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direttore Paolo Pagliaro

Sala Umberto, 'Colpo di scena' con Buccirosso

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Sala Umberto, 'Colpo di scena' con Buccirosso

 “Colpo di scena” è lo spettacolo scritto e diretto da Carlo Buccirosso in programma al teatro Sala Umberto di Roma (via della Mercede, 50) dal 15 gennaio al 3 febbraio. Sul palco, insieme allo stesso Buccirosso, Gino Monteleone, Gennaro Silvestro, Peppe Miale, Monica Assante di Tatisso, Elvira Zingone, Claudiafederica Petrella, Giordano Bassetti, Fiorella Zullo, Matteo Tugnoli.  “In un classico commissariato di provincia, il vice questore Armando Piscitelli, conduce da sempre il proprio lavoro nel rispetto del più integerrimo rigore, con la consapevolezza di svolgere le mansioni di garante dell’ordine pubblico e difesa della sicurezza del cittadino con la tenacia e la fede di un missionario, inviato dal cielo esclusivamente per ripulire la terra dalle nefandezze degli uomini scellerati che minacciano la gente cristiana che vorrebbe condurre in pace una vita serena...” si legge nelle note di regia. “Nell’ufficio del paladino Armando, si barcamenano una serie di fidi scudieri nel tentativo di debellare ‘le barbarie di tutti i santi giorni’…dall’inossidabile tartassato ispettore Murolo, ai giovani agenti rampanti Varriale, Di Nardo e Farina, all’esperta rassicurante sovrintendente Signorelli…una sorta di cavalieri della tavola rotonda, attorno alla quale si aggirano le insidie quotidiane della delinquenza spicciola, lontana sì dagli echi mortali del terrorismo mondiale, ma angosciosamente vicina al respiro del singolo cittadino, a difesa del quale il vice questore si vedrà costretto all’inevitabile sacrificio di un capro espiatorio a lui tristemente noto, tale Michele Donnarumma, vittima predestinata, agnello feroce dall’aspetto inquietante, che sconvolgerà la salda religione di Piscitelli, come il più spietato e barbaro dei saraceni!” scrive Buccirosso.  “Solo allora, il paladino Armando per la prima volta nella sua vita, cercherà conforto nel tepore degli affetti familiari, trovando così rifugio tra le mura sicure della propria casa di montagna, dove ad attenderlo con ansia ci saranno suo padre Marcello, ex colonnello dell’esercito affetto da Alzheimer, Gina la sua bisbetica badante rumena, e la suadente professoressa Cuccurullo, che con stravagante follia, degna della più classica struttura psichiatrica, contribuiranno a far vacillare definitivamente le sicurezze ed i sacri comandamenti di Piscitelli! E come nella più classica e scontata sceneggiatura di una trama thriller, neppure il tepore di un sicuro nascondiglio di montagna potrà sottrarre lo spettatore, ed il povero vice questore, dal più classico, ma ‘si spera’ imprevedibile, colpo di scena finale…” (red)

FOTO: GILDA VALENZA

FLAVIO BUCCI IN SCENA A ROMA CONE PENSARE CHE ERO PARTITO COSÌ BENE…”

