Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Uomo virtuale: la fisica esplora il corpo

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Uomo virtuale: la fisica esplora il corpo

PISA: VIAGGIO NELL’UOMO VIRTUALE

La mostra “Uomo virtuale: la fisica esplora il corpo”, fino al 2 luglio a Palazzo Blu di Pisa, è dedicata all’esplorazione del corpo umano e alle tecnologie che, nate dalla ricerca in fisica fondamentale, ci hanno permesso di scrutare con occhi virtuali il nostro corpo, cambiando per sempre la medicina e diventando indispensabili per la cura, la terapia e la diagnosi. L’allestimento propone un percorso immersivo realizzato in collaborazione con esperti di interaction design e video-arte e copre una superficie di 800 mq. La mostra, a cura dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è promossa da Fondazione Palazzo Blu ed è realizzata in collaborazione con Assobiomedica, Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, associazione “La Nuova Limonaia”, CNR Area della Ricerca di Pisa e Istituto Nazionale di Ottica, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna, IRCSS Stella Maris. (red)

FINISSAGE DA NON PERDERE

Ultimi giorni per una serie di bellissime mostre lungo l’intero stivale. Cominciano da sud e da quel sontuoso “contenitore” che è la Reggia di Caserta, dove si può ancora per poco ammirare (sino al 30 giugno) una mostra che al forte valore artistico unisce un altrettanto forte valore simbolico. Si tratta del lavoro di Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi, artisti e performer siciliani qui presenti con l’emblematica “Terra dei fiori”. Non di fiori ma di animali, e di animali in via di estinzione, tratta “Estinzioni”, la grande istallazione che invita il visitatore dell’Orto Botanico dell’Università di Padova a riflettere sulle specie in pericolo o già estinte. Sino al 26 giugno. Il tema naturalistico è al centro, sino al 2 luglio, di “Lanzarote. Il Jardín de Cactus”, mostra allestita dalla Fondazione Benetton in Palazzo Bomben, a Treviso. Il Jardín, e in generale tutto ciò che Manrique, artista e fine paesaggista, ha realizzato nella sua Lanzarote, sono i protagonisti del 28^ Premio Scarpa per il Giardino. Sempre sino al 2 luglio, al Museo Emilio Greco di Sabaudia, in Lazio, davvero notevole la mostra promossa dalla Galleria del Laocoonte di opere di Duilio Cambellotti legate al tema delle grandi bonifiche dell’Agro Pontino. Grande fotografia internazionale al Museo del Violino di Cremona dove, sino al 2 luglio, si possono ammirare alcuni dei più importanti servizi apparsi in una rivista mito “Life”. Sempre fino al 2 luglio, alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, è in mostra “Depero il mago”. Più di cento opere tra dipinti, le celebri tarsie in panno, i collage, disegni, abiti, mobili, progetti pubblicitari, in quello scrigno che è la Villa dei Capolavori.(red)

TREVISO: I MANIFESTI DELLA BELLE EPOQUE

Treviso festeggia l’apertura del nuovo Museo Nazionale della Collezione Salce con la mostra “La Belle Epoque. Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce” per rivivere, attraverso i manifesti, i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna. E’ il primo di una serie di esposizioni che metterà in mostra circa 300 i pezzi della Collezione: una sorta di antologia della grafica pubblicitaria per come la scelse e la conservò Nando Salce, dalla prima giovanile acquisizione del 1895 fino al momento in cui la morte – nel dicembre del 1962 – pose fine alla sua appassionata, vorace e ininterrotta attività di raccolta. Il primo evento espositivo, fino al 2 luglio, rinnova i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e di costume: le Esposizioni Universali, l’architettura del ferro e del vetro, la bicicletta e l’automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l’assenzio e lo champagne. Un’epoca che, nonostante le oggettive diseguaglianze e povertà, ammantò se stessa di un’esuberante joie de vivre, decorata di fiori e scintillante di luci. Un’epoca in cui, come ebbe a dire il grande Marcello Dudovich, “non si poteva non avere fiducia nell’avvenire”. Un’epoca che, come noto, fu anche indiscutibilmente l’age d’or del cartellonismo, di quelle grandi immagini colorate, subito popolari e amatissime, che tappezzarono i muri delle città e sollecitarono vere e proprie manie, dalla Parigi dei café chantant fino alla provinciale Treviso del giovane Nando Salce.  I prossimi eventi si terranno dal 14 luglio al 15 ottobre (“Tra le due Guerre”) e dal 27 ottobre al 21 gennaio (“Dal secondo dopoguerra - ll 1962”). (red)

