Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Milano: l’Italia vista dalla Moda
1971-2001

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Milano: l’Italia vista dalla Moda <br> 1971-2001

La Camera Nazionale della Moda Italiana presenta “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001”, un progetto in forma di mostra e libro che celebra la moda italiana, fino al 6 maggio, a Palazzo Reale, a Milano, luogo d’eccellenza per l’arte e la cultura. Un progetto che racconta la moda italiana – attraverso una selezione di oggetti (moda, arte, design, fotografia, editoria) - in quel periodo seminale che va dal 1971 al 2001, evidenziando la progressiva messa a fuoco e affermazione di un sistema italiano della moda in quella grande stagione del made in Italy che sancisce il ruolo da protagonista dell’Italian lifestyle nel mondo. Un periodo carismatico che cementa relazioni e scambi tra gli esponenti di quella generazione italiana di artisti, architetti, designer e intellettuali capace di impostare le rotte della cultura internazionale. Il 1971 simbolicamente marca la cesura dall’alta moda e l’inizio trionfante della stagione del prêt-à-porter italiano, e non a caso è l’anno in cui Walter Albini sceglie Milano per la prima sfilata della linea che porterà la sua firma, la cosiddetta collezione unitaria. Si passa poi al trionfo dello stilismo esploso nel corso degli anni Ottanta; giungendo – attraverso gli anni Novanta che vedono l’emergere di un panorama internazionale definito dalle rotte del glocalismo – alla data cruciale del 2001, anno degli attentati dell’11 settembre, momento che vede il sistema internazionale radicalmente messo in discussione, e quello della moda italiana cambiare pelle e trasformarsi in un nuovo fenomeno globale ancora poco studiato nelle sue forme di creazione e produzione.  (red)

ROMA: I TALENTI DELL’ACCADEMIA “GLAZUNOV” DI MOSCA  

Fino al 2 maggio, al Vittoriano di Roma, per la prima volta in Italia una esposizione sulle opere realizzate dagli allievi e diplomati dell’Accademia Russa di pittura, scultura e architettura di Il’jà Glazunòv.La mostra, dal titolo “Haec est civitas mea” è uno degli appuntamenti del più ampio progetto culturale internazionale “Stagioni Russe” voluto dai ministeri della Cultura di Russia e di Italia ed una occasione per rinnovare la tradizione dell’Imperiale Accademia di Belle Arti e per restituire un’esperienza accumulata nel tempo, presentando giovani artisti di oggi nella Città eterna. L’esposizione - organizzata dal governo della Federazione Russa, il ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, l’ambasciata della Federazione Russa in Italia, il Centro dei festival cinematografici e dei programmi internazionali, l’Accademia russa di pittura, scultura e architettura “Glazunov”, la Fondazione Internazionale Accademia Arco e il Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia promossa dal Polo Museale del Lazio - presenta giovani pittori russi che hanno assimilato i principi della scuola accademica formatasi, nel XVIII secolo, sulla base della tradizione europea antica e rinascimentale. Con il linguaggio della pittura giovani artisti russi di talento raccontano pagine della propria storia, trasmettono la bellezza della natura nazionale, dipingono ritratti di personalità contemporanee. (red)

 

 ROMA: 110 ANNI DI IMMAGINAZIONE OLIVETTI

Una marca che compie 110 anni e ha segnato la storia del design, della grafica, dell’innovazione tecnologica e della comunicazione in Italia: Olivetti si mette in mostra alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma. “Looking Forward. Olivetti: 110 anni di immaginazione”, fino all’1 maggio, presenta oltre 300 pezzi unici tra oggetti, manifesti e fotografie d’epoca. Con la collaborazione dell'Associazione Archivio Storico Olivetti, Looking Forward è un omaggio non nostalgico alla tradizione olivettiana, il racconto del grande progetto iniziato 110 anni fa grazie a una grande famiglia dell’industria italiana e dell’eredità immaginifica di quel progetto trasmessa all’azienda che prosegue nel presente. Presentati più di 150 scatti di alcuni dei maestri della fotografia del secolo scorso quali Henri Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, Ugo Mulas, Francisc Català Roca, Fulvio Roiter. Oltre a una selezione di decine di manifesti tra i più sorprendenti della produzione mondiale di Olivetti e una collezione delle locandine pubblicitarie di Giovanni Pintori tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60. Presenti anche prodotti iconici: dalla M1, la prima macchina per scrivere, alla Lettera22, alla P101, alla Valentine. “Olivetti ha scritto pagine importanti della storia industriale, con la sua capacità visionaria di anticipare il futuro, cambiando la vita di intere generazioni e il concetto di impresa attraverso scelte etiche coraggiose e una profonda coscienza della morale sociale” dichiara Riccardo Delleani, amministratore delegato di Olivetti. (red)