Al Teatro Belli di Roma (Piazza Sant’Apollonia, 11), dal 16 al 20 gennaio, Flavio Bucci racconta e si racconta fuori dai denti: la sua vita, la sua carriera, i successi e le défaillances, aneddoti e riflessioni filosofiche, citazioni dei suoi lavori e di quelli degli altri, consuetudini, vizi privati e pubbliche virtù dello spettacolo italiano e non, ritratti di personaggi celebri, la politica e l’impegno, per disegnare un percorso e un periodo storico e artistico poco lontano nel tempo, ma molto distante da noi, tutto con la proverbiale spregiudicatezza del grande attore. Sarà una scorribanda senza trionfalismi e senza vergogna, di libere associazioni, ricordi di teatro e di cinema, ma anche la confessione delle dipendenze e del suo irrefrenabile bisogno di libertà, del suo rapporto con le donne, attraverso il racconto spudorato di mogli, figli e amori, l’occasione per far rivivere con immagini e parole i suoi grandi successi (da “Ligabue”, a “Il Marchese del Grillo”, i grandi classici teatrali contemporanei, i film con i maggiori autori italiani e stranieri) e persino la sua attività di doppiatore di Gerard Depardieu e John Travolta. Il racconto a quattro mani scritto da Bucci con Marco Mattolini (che ha collaborato con lui più volte nel tempo e in grandi successi come “Il Fu Mattia Pascal”, “Uno, nessuno e centomila...”, “Chi ha paura di Virginia Wolf?” ed altri) sarà un vulcano di spunti comici e rievocazioni emozionanti teso a far ricordare ai meno giovani e a far conoscere ai meno vecchi, un periodo storico vivacissimo e un protagonista straordinario.(red)

 

PAOLO MIGONE TORNA IN SCENA CON “BEETHOVEN NON È UN CANE”

Il comico toscano Paolo Migone torna in scena nei teatri italiani con lo spettacolo “Beethoven non è un cane”, proseguendo la tournée iniziata lo scorso ottobre 2018. Quattro speciali appuntamenti: 15 marzo al Cinema Teatro Alessandrino di Alessandria, il 23 marzo presso l’Auditorium di Lodi, l’ 8 aprile al Teatro Brancaccio di Roma e il 4 maggio al Palacreberg di Bergamo. Tredici nuove date nei teatri italiani per uno spettacolo diretto da Daniele Sala che mira a far conoscere agli spettatori la musica classica in una veste inedita. Paolo Migone parlerà di Lei, della sua forza, della sua dolcezza. Racconterà i grandi compositori del passato, da Bach a Mozart, passando per Beethoven, attraverso aneddoti, curiosità e dettagli insoliti e inusuali, con l’ironia che lo contraddistingue da sempre. “Beethoven non è un Cane” è uno spettacolo sulla musica e per la musica classica: un coraggioso tentativo di avvicinare il pubblico ad un mondo visto sempre da lontano come noioso e a tratti poco comprensibile. Paolo Migone prova e riesce ad incuriosire ed affascinare, stimolando lo spettatore ad andare oltre e, magari, voler approfondire la conoscenza, per capire che Beethoven non è solo il nome di un simpatico cane…ma molto di più. (red)

 

A FIRENZE E A ROMA "LA BIBBIA - RACCONTATA NEL MODO DI PAOLO CEVOLI”

Dopo oltre 130 date in tutta Italia che hanno riscosso successo di pubblico e critica, continuano gli appuntamenti in teatro con Paolo Cevoli e il suo spettacolo “La Bibbia - Raccontata Nel Modo Di Paolo Cevoli”, una rilettura in chiave pop del “Libro dei Libri, da tutti conosciuto ma forse non da tutti letto”. A seguito della prima data a Riccione del 26 dicembre, definito dalla stampa “un vero e proprio trionfo”, due saranno in particolare gli eventi speciali di questa tournée: il 22 febbraio all’Obi Hall di Firenze e il 25 febbraio al Teatro Brancaccio di Roma. «La Bibbia sembra raccontare un mondo che si perde nella notte dei tempi – racconta Paolo Cevoli -  ma per me non è così. Ho scelto di raccontare le storie della Bibbia perché parlano di me, di ognuno di noi. E forse è possibile immedesimarsi con i grandi personaggi di quelle vicende. Adamo, nell'Eden con Eva, che fa la figura del sempliciotto o del "patacca" come si dice in Romagna. Giobbe, il povero Giobbe, colpito da mille sfighe eppur deriso dalla moglie. Abramo che mi ricorda il mio nonno, il babbo del mio babbo. Un patriarca. Davide, piccolo e furbo, che si inventa un modo di ammazzare il cattivo gigante Golia. Nella Bibbia c'è tanto da scoprire. E anche tanto da ridere. Con l'ironia di Dio che quasi sembra un capocomico!» In questo spettacolo, con la regia di Daniele Sala, Paolo Cevoli vuole rileggere le storie contenute nella Bibbia come una grande rappresentazione teatrale dove Dio è il “capocomico” che si vuole far conoscere sul palcoscenico dell’universo; una sorta di “Primo Attore” che convoca come interpreti i grandi personaggi della Bibbia e li racconta attraverso un linguaggio ironico e diretto, accessibile a tutti. Non solo teatro, ma anche musica…l’intero spettacolo infatti è accompagnato dai brani interpretati dalle cantanti Daniela Galli, Silvia Donati e Cristina Montanari. (PO / red)

