con un recente messaggio – spiega Porta - l’Inps rende noto di aver risolto il problema relativo alla tassazione Irpef a conguaglio nei mesi di gennaio e febbraio dell’anno successivo a quello di imposta – che tanti disagi aveva creato ai pensionati italiani residenti in Brasile e Canada i quali si vedevano addebitati in due mesi tutta la tassazione dell’anno precedente. Infatti l’Inps informa nel suo messaggio che per limitare tali disagi creati dai conguagli di fine anno ai pensionati, la tassazione corrente per il periodo di importa 2016 è stata provvisoriamente calcolata sulla base dei 10/12mi del totale conguaglio di fine anno 2015 e sarà imposta in 9 rate, a partire dal mese di aprile 2016 fino al mese di dicembre 2016. La tassazione definitiva per il periodo di importa 2016 sarà invece effettuata in sede di conguaglio fiscale a consuntivo, con esposizione nella Certificazione unica 2017”.
LE DOPPIE INPOSIZIONI FISCALI - Il deputato del Pd ricorda però che “le convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali con Brasile e Canada si differenziano purtroppo da quasi tutte le altre convenzioni stipulate dall’Italia perché prevedono la possibilità della doppia tassazione (ancorché teoricamente evitabile con il farraginoso, lento – e nel caso del Brasile non rispettato - meccanismo della detrazione fiscale o del credito d’imposta)”. Il presidente del Comitato permanente per gli italiani nel mondo ha “più volte sollevato il problema e richiesto soluzioni a livello legislativo e politico. Nei miei colloqui con politici e funzionari interessati è emersa la loro consapevolezza delle ragioni dei pensionati e dell’ingiustizia da loro subita ma, almeno fino ad ora, non sono stati ancora presi provvedimenti o date disposizioni per sanare tale ingiustizia, con politici e burocrati che fanno a scarica barile o se la prendono con l’altro Stato facendo poi ben poco per trovare una soluzione. Nel frattempo migliaia di pensionati residenti in Brasile e in Canada subiscono una doppia imposizione fiscale sulle loro pensioni (molti di loro non ne sono neanche consapevoli) proprio in virtù di accordi che dovrebbero teoricamente scongiurarla, e si vedono trattenuti dal fisco dei due Paesi somme non dovute o dovute solo in parte”. (Red – 13 apr)