ROMA: GLI 80 ANNI CINECITTÀ TRA CINEMA E CRONACA

La mostra fotografica “Cinecittà - Fatti e personaggi tra il Cinema e la cronaca”, allestita nello storico Studio 1 fino al 7 maggio in occasione degli 80 anni di Cinecittà, celebra il compleanno della ‘Fabbrica dei Sogni’ di via Tuscolana sintetizzando gli ultimi 80 anni di storia d’Italia, visti attraverso la lente magica, trasfigurante, rivelatrice del grande cinema italiano. Lo fa attraverso le fotografie di due delle massime esperienze e depositi di immagini del Paese: gli archivi fotografici dell’Istituto Luce e di Ansa. Centocinquanta magnifiche immagini restituiscono il ‘film’ dei nostri ultimi 80 anni. Due le immagini per sintetizzare le differenze e le distanze di tempo. La prima degli anni ’30: Mussolini in visita su un set nella città del cinema. E la prima degli anni Duemila: i resti del crollo delle Torri Gemelle. In mezzo, dal 1937 al 2017, la mostra racconta il lungo Secolo breve: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Roma città aperta, De Sica, Visconti, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, i campi di mondine, la biga di Ben Hur, la Dolce vita, Alberto Sordi americano a Roma, Gassman-Brancaleone e Maria Callas-Medea. Ed ancora Pertini con la coppa del mondo e gli Oscar di Tornatore, Salvatores e Benigni, via Capaci, la nave Vlora, Giovanni Paolo II e i migranti di Lampedusa. (red)

 

BOLOGNA: OLTRE 70 CAPOLAVORI PER 100 ANNI RIVOLUZIONE RUSSA

 

In occasione della ricorrenza del centenario della Rivoluzione Russa, oltre 70 capolavori assoluti, al Museo d’Arte Moderna di Bologna, provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo testimoniano la temperie culturale di un periodo vibrante e irripetibile. La mostra, curata da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky del Museo di Stato Russo, propone, fino al 13 maggio, sotto il titolo di “Revolutija. Da Chagall a Malevich  Da Repin a Kandinsky”, opere di Natan Altman, Natalia Goncharova, Kazimir Malevich, Vasilij Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Aleksandr Rodčenko e molti altri, ricostruendo i movimenti culturali della Russia d’inizio Novecento dal primitivismo al cubo-futurismo, per approdare al suprematismo e al costruttivismo, in bilico tra l’espressionismo figurativo e il puro astrattismo. (red)

 

 

FIRENZE: “IMMERSIONE” NELLE OPERE DI MONET 

 “Monet experience and the Impressionists” è il titolo del percorso digitale che, fino all’1 maggio nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte, a Firenze, propone il fascino dell’immersione sensoriale nelle opere del grande artista francese e degli impressionisti. La nuova produzione di Crossmedia Group – la cui regia è stata affidata a Fake Factory, con la consulenza alla direzione artistica di Sergio Risaliti - è un percorso virtuale d’immagini e sonorità avvolgenti, che asseconda l’incantesimo emozionale suscitato dalle opere del grande maestro e dei maggiori interpreti dell’Impressionismo. Un viaggio democratico in direzione della totalità dell’arte, fruibile da tutti, da vivere in prima persona per tramite del linguaggio contemporaneo del digitale, che esalta l’originalità di un racconto creativo scandito dal battito pulsante della colonna sonora che si avvale di brani firmati, tra gli altri, da Debussy, Saint-Saëns, Gounod, Fauré, Offenbach e Bizet.  Una selezione e un susseguirsi di quadri digitali privi di tela e cornice, di scene di vita e paesaggi fuori dal tempo, da poter apprezzare senza soluzione di continuità in un contesto esperienziale, sia nella loro totalità che nei minimi dettagli.  Immagini che nascono e si dilatano a 360 gradi sugli schermi giganteschi dell’allestimento e sulle architetture del luogo espositivo, una narrazione lunga 65 minuti che in 20 scene intessute di suggestioni si esplicita anche nella percezione olfattiva dei profumi naturali, nelle installazioni video, touch e multimediali della sezione introduttiva, fino a materializzarsi nell’avventura a tre dimensioni con gli Oculus Vr proposta ai visitatori come integrazione della mostra. (red)

