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direttore Paolo Pagliaro

La guerra dei rifiuti
il Bene contro il Male?

La guerra dei rifiuti <br> il Bene contro il Male?

di Paolo Pagliaro

(29 giugno 2017) Attualmente nel mondo vengono prodotti circa 4 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno. Diventeranno 6 tra una decina d’anni. La metà è rappresentata da rifiuti urbani, cioè quelli prodotti dalle famiglie, mentre l'altra metà riguarda i rifiuti cosiddetti speciali, provenienti cioè da attività industriali e produttive.
Tre miliardi e mezzo di persone non hanno accesso ai più elementari servizi di gestione dei rifiuti, che dunque si accumulano nelle periferie con danni ambientali e sanitari spesso irreparabili. I rifiuti solidi urbani rappresentano il 12% delle emissioni mondiali di metano e il 5% della produzione totale di gas serra.
L’Europa non ha, anche in questo campo, standard e politiche comuni. Ci sono Paesi come Svizzera, Germania, Austria, Olanda, Svezia che grazie a una robusta dotazione di termovalorizzatori e impianti di compostaggio, e soprattutto alte percentuali di raccolta differenziata, sono riusciti a ridurre o addirittura azzerare l’uso delle discariche. Soluzione, quest’ultima, a cui si sembrano invece condannati molti paesi dell'Europa orientale e meridionale, a cominciare da Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia. L’Italia sta nel mezzo. Continua a smaltire in discarica il 45% dei suoi rifiuti urbani e poiché nessuno sembra più disposto ad accogliere nuove discariche nel suo territorio, alcune grandi città vivono uno stato di perenne emergenza. La raccolta differenziata non raggiunge il 40%, il livello di morosità è elevato e in alcune regioni crescente, mentre stenta a svilupparsi una filiera industriale del riciclo.  Sui termovalorizzatori, diffusi soprattutto al Nord, all’analisi costi - benefici si è sostituito uno scontro politico-ideologico, come se si trattasse della lotta tra il Bene e il Male. Ma così non se ne esce.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)