Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

U2, è in radio
il singolo
“Landlady”

Musica
Concerti, dischi, biografie, tributi e novità dalla Rete. Lo "Speciale musica" si snoda lungo il variegato mondo del rock e del pop attraverso personaggi, sonorità e aneddoti "unici nel loro genere". Ogni settimana vengono pubblicate le notizie riguardanti gli artisti italiani e stranieri, dai mostri sacri alle giovani promesse nate nei talent show. Un servizio che consente di essere sempre aggiornati sulle hit del momento e sulle star immortali.

U2, è in radio <br>il singolo <br>“Landlady”

U2, È IN RADIO IL SINGOLO “LANDLADY”

Da oggi è in tutte le radio il nuovo singolo degli U2 “Landlady”, brano estratto dall’ultimo album della band, “Songs of Experience”, il quattordicesimo in studio. La canzone, inserita per la prima volta in scaletta durante la seconda data del tour italiano, è una dichiarazione d’amore, matura e con una vena di umorismo, di Bono Vox alla moglie Ali, appunto la “padrona di casa”. (red)

 

COLDPLAY, ALBUM LIVE E FILM-CONCERTO PER CELEBRARE IL TOUR DI “A HEAD FULL OF DREAMS”

Il 7 dicembre i Coldplay celebreranno il tour di “A Head Full of Dreams – Tour” con la pubblicazione del “Live in Buenos Aires / Live In São Paulo / A Head Full Of Dreams (Film)”, che sarà disponibile su cd, dvd, vinile e in digitale. L’album “Live In Buenos Aires” è stato registrato il 15 novembre 2017, durante la serata finale del tour di “A Head Full of Dreams”. La registrazione delle 24 tracce live segnano la prima volta in cui un concerto dei Coldplay viene pubblicato per intero. Il film-concerto della durata di due ore, “Live In São Paulo”, è stato filmato invece una settimana prima, l’8 novembre 2017. ll cofanetto composto da album dal vivo e film-concerto dal vivo - chiamato anche “Butterfly package” per l’immagine sulla copertina - è completato dal nuovo film documentario “A Head Full of Dreams”, che racconta la ventennale storia piena di colori dei Coldplay. L’artwork del “Buttefly package” è stato creato dall’artista islandese Kristjana S Williams. Il collage riporta dozzine di immagini prese da copertine, video e storia della band in generale. I fan possono esplorare tutti i dettagli della copertina con lo strumento di ingrandimento su Coldplay.com.

 

KYLIE MINOGUE DAL VIVO A PADOVA IL 12 NOVEMBRE

Kylie Minogue torna in Italia per una data unica del suo tour “Kylie presents Golden”. Appuntamento lunedì 12 novembre al Gran Teatro Geox di Padova. Quest’anno i suoi show includeranno brani di “Golden”, ultimo album dell’artista australiana, uscito lo scorso aprile, oltre alle più celebri hit della sua carriera.

 

MARCO MENGONI, DUE SINGOLI PER ANTICIPARE L’USCITA DEL NUOVO ALBUM

Da oggi sono in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Voglio” e “Buona vita”, due nuovi brani di Marco Mengoni che anticipano l’uscita del suo prossimo disco di inediti che uscirà il 30 novembre. Le canzoni erano già state ascoltate in anteprima nei giorni scori da alcuni fan di Mengoni, che il cantante aveva incontrato in cinque città italiane (Milano, Roma, Firenze, Venezia e Napoli). Mengoni tornerà anche a esibirsi dal vivo il prossimo anno, con il “#MengoniLive2019”, di cui sono già state annunciate le prime date: 27 aprile a Torino (PalaAlpitour), 1 maggio a Milano (Mediolanum Forum), 8 maggio a Roma (PalaLottomatica), 13 maggio a Bari (Palaflorio), 16 maggio a Caserta (Pala Decò), 18 maggio a Eboli (Palasele), 21 maggio a Firenze (Nelson Mandela Forum), 24 maggio a Verona (Arena), 29 maggio a Rimini (RDS Stadium) e 30 maggio a Bologna (Unipol Arena).

