Dopo il successo dello scorso anno, Alessia Navarro torna in scena a Roma, al Teatro Quirino – Vittorio Gassman (via delle Vergini, 7) con l’opera teatrale che prende spunto dalla straordinaria vita dell’artista messicana Frida Kahlo. Dal 16 al 21 maggio interpreterà infatti “Frida Kahlo – Il ritratto di una donna” di Alessandro Prete, Igor Maltagliati, Luca Setaccioli. Ad affiancarla sul palco saranno Gianluca Gobbi, Giulia Barbone e Giulia Santilli, diretti da Alessandro Prete. Personalità forte e complessa, pittrice simbolo dell'avanguardia artistica messicana del Novecento, Frida Kahlo viene ricordata non solo per le sue famosissime opere, ma soprattutto per essere stata icona dell’emancipazione femminile, in questa piece viene messo in luce l’aspetto più intimo della donna. La sue vicissitudini interiori vengono raccontate non con una biografia realistica, ma attraverso i suoi quadri più celebri che in scena prendono vita narrando storie di donne, in un omaggio alla forza e all'identità femminile. Infatti, in “Frida Kahlo: il ritratto di una donna” prenderanno vita sulla scena alcuni dei suoi celebri quadri, attraverso alcune storie di donne diverse tra loro. Filo conduttore delle storie saranno i simbolismi rappresentati nei quadri stessi. Ad ogni gesto delle protagoniste corrisponderà una pennellata sullo sfondo. Ad ogni storia conclusa corrisponderà, quindi, un quadro compiuto. Il tutto legato da una danzatrice che contestualizzerà ancora meglio il tempo e lo spazio. Saranno visibili, attraverso l'interpretazione degli altri attori, i vari personaggi che hanno accompagnato la sua vita. Vedremo Frida Kahlo per come la conosciamo solo all’inizio, come introduzione ai quadri; alla fine della rappresentazione, invece, emergerà la celebrazione dell’eredità che la stessa pittrice ha voluto lasciare alle donne: la forza e l’indipendenza. Verrà raccontata la Donna, in ogni luogo, in ogni spazio ed in ogni tempo, fino a raggiungere l’idea di Frida Kahlo intesa come icona femminile. Dieci sono le opere scelte: Nascita (il manifesto della vita), Autoritratto con collana (la donna fiera davanti al dolore), La mia balia e io (il conflitto con la madre e il desiderio di maternità), Quel che mi diede l'acqua (la malattia e la morte), Qualche piccolo colpo di pugnale (il femminicidio), Autoritratto con capelli corti (la donna che annulla la propria femminilità), Il suicidio di Dorothy Hale (il suicidio), La colonna spezzata (l'amore), Il sogno (il dialogo con la propria coscienza), Autoritratto da Tehuana (la donna sposa e compagna di un uomo). (PO / red)
A ROMA “NERONE SUPERSTAR”
La stagione teatrale del Teatro Tirso de Molina di Roma (Via Tirso, 89 - Piazza Buenos Aires) si chiude con la commedia “Nerone Superstar” che vedrà protagonista, dal 10 al 28 maggio, l’eclettico Pietro Romano. Nerone l’imperatore più amato ma allo stesso tempo più odiato dell’Antica Roma torna a rivivere sul palco del Tirso grazie alla produzione di Achille Mellini, alla regia di Roberto D’Alessandro ed un eccezionale cast composto da Luciana Frazzetto, Stefano Antonucci e Beatrice Gregorini. “Il palcoscenico ha la valenza dei sogni e l’anima di un attore vaga, nel corso della sua carriera, da un desiderio all’altro, immaginandosi nei più stravaganti, o semplici, o istrionici ruoli, perché solo in quelle dimensioni realizza il binomio perfetto tra ego artistico e fantasia. - Racconta il regista Roberto D’Alessandro - Nerone, nella fattispecie, è l’immagine di una politica ridicola che già nei primi decenni dell’epoca post cristiana, delira d’onnipotenza, messaggio d’indiscussa attualità, chissà se per incapacità o disinteresse, si innalza un buffo quanto discutibile talento per le arti, fino a confondere, oltre i confini dell’assurdo, il governo con la ‘regia’. Tutto cominciò il 15 dicembre del 34 d.c. ad Anzio. Agrippina, discendente di Giulio Cesare e sorella dell'imperatore Caligola è una donna estremamente ambiziosa, la cui unica aspirazione è di diventare “imperatore”, aspirazione frustrata sia dal fatto che è donna, sia dal fatto che è moglie di Gneo, console dell'imperatore Caligola, ed uomo particolarmente stupido ed abietto. Per raggiungere il suo scopo, la diabolica donna, sta per mettere al mondo un figlio che nei suoi progetti dovrà diventare il futuro imperatore di Roma. Tuttavia il giorno del parto, il 15 dicembre del 34 d.c. appunto, uno spiacevole imprevisto rischia di compromettere il piano di Agrippina: invece di un solo futuro imperatore vengono alla luce una coppia di gemelli! Nerone e Gneo junior. Per evitare confusione ed eventuali lotte interne, Agrippina decide di farne sparire uno a caso (Gneo), e di affidarlo segretamente a dei fidati contadini dei castelli romani. “Nerone ed io, - conclude il protagonista Pietro Romano - scambiandoci le corde, giochiamo a raccontare con l’eleganza della satira Roma com’era e forse com’è, divertendoci a rendere i dubbi della storia gradevolissima realtà scenica, nella quale l’immaginario e l’accaduto s’intrecciano magicamente con esilarante comicità.” Nel cast anche Francesco Trifilio, Maria Chiara Cimini, Francesca Sanapo, Francesco Falco, Marco Paolo Tucci, Mattia Bagnaia, Giorgio Amadeo, Danilo Mustafà e Tommaso Moro. (red)
