Brusco stop per la maggioranza sul ddl anticorruzione. Il governo è stato battuto questa sera, per 284 voti a favore e 239 contrari, su un emendamento presentato dal deputato ex grillino Catello Vitiello, ora al Misto, che riguarda la riduzione della pena per il reato di peculato, su cui la Lega era a favore e il Movimento 5 Stelle contrario. Dopo il voto, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco D’Uva ha chiesto la sospensione dei lavori, tra le urla dei deputati di Forza Italia “Onestà, onestà”. "Quello che è accaduto oggi è un fatto gravissimo, così non si va avanti" ha tuonato D'Uva. "Noi non salviamo i furbetti dalla galera. Chi ha votato sì a un emendamento che va a favore dei delinquenti si sta assumendo una responsabilità enorme agli occhi dei cittadini". Ma mentre parte il fuoco incrociato Lega-M5S e Forza Italia (da sempre a favore della riduzione delle pene) esulta, il Carroccio prende le distanze dall’accaduto. Matteo Salvini fa sapere di considerare il voto dell’aula “assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario Provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza”. E Riccardo Molinari, capogruppo leghista, assicura: "Non ci sono leghisti tra i franchi tiratori che hanno fatto andare sotto il governo sul ddl anti corruzione, non siamo stati noi”. Domani il redde rationem, dal momento che è previsto il voto finale sul provvedimento: possibile anche che vi sia il bisogno di porre la questione di fiducia.
(Sis)
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