Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

DIFFERENZIATA, TRENTINO
IN TESTA, SICILIA IN CODA

 DIFFERENZIATA, TRENTINO <BR> IN TESTA, SICILIA IN CODA

Le regioni che mostrano le percentuali più basse sia di rifiuti urbani differenziati sia di famiglie che dichiarano di differenziare i rifiuti sono la Sicilia e il Molise (probabilmente per una scarsa diffusione dei servizi di raccolta differenziata tra cui anche il porta a porta). Nello stesso tempo queste regioni sono tra quelle che producono una bassa percentuale di rifiuti pro-capite
Per contro la Provincia Autonoma di Trento risulta molto attiva nella differenziazione dei rifiuti. Rispetto alla quantità di rifiuti urbani pro-capite Trento è al livello della media nazionale. Anche la Lombardia si attesta su percentuali elevate: 68,1% di rifiuti urbani differenziati sul totale dei prodotti e quasi l’81% delle famiglie che dichiara di differenziare sempre i rifiuti. E’ quanto si legge in un report Istat sulla raccolta differenziata dei rifiuti in Italia. Rispetto al 1998 (primo anno nel quale l’Istat comincia a rilevare il fenomeno) si stimano notevoli incrementi nella percentuale di famiglie che dichiarano di effettuare “sempre” la differenziazione di tutti i tipi di rifiuti considerati (questo per effetto sia dei provvedimenti normativi sia della crescente sensibilità ambientale in tema di rifiuti).  

MATERIALI. Se si restringe l’analisi all’ultimo quinquennio, si passa dal 75,0% delle famiglie che dichiarano di differenziare i contenitori in plastica nel 2012 all’85,0% nel 2017. Anche la raccolta differenziata quotidiana dei contenitori in alluminio coinvolge una quota crescente di famiglie (dal 68,1% del 2012 al 74,6% del 2017). I contenitori in vetro erano già differenziati da una quota più elevata rispetto agli altri tipi di rifiuti: le famiglie che differenziano sono passate dal 79,9% nel 2012 all’84,1% nel 2017. La carta presenta un andamento simile a quello del vetro: differenziata con continuità nel 79,1% dei casi nel 2012, raggiunge l’84,8% nel 2017. L’analisi di altri tipi di rifiuti tra cui i rifiuti organici e i cosiddetti rifiuti “selettivi” ossia farmaci e batterie esauste mostra una crescita della differenziazione giornaliera eccetto per le batterie usate che registrano una diminuzione nel 2017. Una possibile spiegazione che emerge dal Terzo rapporto annuale del Centro Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori è legata alla tendenza delle famiglie ad un sempre maggiore consumo di batterie ricaricabili e meno di quelle usa e getta.

ZONE. Le famiglie residenti al Nord dichiarano di differenziare maggiormente i rifiuti rispetto alle altre zone del Paese. Tale distanza si è tuttavia ridotta nel tempo. Anche in questo caso si può pensare che le differenze si siano attenuate grazie alla diffusione di politiche ambientali, come il servizio di raccolta porta a porta che continua ad essere attivato nei comuni italiani, soprattutto nelle aree del paese rimaste indietro rispetto a questo servizio. Nel 2017 la percentuale di famiglie che differenziano costantemente la carta supera la media nazionale nelle regioni del Nord-ovest, Nord-est e Centro (rispettivamente 91,4%, 89,5% e 85,7%), mentre nel Sud raggiunge l’80,8% e nelle Isole si ferma al 64,6%. In media vi è stato un aumento di quasi 6 punti percentuali rispetto al 2012. Il vetro, da sempre uno dei rifiuti maggiormente differenziato, è raccolto costantemente dal 91,8% delle famiglie del Nord-ovest, mentre il valore minore si rileva nelle Isole (65,6% di famiglie). Analoga situazione per la raccolta dei contenitori in alluminio (81,0% nel Nord-ovest e 58,2% nelle Isole) e della plastica (rispettivamente 91,1% e 65,6%). Il 9% delle famiglie del Nord-ovest raccoglie quotidianamente i rifiuti organici mentre lo fa il 69,9% di quelle residenti nelle Isole. Per i rifiuti selettivi si evidenzia un forte aumento del numero di famiglie che li differenziava tra il 1998 e il 2012 per tutte le ripartizioni; mentre tra 2012 e 2017 si registra una lieve diminuzione per Nord-ovest e Nord-est. Il comportamento delle famiglie italiane rispetto ai 4 principali tipi di rifiuti differenziati si può analizzare a livello regionale. Emerge anche in questo caso un gradiente Nord e Sud a svantaggio delle regioni del Sud, con particolare evidenza per le famiglie residenti in Sicilia che risentono maggiormente della carenza di servizi a supporto della raccolta differenziata, non ultimo l’attivazione del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta. Sembra che le famiglie residenti nelle grandi città metropolitane incontrino maggiori difficoltà nel praticare la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2017 le famiglie residenti nei comuni Centro dell’area metropolitana presentano percentuali più basse di differenziazione dei rifiuti rispetto a quelle dei Comuni periferia dell’area metropolitana: accade per la raccolta di carta (81,4% rispetto all’ 89,2%); per il vetro (82,1% contro l’87,5%); per la plastica (82,3% rispetto all’88,7%). (Red – 11 lug)

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)