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direttore Paolo Pagliaro

“The game”: a Massa
il gioco nell’arte
contemporanea

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

“The game”: a Massa <br> il gioco nell’arte <br> contemporanea

Un confronto estetico e interattivo con la tematica del gioco con, nella e intorno all'arte contemporanea. E’ questo il tema della mostra collettiva “The Game ( a che gioco giochiamo ?”, fino al 3 giugno a Palazzo Ducale di Massa. Sono 22 gli artisti, di fama nazionale e internazionale, che con le loro opere, installazioni, dipinti e sculture, si confrontano su questo tema. Walter Battisti, Bertozzi & Casoni, Walter Blaas/Werner Wallnöfer (Double uu), Armin Blasbichler, Francesco Bocchini, Julia Bornefeld, Arnold Mario Dall’O, Aron Demetz, Hannes Egger/Denis Isaia, Ulrich Egger, Michael Fliri, Irene Hopfgartner, Hubert Kostner, Cornelia Lochmann, Moradavaga (Eccli, Leitao), Judith Neunhaeuserer, Laurina Paperina, Christian Piffrader, Antonio Riello, Markus Vallazza, Andreas Zingerle, Walking Chair. “In questa mostra – spiega il direttore artistico Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati - gli artisti si servono della strategia del gioco e, proponendosi come figure di un grande disegno, sfidano il sistema oppure, dirigendone le mosse, destrutturano gli schemi di gioco tradizionali, con il rifiuto o il rimando delle regole. Ventitré voci della realtà artistica nazionale e internazionale presentano giochi interattivi, guidati, ma anche autonomi, forme ludiche alterate e giocattoli corrotti, sospesi tra l’opera d’arte e l’oggetto ‘giocattalo’, ogni opera con il suo messaggio più o meno esplicito, che scava nell’intimo di ogni artista per riflettersi nell’intimo dello spettatore…della società in cui viviamo”.

ROMA: GLI 80 ANNI DELL’EUR

Presso l’Archivio centrale dello Stato, a Roma, la mostra “Ottant’anni di EUR: visioni differenti. Archivio centrale dello Stato e Carlo D’Orta”, aperta fino al 31 maggio, è promossa da ACS ed Eur Spa per celebrare una volta di più la ricorrenza dell'80.mo anno dalla progettazione del quartiere EUR e si articola in due sezioni. Nella prima è esposto il materiale storico sull’EUR (planimetrie, progetti, bozzetti, ecc.) conservato, gestito, ed in questo caso, messo a disposizione dall’Archivio Centrale dello Stato. Nella seconda figurano invece circa 200 fotografie dell’artista Carlo D’Orta (60 stampate in grande formato, le altre proiettate in loop), autore di una approfondita ricerca fotografica, di taglio artistico e non meramente descrittivo, sulle architetture del quartiere: da quelle originarie in stile razionalista/neoclassico progettate alla fine degli anni ’30 dal gruppo di architetti coordinati da Marcello Piacentini, a quelle in modern style realizzate negli anni ’50-’70, fino alle più recenti in contemporary style realizzate in questo XXI secolo, come il Roma Convention Center e i grattacieli del Torrino. Questa ricerca è confluita, a marzo, nel libro fotografico “EUR 42/oggi: visioni differenti”, edito dall’Inail, che ha all’EUR la sede principale ed ha acquisito proprio da Eur Spa alcuni edifici luoghi simbolo della cultura della città. L'esposizione è stata organizzata con la collaborazione di Inail, la partnership di Atac e la sponsorizzazione di Confindustria e Dea Capital.