 

 

DAL 9 NOVEMBRE IN RADIO “È TEMPO”, PRIMO SINGOLO DELLA BAND COSE DIFFICILI

“È tempo”, in rotazione radiofonica a partire dal 9 novembre e disponibile in digital download dal 16 novembre, è il primo di tre singoli che anticipano l’ep d’esordio omonimo della band calabrese Cose Difficili, formata dal cantautore Mattia Tenuta e il Dj/Producer, Giuseppe Rimini aka Dj Kerò. Questo primo singolo è un brano generazionale, che parla del futuro e degli obiettivi dei trentenni di oggi: “Una generazione che da un lato prende tempo per inseguire i propri sogni e dall’altro si rende conto che è proprio il tempo a mancargli – racconta la band - Quello che prima per noi era un diritto improvvisamente diventa un privilegio di pochi. I nostri genitori ci hanno riempito di aspettative nutrite da grandi sacrifici ed è arrivato il tempo di tornare a essere solidi, facendo i conti con le nostre età e con una società che a un certo punto ti vorrebbe ‘inquadrato’ in alcune categorie ben definite. Il sound è senza fronzoli e i riferimenti sono propri di quell’underground torino-milanese che ha fatto la storia dell’underground e poi dell’indie italiano”.

 

AREA SANREMO ENTRA NELLA FASE FINALE

 Area Sanremo TIM 2018 giunge in dirittura di arrivo. Nei giorni 19/21 e 25/28 ottobre si terranno le semifinali, mentre dall’8 al 10 novembre 2018 è prevista la Finale, durante la quale sarà selezionata la rosa dei 24 vincitori da sottoporre alla commissione RAI, che sceglierà chi entrerà nel cast di Sanremo Giovani.  Area Sanremo TIM 2018 è il concorso musicale promosso dal Comune di Sanremo e dalla Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo. In questa edizione tante e sostanziali sono state le novità, le più salienti sono: l’iscrizione gratuita, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Sanremo e l’obbligo di presentazione di un inedito. «Il Festival di Sanremo è nato per celebrare la Canzone Italiana - dichiara Maurizio Caridi, Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo - obiettivo dal quale negli ultimi tempi il mondo della musica si é forse allontanato, concentrandosi sulla ricerca del personaggio-interprete più che sul valore e la qualità della proposta creativa. Il vincolo di un inedito è la nostra “provocazione” e sfida per le nuove generazioni.  A sostegno di questa scelta sono anche i corsi e i laboratori che Area Sanremo offre, organizzati da CPM Music Institute. Non siamo solo un concorso musicale ma vogliamo essere soprattutto un percorso di crescita artistica e professionale per le nuove generazioni». La commissione di valutazione per le finali di ottobre sarà composta da: Antonio Vandoni, Direttore Artistico musicale di Radio Italia, nel ruolo di Presidente, mentre i membri saranno Enzo Campagnoli, Direttore d’orchestra, Gianni Testa, produttore discografico, e Monia Russo, cantante. I componenti della commissione della Finale, per preservarne la neutralità, saranno annunciati sotto data. I ragazzi che parteciperanno alle finali sanremesi sono coloro che hanno superato le selezioni di Area Sanremo tour, organizzato da Anteros Produzioni. La manifestazione, per il secondo anno consecutivo, ha registrato un notevole numero di iscritti: 2322 ragazzi, che in 123 tappe, svoltesi su tutto il territorio nazionale e all’estero, ed attraverso 7 finali regionali/interregionali hanno portato in gara a Sanremo 860 canzoni inedite, contando anche i gruppi e le band equivalgono a circa 1000 persone che si confronteranno nelle due sessioni delle semifinali di ottobre. Un ringraziamento particolare va ai numerosi sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa ed a tutti i collaboratori e volontari che con il duro lavoro svolto hanno permesso di realizzare le 7 finali regionali e interregionali che si sono tenute in Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Marche-Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia dimostrando quanto la musica sia sentita su tutto il nostro territorio dalle nuove generazioni. Media partner della manifestazione, come nelle scorse edizioni, sarà Radio Italia che, con collegamenti in diretta e differita durante lo svolgimento dei corsi ed interviste ai protagonisti, è la radio ufficiale di Area Sanremo. Le giornate di Area Sanremo, si arricchiranno anche di musica dal vivo nel centro cittadino. Infatti, grazie ad una sinergia tra l’organizzazione della manifestazione e Confcommercio-FIPE, sono stati individuati alcuni punti dove i ragazzi potranno esibirsi dal vivo. Piazza Eroi Sanremesi/Siro Carli (dalle 13 alle 15) venerdì 19 e venerdì 26 ottobre e venerdì 9 novembre; Via Mameli/Piazza Borea d’Olmo e Piazza Bresca (dopo cena) venerdì 19 e venerdì 26, sabato 20 e sabato 27 ottobre e venerdì 9 novembre. Saranno queste location il palco per centinaia di giovani artisti che hanno invaso la città dei fiori per le Semifinali di Area Sanremo: invasione pacifica che si ripeterà anche nel prossimo week-end. Hanno contribuito all’accoglienza dei partecipanti a queste Semifinali anche Confcommercio-FIPE e Federalberghi, praticando tariffe agevolate. (red – 19 ott)

