Roma, 12 ago – E’ ancora giovane ma è già diventato un compagno indispensabile della vita professionale e privata di gran parte delle persone. Il personal computer compie infatti oggi 26 anni: il 12 agosto del 1981 l’azienda americana Ibm lanciò sul mercato il “5150”, una macchina elettronica frutto di un progetto portato avanti in un anno da un'equipe di 12 ingegneri guidati da Don Estridge. Il Pc era realizzato usando parti di diversi fornitori ed aveva un’architettura aperta grazie alla quale altre ditte avevano il permesso di produrre computer compatibili in cambio di una licenza chiesta da Ibm per l'utilizzo software che controllava il cuore del sistema, il Bios. L’Ibm 5150 era basato su un processore Intel 8088, con una frequenza di clock di 4,77 Mhz, e poteva equipaggiare fino a 64kB di memoria. Non aveva ancora l’hard-disk ma un lettore di floppy disk (nelle versioni “avanzate”, quella base aveva bisogno anche di un registratore di cassette) e la predisposizione per essere collegato a un televisore. Ibm puntò su questo progetto per contrastare Apple, che aveva già prodotto un computer destinato alle singole persone, e il contemporaneo Sinclair ZX80, più economico. Per il sistema operativo si rivolse alla Microsoft di Bill Gates e Paul Allen, che creò appositamente l'Ms-Dos. Il modello base dell’Ibm 5150 ebbe un successo straordinario: nel primo anno di vita furono venduti 200 mila esemplari e il successo fu tale che già dopo i primi mesi dal lancio uscirono diversi cloni, i famosi Pc Ibm compatibile.
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