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direttore Paolo Pagliaro

La grande migrazione
dalle banche venete

di Paolo Pagliaro

(11 dicembre 2017) Nel week end hanno fatto gli straordinari 3.400 tra informatici, funzionari e impiegati. Oggi la migrazione dei dati si concluderà e domattina 2 milioni e 200 mila correntisti della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, tra cui 200 mila imprese, si ritroveranno a tutti gli effetti clienti del Gruppo Intesa, che il 26 giugno aveva acquisito le due banche in liquidazione. A tutti i clienti è stato assegnato un nuovo Iban e il bancomat ha ripreso a funzionare. Le insegne Veneto Banca e Popolare di Vicenza si sono spente per sempre.
Poteva essere un disastro in grado di travolgere l’intero il sistema bancario e invece è una crisi molto dolorosa, anche per quanto riguarda l’occupazione, ma in via di soluzione.
In questi giorni stanno arrivando anche i rimborsi ai 16 mila obbligazionisti di Banca Etruria, CariFerrara, Banca Marche e CariChieti che avevano chiesto l’indennizzo al Fondo interbancario di tutela dei depositi, l’organismo finanziato dalle banche e individuato dal governo per risarcire i piccoli risparmiatori ai quali erano stati rifilati i titoli dei quattro istituti in risoluzione. Alla data del 4 dicembre le pratiche liquidate erano 14.215, per un ammontare complessivo di 166 milioni. Viene rimborsato fino all’80% di ciò che si è perso, la maggior parte delle richieste è per importi inferiori ai 10 mila euro.
Chi non ha aderito alla richiesta d’indennizzo forfettario e, potendo dimostrare di essere stato ingannato, vuole la restituzione integrale dei propri risparmi si è rivolto invece al collegio arbitrale istituito presso l’autorità anticorruzione. In questo caso le istanze sono circa 1700, per un totale di 80 milioni.
Questo accade nel mondo reale. In quello della politica la commissione parlamentare sulle banche regola vecchi conti e sembra concentrata sulla campagna elettorale.

(© 9Colonne - citare la fonte)