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Il tormento del talento: storia di 36 artisti ‘maledetti’

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Il tormento del talento: storia di 36 artisti ‘maledetti’

Artisti fenomenali, dalla meravigliosa vita artistica ma spesso con una disastrosa vita privata. Artisti dal  successo straordinario, fama mondiale, soldi e ricchezze, spesso pagati però con amori sofferti, mancanze di veri affetti, paure, inquietudini, e pericolose dipendenze, spesso fatali, da farmaci, alcol e stupefacenti, che hanno trasformato le vite degli artisti in veri e propri incubi in grado di avvelenare la sfera affettiva ed emozionale, e quindi le loro stesse vite. Saranno ben 36, tra i più grandi musicisti e cantanti della storia della musica internazionale, ad essere raccontati nel libro "Il tormento del talento" (pop star tribute), edito da Sovera Edizioni di Roma, il nuovo libro del noto musicista e scrittore Carlo Zannetti. Ritratti scritti nel silenzio della notte dall'autore, che ha ricercato aneddoti, cenni biografici e frasi scovate tra i testi di veri capolavori musicali raccontandoci l'uomo tormentato dietro ogni artista. Una sorta di condanna da scontare per essere nati con straordinarie e innate capacità artistiche? Un libro unico, vivace, costituito da una serie di racconti scritti con stile squisitamente giornalistico culturale attraverso i quali, Zannetti costruisce una sorta di microstoria della musica rock pop, con capitoli dedicati tra gli altri a Elvis Presley, Ella Fitzgerald, The Beatles, Johnny Cash, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian May,  Peter Gabriel, Dalida, Donna Summer, Carole King,Tracy Chapman, Sinéad O' Connor, Patty Pravo e Mia Martini. Racconti saggistici e biografici, in una scansione intenzionalmente non cronologica, ma originalmente affettiva dell'autore che cerca di comprendere gli stati d'animo che hanno portato alla composizione di brani meravigliosi, interpretati con il cuore in gola da questi veri talenti della musica internazionale. Un'introduzione nella quale Carlo Zannetti cerca, attraverso alcuni spaccati del suo vissuto, di spiegarci che la sua vita é stata piena di indizi che se fossero stati letti nella giusta maniera avrebbero potuto anticipare alcune fasi del suo futuro. Una delle frasi più belle è forse quella che l'autore dedica a Sinéad O' Connor, alla quale é peraltro dedicato anche l'intero libro: "I grandi talenti sono come monete d’oro che quando cadono per terra cominciano a rotolare e non riesci più a fermare".

 

DIARIO DI UN BASTARDO SU TINDER

Ci sono letture estive capaci di scaldare ancora di più una calda estate. È il caso di “Diario di un bastardo su Tinder” recentemente pubblicato da Ciro Zecca per Marlin Editore. Eccitante, ironico, erotico, dal piglio veloce come la comunicazione moderna impone, il libro racconta gli incontri amorosi di un giovane uomo detentore di ciò che più intriga una donna: la capacità di desiderarla. E nulla come questo scatena, a sua volta, il desiderio in lei. E qui entra in gioco l’altra e fondamentale capacità dell’io narrante: quella di appagare questo desiderio. Come, dove, e quando avviene tutto questo? In un virtuale che si fa subito reale, quello di Tinder, un’applicazione per incontri online collegata a Facebook. Appuntamenti, volti, corpi, storie, paure, orgasmi: un vortice travolgente, intrigante, a volte pericoloso, sempre adrenalinico. La scelta e il gioco di dare corpo al corpo; il timore, l’autodifesa, di non dare mai corpo ai sentimenti. Tutto in uno stile compiuto e disinvolto, evocativo e semplice.Scrive Zecca: “Ci mangiamo, per scomparire insieme, per inglobare le nostre inquietudini, lottiamo l’uno dentro l’altra confondendo le nostre paure, approfittiamo di questo viaggio gratis nel corpo di un altro guerriero disarmato. Peccato che domani vai via. Anzi, cosa dico, è già domani. E tu stai andando via”.

