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Giulio Andreotti
chi era costui?

Giulio Andreotti <br> chi era costui?

di Paolo Pagliaro

(9 gennaio 2019) Tra pochi giorni, il 14 gennaio, Giulio Andreotti avrebbe compiuto cento anni. Ma a differenza di altri italiani illustri, il sette volte presidente del consiglio non avrà diritto a celebrazioni ufficiali patrocinate dal ministero dei beni culturali, un privilegio che d’altra parte il ministero ha negato anche a un altro controverso personaggio che si commemora nel 2019, Lucrezia Borgia.
Il secolo andreottiano - di fatto coincidente con la nostra prima repubblica – verrà però degnamente ricordato in libreria, dove approda oggi la biografia-bilancio scritta da Massimo Franco per Solferino editore.
La premessa è che Andreotti è ormai un personaggio del passato, nonostante la pervicacia e i buoni argomenti dei suoi accusatori e nonostante la difesa strenua che della sua memoria "dannata" fanno i figli e alcuni superstiti della Prima Repubblica. A Franco sembra che entrambi siano costretti, al di là della loro volontà, a trascinare e perpetuare un conflitto su un lascito che invece non esiste, perché Andreotti non ha eredi e non li ha perché è finita la guerra fredda, cioè quello status quo geopolitico di cui lui era stato cultore, custode e garante per quasi mezzo secolo.
Ai chi ha oggi 30 anni il nome di Andreotti dice poco o nulla. E’ una generazione cresciuta nell’era di Silvio Berlusconi, impregnata dei suoi valori, o disvalori; e portata per mano a un’idea della politica e della sua comunicazione lontana anni luce da quella andreottiana.
Andreotti confessava di avercela con Berlusconi per l’invenzione della serie televisiva il Grande Fratello. Ora – osserva Massimo Franco - dovrebbe fare i conti col fatto altamente simbolico che il portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sia Rocco Casalino, un ex partecipante a quella trasmissione. Sic transit gloria mundi.

(© 9Colonne - citare la fonte)