L’INTERVISTA / AL PREMIO TENCO LA CANTAUTRICE SICULO-BELGA SIGHANDA

Roma, 19 ott - Ad aprire la prestigiosa Rassegna della canzone d’autore con la storica sigla ad omaggiare Luigi Tenco, nell’80° anno dalla sua nascita, è stata ieri, giovedì 18 ottobre, Elisa. Quindi, a calcare il palco dell’Ariston è stato il Premio Tenco 2018 Zucchero che si è esibito con L’Orchestra giovanile di Sanremo, e poi la coppia Neri Marcorè & Edoardo De Angelis e il duo Papìa & Capurso. Tema della rassegna un tema di forte attualità: “Migrans - Uomini, idee, musiche”. È stato prediletto, quindi, un cast che ha un legame forte con le “migrazioni”, nel senso più ampio del termine. E tra le “migrazioni” di trasversali aree musicali si è assistito all’esibizione de Lo Stato Sociale per chiudere poi con l’artista e cantautrice siculo-belga Sighanda. Sighanda, all’anagrafe Dominique Fidanza, è nata a Bruxelles da padre italiano e madre belga, e in Belgio ha trascorso buona parte della sua prima giovinezza; poi si è trasferita per alcuni anni in Sicilia e da lì ha intrapreso una carriera professionale che l’ha portata ad esibirsi in tutta Europa, prevalentemente in Francia e in Svizzera (dove ora risiede, in Ticino). Cantante, scrittrice e pittrice, Sighanda è un’artista poliedrica e dal passato decisamente variegato (ha militato nelle Lollipop ed ha acquisito grande notorietà in Francia e Belgio come popstar solista). Negli ultimi 15 anni è fortemente maturata dal punto di vista artistico. Facendo tesoro di importanti collaborazioni, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti nel campo della musica d’autore. A lei abbiamo rivolto qualche domanda.

Sighanda, nel 2016 con l’album “Mitofonie” hai ricevuto il premio Bianca d’Aponte – Città d’Aversa. Quell’album e il precedente “Solipsiste” del 2013 segnano un profondo distacco con la tua precedente carriera. Per aiutarci a capire meglio il tuo background culturale e artistico, quali sono gli aspetti e le esperienze precedenti che hanno più inciso sulla tua formazione e che oggi non ti sentiresti di rinnegare?

Se non avessi fatto quelle esperienze non sarei diventata quella che sono oggi. Non ho mai disconosciuto quelle esperienze, ma il passato è passato. Ci sono artisti che nei concerti continuano a riproporre i propri successi storici; a me, invece, piace rinnovarmi e fare nuove esperienze. L’album Solipsiste l’ho scritto con Kikko Deluca e altri scrittori francesi, e rispecchia quello che ero a trent’anni (oggi ne ha 39 ndr) e la stessa cosa può dirsi di Mitofonie che è uscito qualche anno dopo.

Cosa significa la parola che hai scelto come nome d’arte? Come e in che senso è legata al tuo lavoro? Abbiamo fatto ricerche in rete e abbiamo letto che forse deriva dallo Swahili.

Il mio nome d’arte è stato scelto per operare una netta cesura dalla mia precedente identità, ossia Dominique Fidanza. Il significato è legato alla mia sfera privata. Preferisco lasciarlo nel mistero…

Quali artisti ti hanno maggiormente influenzato a livello compositivo?

