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direttore Paolo Pagliaro

“COSÌ HO PERSO
MIO FIGLIO NEL SISMA”

“COSÌ HO PERSO <BR> MIO FIGLIO NEL SISMA”

“Quel giorno una bellissima passeggiata a Castelluccio di Norcia, poi tornati a Pescara del Tronto siamo andati al parco giochi io e te cucciolo di papà. E ora rendo pubblica una cosa che sanno solamente pochissime persone”. Massimo Ciarpella, padre di Giordano, il bambino di 4 anni morto, abbracciato alla nonna Amelia, nel terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016, ricorda, su Facebook, l’ultimo giorno passato insieme al figlio, il 23 agosto 2016: “Il pomeriggio mentre tornavano dal parco giochi io e te mano nella mano mi hai guardato e mi hai detto ‘papà io non voglio che tu e mamma moriate”, io ti guardato sorridendo e ti ho risposto ‘amore ma noi non vogliamo morire’. E tu mi hai risposto ‘io voglio morire al vostro posto anzi io voglio morire’. Io ti ho detto ‘ma che dici papà manco per scherzo devi dirmi queste cose’. Dopo poche ore la terra ha tremato così forte e ti ha portato via da me. A volte mi domando veramente se tu sei un angelo mandato a proteggere me, la tua mamma e la tua meravigliosa sorellina. Dormivi la stanza sopra di noi e sono sicuro che tu hai fermato tutti quei sassi e quelle macerie che ci avrebbero sotterrato. Sono sicuro che ci incontreremo di nuovo quando sarà il momento e sarà per sempre amore mio e ci riprenderemo quello che un destino infame ci ha negato. Ovunque tu sei io so amare fino a lassù”. Massimo Ciarpella, che nel 2017 ha fondato insieme alla moglie Manuela l’associazione "Insieme a Giordano", che offre a Roma assistenza socio-sanitaria a minori svantaggiati, spesso accompagnandoli in penosi percorsi, sempre su Facebook ricorda ancora la sua terribile esperienza: “Nessun genitore dovrebbe vivere quello che ho vissuto io quel maledetto 24 agosto. Dopo aver sentito crollare la casa sulla mia testa, aver fatto uscire e allontanare mia moglie e mia figlia, con la testa spaccata, pieno di sangue e polvere, scalzo e nudo in mezzo alle macerie, al buio senza vedere niente, senza nessun aiuto e con il cuore in gola a cercarti in mezzo alla casa sbriciolata, senza orientamento tra continue scosse e crolli intorno a me. Per almeno un paio d'ore da solo sentendo i lamenti di mio suocero senza trovarvi. Ho trovato prima tua nonna Amelia vicino a te senza vita, lei aveva già deciso di accompagnarti nel vostro viaggio, poi ho trovato tuo nonno totalmente sommerso dalle macerie ma ancora vivo, poi ti ho trovato… e ho capito subito... Prima che arrivassero i soccorsi, i vigili del fuoco, i medici. Ho fatto il possibile ma purtroppo non è bastato. E il mio cuore si è fermato, cambiando per sempre la mia vita... se vogliamo chiamarla vita, niente sarà come prima... 4 anni avevi tutta la vita davanti, manco il peggior film dell'orrore quello che ho provato quel giorno e allora, signore mio, continuo a credere in te, perché tu possa realizzare il mio sogno e desiderio, che quando tu vorrai mi riunirai al mio grande amore e sarà per l'eternità!! Nel frattempo spero che l'Associazione onlus insieme a giordano nata dal tuo amore possa aiutare più bambini possibile, per vederli ridere. E nel loro sorriso vedere il tuo. Guidami tutti i giorni cucciolo mio”. (24 AGI / red)  

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