ROVIGO: IL DELTA DEL PO NELLE FOTO DI PIETRO DONZELLI 

Il Delta del Po è un luogo-mito della cultura italiana ed è stato rappresentato in molte opere cinematografiche (Antonioni, Visconti, De Santis, Rossellini, Soldati, Vancini, Renzi, Comencini) e letterarie (Bacchelli, Guareschi, Govoni, Zavattini, Cibotto, Piva, e più di recente Celati o Rumiz). L’opera fotografica che Piero Donzelli (Monte Carlo, 1915 – Milano, 1998), fotografo, ricercatore, grande narratore, ha dedicato al paesaggio di pianura, al fiume, nei momenti di calma e delle rotte che tanto hanno devastato territori e uomini, al mare, al lavoro dei pescatori e dei contadini, ai momenti di svago, è un vero e proprio affresco umano e ambientale. La serie “Terra senz’ombra” è considerata una dei pilastri della storia della fotografia italiana, e uno dei più precoci e coerenti esempi di fotografia documentaria. La mostra “Terra senz’ombra.  Il delta del Po negli anni Cinquanta”, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a Palazzo Roverella, a Rovigo, fino al 2 luglio, presenta per la prima volta più di cento fotografie di questa serie, molte delle quali assolutamente inedite. In mostra anche importanti materiali di documentazione del progetto, scritti di Donzelli, composizioni di fotografie di Donzelli con rime di Gino Piva, geniale poeta polesano. (red)

 FOSSANO: CARAVAGGIO, LA MOSTRA IMPOSSIBILE

Il Comune di Fossano, la Rai e RaiCom, in collaborazione con la Diocesi di Fossano e ProgettoMondo Mlal, presentano Caravaggio, la mostra impossibile: quaranta capolavori di Michelangelo Merisi, riprodotti con tecnologie 'd'avanguardia ad altissima definizione, nel rigoroso rispetto delle dimensioni, dei colori e della luce originali. La mostra, allestita nel Castello degli Acaja e nel Museo Diocesano, fino al 2 luglio, permette di ammirare i capolavori, i cui originali sono esposti nelle chiese e nelle collezioni private di tutto il mondo - dagli Uffizi al Prado, dalla National Gallery all'Ermitage, dal Metropolitan Museum di New York, al Kunsthistorisches Museum di Vienna - raccolti in un unico ambiente. Il progetto delle "mostre impossibili", ideato da Renato Parascandolo con la direzione scientifica del prof. Ferdinando Bologna - autorevole collaboratore di Roberto Longhi - nasce dalla considerazione che nell'epoca della riproducibilità digitale dell'opera d'arte l'utilizzo rigoroso e filologico delle riproduzioni rappresenta un'istanza di democrazia culturale che ha in Paul Valery, Walter Benjamin e André Malraux i suoi precursori: la realizzazione di un sogno a lungo coltivato da studiosi, critici e appassionati di storia dell'arte. La mostra, allestita dalla Munus, è arricchita da un vasto corredo di opere multimediali che le conferiscono un particolare valore didattico: dalle sequenze tratte da film, sceneggiati e spettacoli teatrali sulla vita e l'opera del Caravaggio alle "musiche dipinte" in quattro famosissimi quadri: Riposo durante la fuga in Egitto, I due suonatori di liuto e Amore vincitore. Grazie a questa iniziativa del Comune di Fossano, il Castello degli Acaja, che già ospita una frequentata e ricca biblioteca, si orienta a diventare una moderna "casa della cultura digitale". (red)

