Alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, fino al 26 agosto è tempo di “Summertime”, mostra collettiva di illustrazione con più di 170 opere di 64 illustratori italiani e internazionali e quattro appuntamenti serali dedicati al calcio, alla musica, al cinema e ai viaggi. La mostra presenta illustrazioni dedicate ai più grandi campioni di calcio, alla reinterpretazione dei grandi classici del cinema, alla musica e ai suoi protagonisti e alle immagini di città e luoghi di tutto il mondo. Tra gli autori ci sono Orlando Arocena (USA/Messico, vincitore di un Clio Award), Stanley Chow (UK), Lisk Feng (Cina, vincitrice di una Medaglia d’oro alla Society of Illustrators) e gli italiani Riccardo Guasco, Marina Marcolin, Gloria Pizzilli, Ale Giorgini, Francesco Poroli, Gianluca Folì, Mauro Gatti. Partecipa anche il polacco Bartosz Kosowski con alcuni poster dedicati a film cult, il colombiano Andrés Moncayo con una serie di omaggi al cartone animato Holly e Benji, il ceco Dušan Čežek che metterà in mostra le sue creazioni in pixel; sono, inoltre, esposte le tavole realizzate da Davide De Cubellis e utilizzate per il visualizing e per la realizzazione de Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson. (red)
PIENZA: NELL’ANIMA DELLA VAL D’ORCIA
E’ dedicata a uno dei paesaggi più belli del mondo, patrimonio dell’Unesco, l’esposizione che propone singolari visioni tra pittura e fotografia “I segni di ZakSlice nell’anima della Val d’Orcia” che, fino al 26 agosto, propone le singolari visioni fatte di pittura e fotografia di Andrea Lensini e Daniele Zacchini. Gli autori –entrambi senesi- si sono confrontati con un paesaggio a loro molto caro ma al contempo conosciutissimo e celebrato da artisti di ogni tempo, cercando di raccontarlo in modo nuovo, sorprendente, diverso. A partire dalla tecnica usata per realizzare le opere, ovvero lo slice un complesso procedimento di lavorazione che unisce materia ed emozione. Si parte da uno scatto fotografico che viene stampato su una superficie sempre diversa, dall’affresco, al legno, dal ferro all’acciaio fino a materiali di riuso. Quindi l’immagine viene interpretata pittoricamente con l’uso di colore acrilico e spatola con l’obbiettivo di esaltare le linne essenziali che la caratterizzano. Nulla è lasciato al caso: la ricerca di ZakSlice parte dagli studi di Fibonacci in modo particolare quelli dedicati alla sezione aurea, anima e regola dell’universo, gioco della matematica a cui si ispirano la natura, gli esseri viventi, le galassie, e da cui Daniele e Andrea traggono il senso estetico del loro “fare arte”. (red)
ROMA: LA PIU’ GRANDE ESPOSIZIONE SU CANALETTO
Giovanni Antonio Canal (Venezia 1697 -1768) noto come Canaletto, viene celebrato con una grande retrospettiva negli spazi espositivi del Museo di Roma Palazzo Braschi, a Roma, fino al 19 agosto. La mostra “Canaletto 1697-1768”, promossa dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina, celebra il 250mo anniversario della morte del grande pittore veneziano presentando il più grande nucleo di opere di sua mano mai esposto in Italia di uno dei più noti artisti del Settecento europeo. 42 dipinti, inclusi alcuni celebri capolavori, 9 disegni e 16 libri e documenti d’archivio. Canaletto, con il suo genio pittorico, ha rivoluzionato il genere della veduta ‒ ritenuto fino ad allora secondario ‒ mettendolo alla pari con la pittura di storia e di figura, anzi, innalzandolo a emblema degli ideali scientifici e artistici dell’Illuminismo. Le opere in mostra provengono da alcuni tra i più importanti musei del mondo, tra cui il Museo Pushkin di Mosca, il Jacquemart-André di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Budapest, la National Gallery di Londra e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. (red)
BOLOGNA: UNA NARRAZIONE DELLA CITTA’ A PIU’ VOCI
Presso il Museo Civico Archeologico di Bologna, la mostra “Ritratti di famiglia. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l'Italia, l'Europa”, fino al 19 agosto, ripercorre un'ideale linea del tempo che va dal 1522, anno di nascita di Ulisse Aldrovandi, al 1944, anno di morte di Pericle Ducati, lungo la quale si dispongono oltre 350 oggetti simbolo suddivisi in 18 sezioni tematiche e caratterizzati dal legame con le principali figure che hanno contribuito alla formazione e allo studio delle collezioni del museo, tra i più importanti a livello europeo in ambito archeologico. Conducendo il visitatore lungo il percorso di sviluppo del modo di guardare all'antico, dal Seicento fino alla nascita della scienza archeologica e delle moderne strutture di valorizzazione e di tutela, si scoprono inaspettate aperture verso vicende storico-politiche, culturali e sociali, in una narrazione a più voci che proietta la città di Bologna in un panorama italiano ed europeo già a partire dal XVI secolo. (red)