LA DANZA DELLA PAURA, 16 RACCONTI DI MARCO PEZZA

È in edicola “La Danza Della Paura”, il nuovo libro di Marco Pezza. Sedici racconti in cui scorre l’adrenalina, la tensione e l’angoscia verso mondi ignoti e pericolosi. Marco Pezza ci conduce all’interno di storie fatte di azione e nervi tesi, di fantasmi e misteri che arrivano dal passato, di delitti e segreti nascosti negli angoli più remoti delle esistenze dei protagonisti. Un caleidoscopio di emozioni e scenari che vi terrà incolati dalla prima all’ultima pagina. Questi sedici racconti sono una lettura inquietante al punto giusto, da fare magari in treno o in metropolitana, andando o venendo dal luogo di lavoro. Per poi scendere alla fermata prevista e vedere tutto con occhi diversi. Le ombre sembrano muoversi, gli sguardi delle persone non sono quelli che siamo abituati a riconoscere e tutto ci appare più minaccioso. E forse sono sempre stati così, solo che non ce ne eravamo mai accortI”.

 

PREMIO STREGA A “LA RAGAZZZA CON LA LEICA”

Nella notte romana del Ninfeo di Villa Giulia, trionfa Helena Janeczek con La ragazza con la Leica, che ottiene 196 voti, davanti a Marco Balzano, autore di Resto qui (Einaudi), che si ferma a 144 preferenze. Si interrompe così la discussa serie di vittorie delle case editrici del gruppo Mondadori, e arriva il primo successo per Guanda. Non solo: l’ultima scrittrice a vincere lo Strega era stata Melania Mazzucco, nel lontano 2003. Un’autrice torna dunque a imporsi al premio letterario italiano più ambito e discusso.Dietro a Janeczek e Balzano troviamo Sandra Petrignani (La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg, Neri Pozza) con 101 preferenze, Carlo D’Amicis (Il gioco, Mondadori) con 57 e Lia Levi (Questa sera è già domani, Edizioni E/O) con 55. Ho capito che Gerda è un personaggio così forte perché passa come una stella cometa nelle vite degli amici e degli amanti; e sono gli sguardi degli altri che ne restituiscono tutto la luminescenza, tutta l’energia inafferrabile. Questa donna sapeva tirare fuori il meglio dagli altri, come accade quando ti innamori e provi energie nuove, ti senti potenziato…”. Così Helena Janeczek ha descritto la protagonista del suo libro in un’intervista concessa a ilLibraio.it. Ne “La ragazza con la Leica”, infatti, Janeczek ripercorre e ricostruisce la figura della prima fotografa di guerra caduta sul campo, la giovanissima Gerda Taro, attraverso gli occhi di chi l’ha più amata.

 

LE “SBIRRE” DI CARLOTTO, DE CATALDO E DE GIOVANNI

Ci sono poliziotti che combattono il crimine e difendono la legge. A volte pagano con la vita. E ci sono poliziotti corrotti che tradiscono, diventando peggio dei peggiori banditi. Poi ci sono loro: le donne in divisa. Fragili e determinate, vittime e carnefici, le sbirre di questi racconti sono creature di confine, paladine mancate, guerriere comunque sconfitte, sedotte dal delitto, soggiogate dalla vendetta, in bilico tra bene e male. Il commissario Alba Doria indaga nel magma ribollente della rete telematica, tra le pieghe più segrete del dark web, laddove alligna l’odio che consuma il Paese. Il vicequestore Anna Santarossa è già passata dall’altra parte e vende informazioni alla mafia bulgara. Sara Morozzi legge le labbra della gente e interpreta il linguaggio del corpo. Ha i capelli grigi e un passato tra i ranghi di un’unità impegnata in intercettazioni non autorizzate: ora ha anche un conto da regolare. Dall’estremo Nordest di una frontiera selvaggia fino alla Napoli anonima di sobborghi e quartieri residenziali, passando per una Roma in cui davvero aprile è il più crudele dei mesi e la primavera ha smesso di riscaldare i cuori, Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni con “Sbirre” (Rizzoli) raccontano l’Italia al tempo dell’illegalità globalizzata, delle fake news, del condizionamento di massa. Svelano le ossessioni, le paure e la privata ferocia di coloro che dovrebbero difendere l’ordine pubblico. Inaugurano una new wave della letteratura nera, in cui la donna non ha più nulla di fatale, ha rinunciato alle pose marziali della giustiziera e, lontana dall’eroismo inquirente, restituisce la cupezza di una realtà quanto mai controversa.

(© 9Colonne - citare la fonte)