 

ROMA, AL PALLADIUM PRIMA NAZIONALE “CI VEDIAMO ALL'ALBA” DI ZINNIE HARRIS

Una favola moderna che esplora il trionfo dell'amore, il mistero del dolore e la tentazione di perdersi in un futuro fantastico che non si realizzerà mai. Dal 17 al 20 gennaio il Teatro Palladium  di Roma (piazza Bartolomeo Romano, 8) ospita la prima nazionale di “Ci vediamo all'alba (Meet Me At Dawn)” (giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 ore 20.30; domenica 20 ore 18), un classico del XXI secolo della celebre drammaturga e regista britannica Zinnie Harris prodotto da Khora Teatro che prende forma sul palcoscenico grazie a Francesca Ciocchetti e Sara Putignano, guidate dalla regia di Silvio Peroni. Un lavoro incentrato sul racconto e che si concerta sulle relazioni fra autore, attore e spettatore, mettendo da parte la spettacolarità della rappresentazione e creando un triangolo comunicativo incentrato sul messaggio del testo e sulle immagini emotive che le parole del testo ricreano. Un significato che è quasi sempre più complesso e articolato della visione univoca del regista e di cui ogni spettatore potrà percepire in modo unico e individuale le molteplici sfumature. Incredibilmente onesto e teneramente lirico, lo spettacolo vede protagoniste due donne, Robyn e Hellen, su una spiaggia lontana dopo un violento incidente in barca. Stordite dall'esperienza, cercano un percorso verso casa. Sembrano essere, una coppia felice, contenta di essere sopravvissuta, ma scopriranno che questa terra sconosciuta non è ciò che sembra e che, sebbene siano costantemente insieme, non sono mai state più distanti. Dove sono? E perché non possono tornare a casa? Perché Robyn è ossessionata dalle immagini di un’altra versione più terribile della realtà? Harris crea una sinfonia di perdita, desiderio e commedia, un'opera che si immerge nella paura e nel mistero, nella desolazione e nell’amore intenso e quotidiano, mettendo in gioco le cose che gli uomini temono di più. Corto, teso, e avvincente, il testo è ispirato, almeno in parte, alla leggenda di Orfeo ed Euridice e della loro antica ricerca del partner perduto. Ma i suoi echi letterari sono più ampi e profondi: da “Mary Rose” di J. M. Barrie, a “A porte chiuse” di Sartre fino alla “Dodicesima Notte”. E quando Robyn chiederà “Che paese, amici, è questo?”, la risposta è che si tratta di un paesaggio emotivo creato dall’autrice e pieno della sua poesia appassionata, del suo amore e della sua stessa disperazione.( PO / red)

 