Ho fatto esperienze in Francia e in quell’ambito ho duettato con molti artisti italiani tra i quali Zucchero e Laura Pausini. Negli ultimi anni una figura per me importantissima è  stata e rimane quella di Michel Fugain, un artista francese impegnato nel campo della canzone popolare d’autore. Fra le canzoni che ha scritto una nota anche in Italia è “La belle histoire” che è stata tradotta da Franco Califano e poi cantata da Mina, ma ce ne sono tante altre che non sono arrivate sul mercato italiano. Il mio debito nei confronti di Michel è molto grande, sia dal punto di vista sia umano sia dal punto di vista artistico. Molte mie canzoni sono composte suonando la chitarra, ma devo confessare che in questo campo sono totalmente autodidatta. Le mie fonti di ispirazione principali sono Tori Amos e Rosa Balistreri.

Tra le cose che ha fatto la Balistreri, c’è, in effetti, una bellissima versione in siciliano dell”Oselin dela comari” , e questa parola ritorna in una tua bellissima canzone, l”Aciddruzzu”. Quello che più colpisce delle tue recenti canzoni è la capacità di mescolare in modo assolutamente fluido e naturale testi e frasi in dialetto siciliano, in italiano e in francese. Qui forse il riferimento sono le storie di Andrea Camilleri, che ha inventato una lingua a metà strada tra il dialetto e la lingua italiana?

In realtà per me questa è una cosa assolutamente naturale e per niente costruita. Io parlo così in famiglia e con gli amici, passo in continuazione dal dialetto siciliano al francese. E mi sono detta: ‘perché ’non trasportare tutto questo nelle mie canzoni?’. Camilleri è un grandissimo scrittore ed è anche uno dei miei autori preferiti. E il suo linguaggio è sono in apparenza un imbastardimento del nostro dialetto, perché in realtà nella sua scrittura si usano parole e termini che solo un vero siciliano può’ capire e apprezzare fino in fondo.

Fai parte di una generazione che si è formata sull’idea di uno spazio comune europeo, e hai avuto delle opportunità che l’Italia forse non sarebbe stata in grado di offrire. Cosa pensi dell’attuale stato di involuzione politica del progetto europeo?

Io vivo in Svizzera ormai da una decina d’anni, e quindi risiedo in un paese che per tradizioni storiche è rimasto neutrale nei confronti di molti cambiamenti politici, inclusi quelli che stiamo vivendo in questa fase storica. I miei genitori sono emigrati all’estero negli anni Sessanta; lì hanno fatti i lavori più umili e di conseguenza, a differenza di me, hanno vissuto cambiamenti assai radicali nelle loro vite. Io non sono coinvolta nelle discussioni politiche sul futuro dell’Europa, ma come artista penso che la fase politica che stiamo vivendo rappresenti una vera sfida, nel senso che offre spunti che in qualche modo dovranno riflettersi nel nostro lavoro e arricchirne i contenuti. (M.C.)

L’ INTERVISTA / IL DUO NERI MARCORÉ -EDOARDO DE ANGELIS AL PREMIO TENCO

Ad aprire la prestigiosa Rassegna della canzone d’autore con la storica sigla ad omaggiare Luigi Tenco, nell’80° anno dalla sua nascita, è stata ieri, giovedì 18 ottobre, Elisa. Quindi, a calcare il palco dell’Ariston è stato il Premio Tenco 2018 Zucchero che si è esibito con L’Orchestra giovanile di Sanremo, e poi la coppia artistica formata da Neri Marcorè & Edoardo De Angelis.

Neri, da dove nasce la tua passione per la musica? Qual è il genere musicale che più ti ha ispirato?

