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Voto estero, Ricciardi (Pd): Scegliere le competenze

Voto estero, Ricciardi (Pd): Scegliere le competenze

“Andate a votare”. È l’appello che arriva da Toni Ricciardi, candidato alla Camera per il Partito Democratico nella Circoscrizione Estero-Europa. Storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra, 40 anni, originario dell’Irpinia, con alle spalle più di vent’anni di militanza politica, l’esponente del Pd sa che il rischio astensionismo è alto ma è altrettanto convinto che è il momento per gli italiani, all’estero e non, di scegliere e scegliere bene. “Di scegliere le competenze” sottolinea Ricciardi. E lui di competenze ne ha. E ne ha anche tante: “Da oltre 15 anni perseguo l’intento di raccontare la nostra storia. La migrazione è la mia vita. La conosco e me ne occupo. E’ un pezzo di me, sono figlio di emigranti. Ed è una passione profonda. E io ho fatto della mia passione una professione. E’ questo il mio valore aggiunto”. Figlio di Rosina, (ex operaia) e di Salvatore (ex muratore) dall’Irpinia è arrivato in Svizzera, a Baar (ZG), nell’agosto del 1978, a soli 8 mesi. Rientrato in Italia nel 1992, si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Napoli l’Orientale. Nel 2011 ha vinto una borsa di ricerca che gli ha dato la possibilità di arrivare all’Università di Ginevra: “Così sono tornato in Svizzera: emigrato anche io. Oggi a chi mi chiede dove vivo rispondo che sono sempre in viaggio tra Napoli e Ginevra. Conosco bene il mondo della prima emigrazione e quello della nuova mobilità ma non amo l’espressione cervelli in fuga”. Un ministero degli Italiani all’estero, un regime fiscale agevolato, il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali, lo studio della storia dell’emigrazione: questi i temi del programma di Ricciardi. Le proposte del candidato del Pd vogliono andare incontro alle esigenze della vecchia e della nuova generazione di emigranti “ma prima di tutto è necessario garantire a tutti sicurezza” precisa. 

La questione Imu, il riconoscimento dei titoli professionali all’estero e soprattutto “un’Italia europea” i temi della campagna di Ricciardi: “Non ho alle spalle mandati su mandati. Non ho risorse economiche per fare chissà quale compagna elettorale come capita sempre più spesso oggi. Sono pronto per una sfida e mi presento per quello che sono”. “Chiunque volesse approfondire quello che faccio, cosa ho scritto e di cosa mi occupo nella vita, può farlo sul mio blog (www.toniricciardi.it)” aggiunge il candidato che dice di avere “fame di fare”, di voler “parlare alla gente”, “rappresentare le persone” e farsi portavoce di esigenze: “Sono onorato – spiega - di far parte della squadra del Partito Democratico che ha ridato all’Italia una giusta collocazione in Europa e che da sempre ha a cuore chi vive all‘estero. L’Italia – aggiunge -  non ha bisogno di un salvatore di turno ma di una mobilitazione dal basso”. Il candidato del Pd - “l’unico partito che sa che davanti a problemi complessi sono necessarie complesse soluzioni e non una politica fatta di spot” – ammette che “la sfiducia nelle istituzioni è al massimo livello. In Italia come all’estero” ma “è necessario ora come non mai dare un segnale importante” e “confidare nelle competenze”. 

Tra i coautori del Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, del primo Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo (Ser, 2014) e membro del comitato editoriale di «Studi Emigrazione», Ricciardi ha scritto Associazionismo ed emigrazione. Storia delle Colonie Libere e degli Italiani in Svizzera” (Laterza, 2013) e “L’imperialismo europeo” (Corriere della Sera, 2016). Per i tipi di Donzelli ha pubblicato Morire a Mattmark. L’ultima tragedia dell’emigrazione italiana (2015) e Marcinelle, 1956. Quando la vita valeva meno del carbone (2016). Il suo ultimo lavoro si intitola “Breve storia dell’emigrazione italiana in Svizzera. Dall’esodo di massa alle nuove mobilità” .(6 feb- Gil)

(© 9Colonne - citare la fonte)