 

 

TORINO: L’ACCADEMIA ALBERTINA RACCONTA I MIGRANTI

 “Nel paese dei Lestrigoni. Narrazioni di percorsi migratori”, fino al 3 maggio, al Palazzo della Regione Piemonte, a Torino, presenta le opere di 17 ex allievi dell’Accademia Albertina di Torino: Cinzia Amanti, Alessia Cagnotto, Donato Canosa, Corina Cohal, Irene Di Fabio, Mattia Gaido, Giulia Giordanella, Bahar Heirdarzade, Edoardo Kucich, Silvana Li Pira, Giuseppe Mulas, Sorina Paiu, Elena Radovix, Ivana Sfredda,  Federico Sini, Dede Varetto, Alessia Zaia. “I Lestrigoni, secondo l’Odissea, sono giganti antropofagi e l’isola su cui vivono non è certo un luogo ospitale – spiega una delle curatrici Cristina Giudice, docente di all’Accademia Albertina -. Ulisse infatti si salva con pochi compagni perché riescono a fuggire, mentre tutti gli altri sono mangiati. In un gioco di specchi, però, nel nostro mondo, i giganti siamo noi, perché non sappiamo accogliere il diverso, ma lo eliminiamo, dopo averlo sfruttato ed escluso. La Fortezza Europa è sempre più chiusa, inospitale per chi chiede soltanto di essere riconosciuto come essere umano e di poter vivere una vita degna”. Una caratteristica comune di ogni artista presente in mostra è stata la volontà di partire da sé, dal proprio vissuto per potersi avvicinare a problematiche di carattere geopolitico e umano così complesse come le migrazioni. La voce articolata di questi lavori appare come una mappa di possibilità, uno sguardo crudo, ma aperto alla speranza e alla necessità di modificare l'esistente, per quanto sia possibile. (PO / red)

 

 

 

TORINO: QUANDO LA GINNASTICA FA LA STORIA

 

Fino al 18 maggio la Biblioteca della Regione Piemonte ospita una mostra sui cimeli della Reale Società Ginnastica di Torino dal titolo “Impronte di storia - La sfida sociale della Reale Società Ginnastica di Torino nell’Italia Risorgimentale”. La mostra presenta una selezione di oggetti, trofei, fotografie e documenti appartenenti al patrimonio storico della RSGT con l'obiettivo di condividere con il grande pubblico la storia della Società, culla dello sport in Italia. La Reale Società Ginnastica di Torino nacque il 17 marzo del 1844 grazie all’iniziativa di un gruppo di esponenti dell’alta borghesia e dell’aristocrazia torinese.  Da quel momento sono iniziati 174 anni di risultati sul piano sportivo e agonistico ma anche sul piano sociale (con l’ammissione della donna nel mondo dell’attività fisica con la fondazione della Scuola Magistrale Femminile nel 1866), sul piano istituzionale (con il decisivo impegno per l’introduzione della ginnastica nelle scuole nel 1878) e sul piano della medicina (con la fondazione della Scuola di Ginnastica Medica nel 1889 con lezioni di anatomia, studio delle reazioni fisiologiche sotto sforzo e molto altro). L’ultima grande sfida della RSGT è stata la creazione nel 2002 della FLIC Scuola di Circo. Riconosciuta nel 2005 dalla Fedec (Federazione Europea delle Scuole di Circo Professionali), dal 2010 è riconosciuta e sostenuta dal Mibact. (red)

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)