La mia passione per la musica nasce sin da piccolo, in casa si ascoltava molta radio grazie a mia mamma; io letteralmente consumavo centinaia di dischi e siccome ero intonato ho iniziato naturalmente a cantare canzoni per conto mio e poi a suonarle davanti agli altri piuttosto che recitare poesie. L’ascolto dei dischi di Bennato è stato determinante nella scelta della chitarra come mezzo per esprimermi. Poi la vita mi ha portato a lavorare in televisione e a fare l’attore, ma la passione non si è mai interrotta e ho consapevolmente combinato assieme queste attività riservando alla musica un ruolo  via via maggiore  nei miei spettacoli e performances come ad esempio quelle dedicate a Gaber, a De Andre’ e ai Beatles. Al momento sono pienamente appagato da quello che faccio e non ambisco a scrivere canzoni mie. Il punto e’ che quando mi metti una chitarra in mani la prima cosa che faccio e’ suonare cose di altri (come testimoniato dal nome di un mio spettacolo, “Le mie canzoni altrui”). A differenza di me, Edoardo ha cominciato a comporre brani propri sin a giovanissimo.

Edoardo, alcune  tue recenti canzoni sono degli autentici piccoli capolavori. Come per esempio “Abbracciami” , “Scegli il nome di un fiore” e anche “Padre nostro” che avete suonato durante la prima serata del Premio Tenco sul palco del Teatro Ariston a Sanremo.

Il segreto di quelle canzoni è che escono dal sentimento; il sentimento è alla base di tutto.

Cosa ne pensi Neri?  

Sono d’accordo. Questo è un dono che penso di non avere. Qualche volta ho provato a scrivere il testo di una canzone, ma poi mi sono sempre autocensurato. Al momento mi sta bene cantare le bellissime canzoni degli altri.

Neri, come vi siete incontrati dal punto di vista artistico?

Una volta mi proposero di fare un concerto a Porto Venere e io accettai perché avevo voglia di fare quella esperienza. Per l’occasione misi assieme una piccola band con altri musicisti e al concerto partecipò straordinariamente anche Edoardo cantando una sua canzone. Lì scoccò la scintilla. Edoardo mi propose di fare altre cose insieme al Folkest in Friuli di cui era direttore artistico e quindi formammo una band con cui abbiamo continuato a lavorare assieme”.

Edoardo, qual è il futuro della canzone d’autore in Italia?

La canzone d’autore non è un genere di nicchia immutabile e riservato a pochi eletti, ma piuttosto uno schema aperto in continuo rinnovamento. Circa la situazione in Italia, il mercato è un’entità ‘liquida’ difficile da capire e prevedere. Oggi ci sono artisti liquidi che riescono a riempire le sale dei propri concerti ma le vere ragioni del loro successo rimangono in qualche misura difficili da identificare”.

Neri, cosa ne pensi?

Dobbiamo evitare di criminalizzare le giovani leve perché in realtà c’è sempre qualcosa di interessante che bolle in pentola. Oggi i giovani musicisti e autori sono assai più numerosi e preparati di quanto fossero le precedenti generazioni. E i canali di comunicazione si sono ampliati. Il talento, se esiste, prima o poi viene fuori, magari attraverso Youtube e non più attraverso i vecchi dischi in vinile o i CD. E poi c’è da considerare l’attuale strapotere della cultura e delle mode statunitensi e inglesi, che costringono i nostri giovani a fare un bello slalom per riuscire a dire qualcosa di veramente originale. Penso, quindi, che esistano motivi per ben sperare per il futuro”.

Edoardo, è da poco uscito il tuo ultimo lavoro, il bellissimo cd “Nuove canzoni” (pubblicato dalla etichetta il cantautore necessario, distribuita da g.t. music distribution e discoteca laziale). Ci vuoi raccontare qualcosa delle ragioni e degli intenti di quest’opera?

E’ un album che mi è piaciuto moltissimo realizzare. Di solito esprimo un giudizio sulla mia produzione solo a distanza di anni, ma in questo caso ci sono diversi elementi che ritengo importanti, importanti soprattutto per la mia maniera di sentire e interpretare i fatti della vita. Prima hai citato tre canzoni contenute in questo album. A queste aggiungerei ‘Galileo’, che amo molto e che sento appartenermi da sempre. Nei miei concerti la ripropongo spesso, divertendomi a suonarla anche da solo. Una storia diversa è ‘Scegli il nome di un fiore’ che ho scritto con Giovanni Pelosi. Giovanni e’ un chitarrista abilissimo che nel disco ha arrangiato quel pezzo in un modo che non sarei mai capace di replicare. Ma questo non mi impedisce di eseguirlo nei miei concerti”. (M.C.)

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)