Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

PRIMO SOCCORSO A SCUOLA: SOLO 1 STUDENTE SU 3 SA COME INTERVENIRE

PRIMO SOCCORSO A SCUOLA: SOLO 1 STUDENTE SU 3 SA COME INTERVENIRE

(15 dicembre 2017) Rendiamo obbligatorio un corso di primo soccorso a scuola, non limitandoci alla teoria ma insegnando le tecniche che un giorno potrebbero tornare utili per salvare una vita. È una richiesta che gli studenti italiani fanno a gran voce. In particolare, 9 ragazzi su 10 vorrebbero capire come comportarsi in caso di arresto cardiaco se accadesse ad un proprio amico. Perché, nonostante le campagne d’informazione e sensibilizzazione sul tema - come Viva! La settimana per la rianimazione cardiopolmonare - è ancora scarsa la cultura sanitaria in questo campo, soprattutto tra i più giovani. Skuola.net lo ha capito effettuando una ricerca - in collaborazione con IRC (Italian Resuscitation Council) – che ha coinvolto circa 10mila ragazzi tra gli 11 e i 25 anni. Poche domande per verificarlo. Più che impreparati, gli studenti sono spaventati dall’idea di dover intervenire in aiuto del proprio compagno di banco in caso di arresto cardiaco. Solo 1 su 3 procederebbe nel modo giusto: per prima cosa iniziando a chiamarlo e a scuoterlo leggermente; dopodiché, se non dovesse riprendersi, piegandogli la testa all’indietro, alzandogli il mento e controllando se il suo torace si alza e si abbassa per valutare la presenza della respirazione. E gli altri? Confusione totale: il 9% confessa che entrerebbe subito nel panico, il 18% prenderebbe a schiaffi l’amico per risvegliarlo, il 38% nel dubbio chiamerebbe immediatamente i soccorsi senza prima verificare se il problema sia davvero grave. Anche perché, per capire se il soggetto respira, il 31% gli metterebbe le dita sotto il naso e il 38% gli appoggerebbe l’orecchio sul torace per ascoltare se c’è ancora battito cardiaco (sbagliando in entrambi i casi).

https://www.skuola.net/

(© 9Colonne - citare la fonte)