ROMA: IL RACCONTO DELLA RESISTENZA
“Domani Avvenne”, alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, fino al 7 settembre, illustra, in 45 pannelli espositivi a colori realizzati nel 2015, la storia della Resistenza partigiana e patriottica in alcuni comuni a sud di Roma tra i Monti Prenestini e l’Alta Valle del Sacco: Genazzano, Paliano, San Vito Romano, Olevano Romano, Palestrina, Cave, Rocca di Cave e Guadagnolo. La mostra, promossa da Roma Capitale, è il risultato del lavoro di ricerca documentale, fotografica e di testimonianze dirette, raccolto dalla Sezione A.N.P.I. “D’Amico e Ciccognani” di Genazzano fin dal 2012 e promossa da ANPI Comitato Provinciale di Roma. La ricerca è stata realizzata con un processo partecipativo che ha coinvolto, spontaneamente, anche giovani laureati, saggisti del territorio e familiari delle persone coinvolte negli accadimenti. La realizzazione della mostra è frutto della collaborazione dei Comuni di Genazzano, Bellegra ed Olevano Romano (in partenariato con la locale sezione A.N.P.I.) alla stesura del progetto per il bando emesso dalla Regione Lazio “Settant’anni dalla fine della guerra 1944-45/2014-15”. I pannelli introduttivi, che espongono i fatti salienti che hanno condotto l’Italia in guerra sino all’8 settembre 1943, comprendono dati e statistiche che riportano l’effettiva valutazione di perdite umane e di patrioti impegnati nella resistenza nel territorio laziale. Gli altri pannelli sono divisi per comuni e raccontano singole storie di vita all’interno di avvenimenti più complessi. (red)
TORINO: LA RIVOLUZIONE DELL’ARTE POVERA
La mostra “Arte Povera: una rivoluzione creativa”, organizzata dal Castello di Rivoli fino al 16 agosto, nasce da un accordo di programma siglato nel 2017 tra la Regione Piemonte e l’Ermitage di San Pietroburgo. L’esposizione racconta la diffusione e la fortuna critica dell’Arte Povera in Italia e all’estero dal 1966 al 1972, dagli albori di questa poetica ancora non definita Arte Povera da Germano Celant (come nella mostra Fuoco Immagine Acqua Terra, L’Attico, Roma, 1967), fino al definitivo riconoscimento del movimento attraverso Documenta 5 nel 1972. Dalla prima occasione espositiva nella quale Celant utilizza la sua fortunata definizione (Galleria La Bertesca, Genova, settembre-ottobre 1967) e dalle prime mostre in gallerie italiane (Galleria de’ Foscherari, Bologna, 1968 a esempio), l’Arte Povera trova presto un contesto di dialogo internazionale in una mostra-evento come Arte Povera+Azioni Povere (Amalfi, ottobre 1968) dove gli artisti italiani espongono insieme ad alcuni artisti europei. Se le immagini dei cataloghi e delle mostre restituiscono la comunicazione visiva di questi artisti, i materiali d’archivio esposti all’Ermitage includono anche testimonianza del dibattito che ben presto si scatena intorno alla costruzione critica di Celant, per la prima volta esplicitata proprio su una rivista (Flash Art, novembre-dicembre 1967). (red)
FIRENZE: ELIA VOLPI, NON SOLO COLLEZIONISMO
Una mostra di disegni e dipinti inediti per scoprire il lato meno noto del “padre” del Museo della Casa Fiorentina Antica al Museo di Palazzo Davanzati. “Omaggio a Elia Volpi pittore”, fino al 5 agosto, è un’occasione per scoprire un lato meno conosciuto dell’originale ed eclettico collezionista e antiquario (Colle Plinio, Città di Castello, 1858 - Firenze, 1938). A lui si deve l’intuizione, ardita quanto geniale, di restaurare l’antico Palazzo Davanzati di Firenze e di trasformarlo, nel 1910, in un museo privato dedicato a testimoniare, nonché a promuovere commercialmente, architettura, arredi e, più in generale, lo stile di una abitazione fiorentina tra Medioevo e Rinascimento. Della sua biografia si ricordano anche le grandi aste antiquarie organizzate negli Stati Uniti e l’instancabile, e spesso discussa, attività di mercante d’arte, precedute, negli anni a cavallo del secolo, dal lavoro di restauratore presso il “principe” degli antiquari, Stefano Bardini. Esiste però un Elia Volpi meno conosciuto che, durante e dopo la formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, si cimentò in una personale produzione artistica figurativa, dai primi anni Settanta all’inizio degli anni Novanta dell’Ottocento. I suoi disegni, recentemente acquisiti al patrimonio di Palazzo Davanzati, testimoniano lo studio dei maestri del Rinascimento italiano e, accanto ai nudi maschili, dimostrano le precoci capacità artistiche del giovane Volpi. (red)