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PENSIONI, LANDINI (CGIL): DA GOVERNO BRICIOLE

PENSIONI, LANDINI (CGIL): DA GOVERNO  BRICIOLE

"Noi esprimiamo un esplicito dissenso sindacale sulle scelte che il governo ha fatto sulle pensioni. Abbiamo presentato un anno e mezzo fa una piattaforma unitaria e abbiamo negoziato sulla base di un accordo siglato col governo. Non c'è nessun disegno politico e non sosteniamo nessuna forza politica. Ci rivolgiamo a tutti i partiti, perché il Parlamento sovrano cambi quelle norme. Poi se una forza politica sostiene le richieste unitarie, ne saremo felici. Se il Parlamento cambierà le pensioni non fa un favore a noi, ma alle persone che lavorano”. Così a La Stampa il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini, che si dice “rammaricato” della spaccatura dei sindacati in merito al giudizio sulla legge di bilancio. “Tutti insieme - afferma - avevamo avanzato delle richieste in tema di pensioni. La piattaforma di Cgil-Cisl-Uil chiedeva una pensione dignitosa e di garanzia per i giovani, il riconoscimento del lavoro di cura e del disagio per le donne che hanno figli, un'uscita flessibile tra 62 e 67 anni, stabilire il diritto alla pensione di anzianità dopo 41 anni di lavoro, fermare il meccanismo di innalzamento dell'età pensionabile. Alcune di queste richieste erano impegni previsti nell'accordo tra noi e il governo di un anno fa. Ebbene, le cose concesse dal governo sono briciole. Non è neanche vero che queste misure costano 300 milioni, non è così. Il governo ci aveva proposto un confronto per correggere gli errori fondamentali della riforma Fornero, e gli avevamo dato credito. Ma come ha detto il ministro dell'Economia Padoan, tutto si è fermato di fronte a vincoli europei che non si vogliono mettere in discussione”. Dunque, sabato 2 dicembre “sarà una giornata di mobilitazione nazionale della Cgil con cinque manifestazioni: a Torino, a Roma, a Bari, in Sicilia e in Sardegna. In tante aziende in questi giorni ci sono state fermate, assemblee e scioperi. I lavoratori ci chiedono stavolta di fare sul serio. E in piazza esprimeremo le nostre critiche a una legge di Bilancio con tanti errori, che non rilancia il Paese e penalizza solo una parte della società”. (22 nov - red)

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