SOCIAL COMEDY CLUB PRESENTA “IL SOLDATO FANFARATO”
Il Social Comedy Club conclude la stagione teatrale con un evento speciale e ambizioso: moderno varietà teatrale mescolato con la drammaturgia classica della commedia latina. Il 7 maggio alle 21.00 al teatro Trastevere di Roma (via Jacopa de' Settesoli 3) è in scena “Il soldato fanfarato”, il primo spettacolo che sperimenta l'insieme di generi comici moderni al servizio della cultura. Il cast del Social Comedy Club racconterà a suo modo la storia del Miles Gloriosus, una tra le principali opere del commediografo romano Plauto. “Quando Plauto ha scritto il Miles Gloriosus, non sapeva di stare componendo un ‘grande classico’ - dice Daniele Fabbri, ideatore del Social Comedy Club - ma stava semplicemente raccontando una storia divertente per intrattenere il pubblico di allora. Noi vogliamo omaggiarlo prendendo in prestito la sua storia, per intrattenere a modo nostro il pubblico di oggi”. Gli artisti del Social Comedy Club “faranno a pezzi” il testo originale della commedia, le varie parti verranno rielaborate ognuna con uno stile diverso, e riassemblate insieme per dare vita ad uno spettacolo folle, un varietà culturale imprevedibile, un vero esercizio di stile teatrale nato per divertire, educare e svecchiare un patrimonio artistico che può regalarci ancora tante risate. (red)
LUSTRINI E PAILLETTES: A ROMA “COLETTE E IL MUSIC-HALL”
Dopo il grande successo della passata stagione, torna al Teatro Stanze Segrete di Roma (via Della Penitenza, 3) dal 11 al 21 maggio, uno spettacolo ideato da Riccardo Cavallo: “Colette e il Music-Hal”. Le musiche sono di Stefano De Meo e le Scene di Oreste Baldini. Con Claudia Balboni, Elisa Carucci, Ughetta d'Onorascenzo, Cristina Noci, Elisa Pavolini. A cura di Claudia Balboni. “Un cortile di locanda, coro di poveracci. Arriva la carrozza. I personaggi principali scendono a terra. Si ha la sensazione che gli attori e le attrici parlino di tutt’altro che della commedia. Cala la sera. L’orchestra riprende in sordina il coro dei poveracci. Vorrei ritrovare questa atmosfera” scrive Jean Cocteau. Lo spettacolo si ispira a “I retroscena del music-hall” di Colette. Colette racconta la sua personale esperienza di artista di music-hall, attraverso le cronache di un mondo variegato e straordinario di figure femminili: ballerine, ammaestratrici di cani, pianiste, attrici di pantomima, habbilleuse … Protagoniste di una Parigi nascosta. “Colette e il Music-Hall”, ideato da Riccardo Cavallo, ha per protagonista il periodo magico del music-hall, rievocato attraverso le donne che hanno vissuto come Colette le emozioni della ribalta, le paure, l’allegria e le solitudini. Lustrini e paillettes, sorrisi ed applausi ma anche la fatica, la stanchezza, la fame, le mille emozioni, le piccole tragedie personali che il pubblico non conoscerà mai: uno sguardo divertito e malinconico dietro le quinte del music-hall che, all'inizio del '900, ebbe il suo periodo d'oro. Di questo mondo, Colette è stata non solo un’attenta testimone, ma soprattutto un'interprete sensibile ed acuta. "Il music-hall, - scriveva Colette - in cui divenni mima, danzatrice e all'occorrenza anche attrice, fece di me una piccola commerciante onesta e dura. È un mestiere che anche la donna meno dotata impara in fretta quando la sua libertà e la sua vita ne dipendono…" Colette, pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette nasce a Saint-Sauveur-en-Puisaye, il 28 gennaio 1873. E’ una delle grandi protagoniste della sua epoca, un mito nazionale: oltre che scrittrice prolifica è stata attrice di music-hall, spesso nuda durante le sue esibizioni, autrice e critico teatrale, giornalista e caporedattore, sceneggiatrice e critico cinematografico, estetista e commerciante di cosmetici. Colette occupa una posizione peculiare nella storia letteraria francese. La sua narrativa si distingue per un'intuizione della vita così com'è, resa attraverso uno stile non retorico e sempre evocativo. (PO /red)
PAOLO TRIESTINO IN “EPPUR MI SON SCORDATO DI ME”
Gianni Clementi scrive per Paolo Triestino un ritratto divertente, originale e commovente, la cui storia incontra la Storia, accompagnata dalla musica di Lucio Battisti: Eppur Mi Son Scordato Di Me. Dopo il grandissimo successo di pubblico e di critica della passata stagione - i sold out e le lunghe code al botteghino - lo spettacolo torna in scena sul prestigioso palco del Teatro Vittoria di Roma (Santa Maria Liberatrice, 10 Testaccio) dal 10 al 14 maggio. La vita di Antonio, un cinquantacinquenne, ha preso una sua strada. Ma come è stato che si è scordato di sé? E se ci “ritorniamo in mente”, cosa vorremmo essere ancora e cosa non vorremmo più, di quello che siamo diventati? Tutti abbiamo una colonna musicale della nostra vita, a percorrere ricordi ed emozioni. Antonio ci propone la sua, esilarante ed appassionata, stupita e commovente, affascinante ed amabilmente contradditoria. Paolo Triestino è interprete e regista di questo entusiasmante allestimento che accompagna il pubblico in un susseguirsi di emozioni indimenticabili.(5 mag - red)
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