MILANO: LO “SCAPIGLIATO” TRANQUILLO CREMONA

Fino al 31 maggio alle Gallerie Maspes di Milano una mostra rende omaggio a Tranquillo Cremona (1837-1878), il più celebre esponente della Scapigliatura. L'artista, insieme a Giuseppe Grandi e a Daniele Ranzoni, è stato il protagonista assoluto di questa straordinaria stagione dell'arte italiana, che trova il suo ideale avvio nell'esperienza di Giovanni Carnovali detto il Piccio e proseguita nel tempo attraverso la sperimentazione di Luigi Conconi e di una fitta schiera di seguaci. La Scapigliatura intendeva proporre un linguaggio pittorico innovativo, lontano da ormai stereotipati modelli accademici, attento a temi sensibili nei confronti dei cambiamenti sociali e culturali dell’epoca, espresso attraverso una stesura vaporosa, fatta di pennellate morbide e vibranti alla luce diretta, per certi versi parallelo all'Impressionismo francese. L’evento riunisce a Milano, dopo quasi un secolo, i due capolavori del pittore scapigliato, Melodia e In ascolto, il più importante dittico dell’artista e forse il più popolare pendant della pittura europea di fine Ottocento, realizzato da Tranquillo Cremona tra il 1874 e il 1878 su commissione del noto industriale tessile Andrea Ponti per la sua villa di Varese, e che non vide mai la sua posa in opera nella prestigiosa dimora. I due quadri vennero presentati al pubblico insieme per la prima volta nel 1878, in occasione della Mostra postuma delle opere di Tranquillo Cremona organizzata da Vittore Grubicy De Dragon nel Ridotto del Teatro alla Scala di Milano.

BRESCIA: PICASSO, DE CHIRICO, MORANDI

Ultimi giorni per ammirare la mostra “Picasso, De Chirico, Morandi. 100 capolavori del XIX e XX secolo dalle collezioni private bresciane”, in corso fino al 10 giugno a Palazzo Martinengo di Brescia. Il percorso espositivo prende avvio dai lavori dei maestri del neoclassicismo (Appiani, Basiletti, Gigola e Vantini) giunge fino a quelli informali di Burri, Manzoni, Vedova e Fontana degli anni cinquanta e sessanta del ‘900, passando attraverso correnti e movimenti artistici come il romanticismo, il futurismo, la metafisica e il “Ritorno all'ordine”. La rassegna, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, prosegue l’indagine sul collezionismo privato bresciano avviata nel 2014 con la mostra che proponeva una selezione di dipinti antichi rinascimentali e barocchi, tra cui spiccavano i lavori di Moretto, Savoldo, Romanino e Ceruti.

SIENA: OMAGGIO A SZYMKOWICZ, ARTISTA DEL PALIO

Una mostra evento in tre luoghi della città dedicata a uno dei maggiori pittori neoespressionisti attivi in Europa. Ecco “Mémoire du passé/Mémoire du futur” con cui Siena racconta il percorso pittorico, lungo più di un cinquantennio, di Charles Szymkowicz. Un legame con la città che si arricchirà anche del Drappellone del Palio di Siena: il pittore belga è stato infatti incaricato di realizzare l’opera che andrà in premio alla contrada vincitrice del Palio del 16 agosto. Intanto fino al 3 giugno è visitabile la mostra che si inserisce nella seconda edizione della Rassegna “Siena Città Aperta”. La mostra si caratterizza attraverso un percorso espositivo diviso in 11 sezioni, per oltre 150 opere, tra dipinti e disegni, realizzati negli ultimi decenni, nel caratteristico linguaggio pittorico figurativo neoespressionista fortemente materico-iconico e assai personale dell’artista belga. Szymkowicz, riconosciuto fra i maggiori pittori neoespressionisti operanti in Europa fra la fine del XX secolo e gli inizi del XXI, lavora su una dimensione di memoria che dal familiare si estende al collettivo anche attraverso l’evocazione sia di ritratti di personaggi sia storici che contemporanei eticamente rappresentativi, sia di situazioni di tragedia sociale che hanno attraversato il secolo scorso, e che siano monito del passato ma anche avvertenza per il futuro. Il percorso della mostra, composta da oltre 150 opere, suddiviso tra Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico (piazza del Campo 1), Santa Maria della Scala (piazza del Duomo 2) e Stanze della Memoria (via Malavolti 9) si compone di 11 sezioni che ripercorrono l’attività di denuncia sociale e personale di Charles Szymkowicz attraverso la sua pittura.

(© 9Colonne - citare la fonte)