“Perché andare a vedere il film? Perché è un ‘progetto umano’ iniziato sette anni fa, perché è una commedia italiana che sta in piedi, perché rende omaggio alla comicità e alla satira milanese degli anni 80 -90 (Paolo Rossi, Cochi Ponzoni, Lucia Vasini), perché ha coinvolto più di 50 attori e perché ha coronato per molti un sogno”. Marco Ripoldi non poteva non essere più convincente. Insieme a Massimiliano Loizzi, Walter Leonardi, Renato Avallone e Valentina Lodovini è al cinema dal 10 maggio con il film “Si muore tutti democristiani” del Terzo Segreto di Satira. Ripoldi è, infatti, volto noto del collettivo dal 2011: “Il terzo segreto di satira è al suo primo lungometraggio – spiega l’attore - una sfida vinta che sono felice di aver condiviso con un gruppo di grandi artisti”. Nel film è Stefano, trentenne che insieme a un gruppo di amici lavora in una piccola casa di distribuzione e il cui sogno è realizzare documentari: “Un giorno ricevono un’offerta di lavoro irrinunciabile per poi scoprire che non si tratta esattamente di soldi puliti. La domanda che poniamo con il film è: meglio fare cose pulite con soldi sporchi o cose sporche con soldi puliti? A quel punto i protagonisti del film si troveranno a dover fare una scelta”. E forse a scendere a compromessi: “La vita a volte ci mette di fronte alla necessità di trovare un compromesso, di arrivare a un accordo in cui ciascuna delle parti rinuncia a qualcosa. Vediamo cosa sta accadendo, ad esempio, in questo momento con la politica nel nostro Paese. Non potevamo certo immaginarlo quando abbiamo iniziato le riprese del film”.
LA SATIRA DI IERI E DI OGGI E proprio la politica è al centro dei video del Terzo Segreto di Satira, un collettivo di autori e videomaker che in questi anni ha saputo conquistare il pubblico prima del web poi della tv: “Lavoro con il collettivo da anni, siamo partiti con piccole clip video che giravano soprattutto in rete. I nostri lavori sono approdati poi con successo in tv. Ricordo ancora 'Il favoloso mondo di Pisapie'. In poche ore il video spopolò sul web” dice Ripoldi facendo riferimento a uno dei tanti divertenti cortometraggi fatti di tanta ironia e tanta satira che lo hanno visto protagonista. Una satira che in questi anni non ha perso di vista né la sinistra né la destra. E soprattutto gli elettori: “Il nostro Paese è ricco di icone che hanno fatto della comicità, dell’ironia e della satira un’arte. Da Jannacci a Gaber, da Cochi e Renato a Paolo Rossi passando per Guzzanti e Dario Fo. Senza dimenticare Totò a e Massimo Troisi: non era anche quella satira sociale?”. E se qualche tempo fa si diceva che la satira nel nostro Paese era in crisi oggi tutt’altro “è più viva che mai - dice Ripoldi - quando c'è crisi e instabilità politica c'è tanto materiale per fare satira. Abbiamo iniziato a fare video quando c’era Berlusconi, tutto era più facile. Poi è arrivato Monti e abbiamo avuto qualche difficoltà. Per fortuna con il Pd siamo riusciti a far ridere di nuovo” aggiunge ironico l’attore.
IL TEATRO Prima di approdare al cinema Ripoldi ha lavorato moltissimo a teatro. In Italia e in Europa. Ha diviso il palco con nomi come Dario Fo, Enzo Jannacci, Cochi Ponzoni, Eugenio Allegri, Andres Morte. Da molti anni, dal 2005 ad oggi, lavora inoltre con Paolo Rossi con il quale presto inizierà una nuova tournée teatrale insieme a Lucia Vasini. “Debutteremo al Teatro Menotti di Milano il 7 giugno. Lo spettacolo girerà poi tutta Italia a partire da ottobre. In questi giorni siamo impegnati con le prove a Milano. Il teatro è parte della mia vita”. L’attore porta avanti da diversi anni una ricerca sulle maschere della commedia dell'arte e la maschera del clown. Alla sua professione di attore affianca infatti anche quella di clownterapeuta per la Fondazione Dottor Sorriso nei reparti di oncologia pediatrica e fibrosicistica degli ospedali di Milano e in missioni internazionali in Burkina Faso, Libano, Argentina e Bolivia. Tra i riconoscimenti ottenuti il premio alla Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo (2009), il Premio Lia Lapini (2011) con Effetto Larsen, la menzione al Premio Histrio nel 2011 e al Festival FIT di Lugano (2011) con la compagnia Kilodrammi. (15 mag - BIG ITALY / Gil)
Foto: Marco Ferrari
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