Tra Italia e Russia c’è una partnership commerciale importante, che si è consolidata negli anni nonostante le crisi politiche ed economiche. A conferma di una ripresa dei rapporti bilaterali, anche la frequenza con cui il governo italiano, negli ultimi mesi, ha guidato visite e colloqui nel Paese: alla missione del ministro degli Esteri Angelino Alfano nel marzo scorso, è seguita quella del Capo dello Stato Sergio Mattarella ad aprile; a maggio si è recato in Russia il premier Paolo Gentiloni mentre a giugno è stata la volta del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. “La Russia è un mercato vitale per l'Italia, i nostri rapporti vengono da lontano e tra i due Paesi c'è un clima di grande fiducia”, ha detto Alfano chiudendo alla Farnesina la presentazione delle opportunità di investimento in Russia: una Country presentation alla quale ha partecipato una numerosa delegazione istituzionale e imprenditoriale russa. “È mia convinzione - ha sottolineato il capo della diplomazia italiana - che ciascun imprenditore che decide di investire in un altro Paese è nostro ambasciatore e consolida i rapporti”.
POLITICHE DI COOPERAZIONE ECONOMICA “Assecondare le richieste del mercato” e definire “politiche di cooperazione economica che tengano conto della crescente domanda di Italia in Russia”: è la chiave, secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, per "recuperare il terreno perduto" negli investimenti tra i due Paesi. Scalfarotto sottolinea che la Federazione “è per noi un partner strategico” con cui “abbiamo tradizionali e consolidati legami”. Nel 2013, ricorda Scalfarotto, “ci sono stati 31 miliardi di euro di interscambio e nei primi mesi del 2017 abbiamo avuto un importante elemento di fiducia con una crescita del 36%. Nonostante la crisi, l'interesse delle nostre aziende verso la Russia è rimasto molto forte e dopo un triennio difficile, quello del 2014-2016 quando l'export si era contratto del 37%, nei primi mesi del 2017 c'è stato un importante aumento delle esportazioni italiane e anche le importazioni stanno dando segnali di vivacità”. Secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico si tratta di “un'inversione di rotta importante che dobbiamo continuare a consolidare con costanza perché anche se questi segnali di inizio anno dovessero essere confermati su base annua, siamo lontani dal livello del 2013". La country presentation alla Farnesina “è una riunione importante perché sappiamo che siamo in una fase significativa per lo sviluppo delle relazioni bilaterali - ha proseguito Scalfarotto -. Il dialogo politico tra i nostri due Paesi non è mai venuto meno neanche nelle fasi più difficili. I nostri governi sono stati mossi dalla convinzione che la Russia sia imprescindibile per la stabilità internazionale: un approccio che rispecchia in pieno la nostra politica estera e ha ricadute positive per la nostra partnership”. La nostra presenza in Russia è molto forte: “Sono oltre 500 - ricorda Scalfarotto - le imprese italiane presenti sul territorio russo che impiegano 43mila persone”.
ITALIA-RUSSIA: PARTNER PRIVILEGIATI Ci sono comunque “margini di miglioramento e la nostra sfida – prosegue il sottosegretario allo Sviluppo economico – è quella di ampliare l’offerta favorendo gli investimenti e promuovendo le nostre forniture. L’Italia – conclude Scalfarotto - può essere partner ideale per la crescita e la nostra esperienza nel produrre servizi e prodotti può essere una leva per lo sviluppo della Russia, che non è solo un acquirente ma un partner strategico”. Di “partner privilegiato” parla anche Arkady Dvorkovich, vice premier della Federazione russa, secondo il quale è necessario “porre l'accento anche sulle Pmi per ampliare la partecipazione al processo economico”. Dvorkovich sottolinea che in Russia il Pil “ha avuto una tendenza positiva per tre trimestri consecutivi e nell'ultimo mese ha registrato un aumento del 3%”. Anche il settore agroalimentare “cresce stabilmente - prosegue Dvorkovich -, lo scorso anno abbiamo avuto un raccolto di grano record di 120 milioni di tonnellate e siamo diventati il più grande esportatore di grano al mondo”. La disoccupazione in Russia - conclude il vice premier, è “al 5% e anche l'inflazione è bassa: questo ci dà la possibilità di diminuire i tassi di interesse e attrarre gli investimenti”. (Sip – 3 lug)