 MONZA: DA MONET A BACON

Fino al 2 luglio la stagione espositiva della Villa Reale di Monza, straordinario patrimonio culturale italiano, tornato al suo antico splendore, si arricchisce con la mostra “Da Monet a Bacon. Capolavori della Johannesburg Art Gallery” che propone la collezione di capolavori conservati alla Johannesburg Art Gallery, aperta al pubblico nel 1910, che vanta un patrimonio di grande valore artistico. La rassegna, allestita negli Appartamenti Principe di Napoli e Duchessa di Genova, presenta 60 opere, tra olii, acquerelli e grafiche, provenienti dalla prestigiosa pinacoteca sudafricana, in grado di ripercorrere ben oltre un secolo di storia dell’arte internazionale, dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, attraverso i suoi maggiori interpreti, da Courbet a Corot, da Monet a Degas, da Rossetti a Millais, da Picasso a Bacon, da Lichtenstein a Warhol a molti altri. Soffermarsi sulla bellezza che grandi artisti hanno lasciato ai posteri è uno degli scopi che Villa Reale si prefigge di trasmettere al visitatore, anche con l’aiuto, ormai collaudato, della realtà aumentata, grazie ad ArtGlass che si è occupata di realizzare testi e rielaborare le immagini che condurranno alla scoperta di informazioni e approfondimenti sull’opera non rilevabili senza il loro ausilio. A tal proposito, viene proposto un percorso composto da 7 tappe che corrispondono ad altrettanti capolavori, rappresentativi di ogni periodo storico, con i quali è possibile interagire attraverso la realtà aumentata, per apprezzarne la naturale bellezza. Davanti a queste opere, i visitatori possono attivare il contenuto multimediale, che ricostruirà il periodo storico-artistico nel quale sono state create e fornirà una lettura critica delle stesse. (red)

CAPRI, I VOLI DI OMAR GALLIANI

 La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha varato nel 2013 un programma di patrocinio, denominato Matronato, volto al riconoscimento e alla promozione di progetti (aventi sede in una delle regioni di Sud ed isole), che, per il loro valore e qualità culturale, stimolino la coesione sociale, la ricerca scientifica e umanistica, il dialogo fra diverse discipline, il supporto alla produzione e alla mediazione artistica quali fonte e stimolo di progresso collettivo. Quest’anno il Matronato è stato concesso alla mostra “Ancora nuovi voli” di Omar Galliani, maestro del disegno italiano e importante figura della ricerca artistica contemporanea, a cura di Maria Savarese, che si tiene fino al 2 luglio a Villa Lysis, la storica dimora che il conte Fersen fece costruire a inizi '900 sulla sommità dell'isola di Capri. La mostra, che rifiuta ogni tipo di cornice se non quelle architettoniche che fanno da sfondo naturale alla Villa, prevede l’allestimento inedito di sei opere finora chiuse nel “cassetto dei disegni” dell'artista: ad accogliere i visitatori, un grande ricamo siamese rosso su fondo nero, adagiato sul pavimento d'ingresso con quattro gocce di cristallo purissimo ai lati. Due lunghe ali a matita e carboncino su carta disposte a specchio sulle pareti delle stanze superiori. Intorno tre piccole raffigurazioni di voli sospesi, tra Ganimede, Perseo e altri mitici viaggiatori, fanno da contraltare. Un ultimo grande ricamo nel fumoir, o stanza dell'oppio, conclude il percorso. Inremeabilis Error, la possente ala che Galliani ha scelto di esporre, datata 1978 e disegnata in punta sottile di grafite su di un foglio esteso oltre tre metri per due, convive con due rari e unici ricami di ampie dimensioni: una figura femminile Siamese e una Chimera, entrambe realizzate nel 2004. (16 giu - red)

 

 

 

 

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