CINQUE ANNI SENZA ARNOLDO FOÀ

L’11 gennaio 2014 scompariva Arnoldo Foà, uno dei più grandi attori italiani del ‘900.  Grande protagonista della cultura italiana del '900, attore di teatro, di cinema, tv, regista e doppiatore, ma anche scultore, pittore e poeta, era nato a Ferrara il 24 gennaio del 1916.  Nel ricordarlo a 5 anni dalla scomparsa, la vedova Anna Procaccini Foà torna ad esprimere il desiderio di vedere un teatro intitolato ad Arnoldo Foà, per onorare un grande artista molto amato ancora oggi, anche dai giovani che grazie alla sua inconfondibile voce riscoprono la poesia.  Nel 2019 sarà istituito il “Premio Arnoldo Foà. Teatro e Visioni”, e sarà possibile visitare in diverse città la mostra “Arnoldo Foà. Una vita lunga un secolo” che ha già raccolto grande successo a Roma e Firenze . Per conoscere meglio la figura di questo grande Artista, da poco in circolazione il libro Io il teatro. Arnoldo Foà racconta se stesso di Anna Procaccini (Rubbettino Editore), e Autobiografia di un artista burbero di Arnoldo Foà (Sellerio).  Arnoldo Foà è stato attore, regista e commediografo, tra i più importanti in Italia. Ha interpretato più di 100 films, e ha lavorato con famosi registi italiani e internazionali (Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Giuliano Montaldo, Orson Welles, Joseph Losey, Edward Dmytryk, Christian Jacques, Alessandro D’Alatri, Ettore Scola). Nastro d’Aargento 2004 per “Gente di Roma” di Ettore Scola. Intensa e prestigiosa la sua attività teatrale. Ha portato sulle scene spettacoli di autori sia classici che contemporanei, con registi come Visconti, Strelher, Menotti, Ronconi, e con regie sue. Oltre a opere di Shakespeare, Pirandello, Aristofane, Checov, Plauto, Caldwell, O'Neill, ha rappresentato anche commedie e drammi suoi. E' anche regista di opere liriche. Celebri le sue dizioni di poesia, delle quali sono state realizzate registrazioni su vinile negli anni ’60 (Disco d’oro per il disco di poesie di Garcia Lorca), e recentemente su cd.  Il suo nome è legato ad alcune delle più importanti e famose produzioni della Televisione Italiana, tra cui "La freccia nera", "Il giornalino di Gianburrasca", "Nostromo", “Il Papa Buono”. Arnoldo Foà è stato inoltre pittore, scultore e giornalista, e ha pubblicato per Gremese Recitare. I miei primi 60 anni di teatro, per Pellicanolibri due romanzi, La costituzione di Prinz, e Le pompe di Satana, e una raccolta di poesie, La formica; per Corbo Editore Joanna. Luzmarina, e per Sellerio Autobiografia di un artista burbero (2010).

“IL PIANERETTOLO” DI STEFANO TERRABUONI, REGIA DI LUCA PENNACCHIONI

Torna una commedia di Stefano Terrabuoni all' Ar.Ma Teatro di Roma (Via Ruggero di Lauria, 22). Dall'11 al 20 gennaio, solo dal venerdì alla domenica, è in scena “Il Pianerottolo” diretto da Luca Pennacchioni. Lo stesso regista si esibirà sul palco con Claudia Spedaliere, Barbara Patarini, Massimo Tucci, Giacomo Rasetti, Carla Cardarelli, Chiara D’orio, Alvaro Stella. Accade tutto sul pianerottolo dove abita Marta. È quello il luogo dove si incrociano, volenti o nolenti, la vita degli abitanti di tutto il palazzo. Ci si parla e ci si conosce nello spazio-tempo di pochi gradini. Tanto basta per farsi un’idea dell’altro, giusta o sbagliata. Nel pianerottolo nascono le abitudini, dei condòmini e le etichette che si danno l’un l’altro. Eppure, questo muro granitico di riti antichissimi sarà sgretolato da Marta. L’elemento scatenante è la presenza di Luca, ma sarà lei a dare l’ultima spallata per cambiare le cose sul suo pianerottolo.

I CARTA BIANCA IN “E’ TUTTA UN’ALTRA STORIA VOL. 2”

Dopo il successo di pubblico e critica di “È tutta un’altra storia” che gli è valso il Premio Persefone 2018, continua il viaggio nel tempo dei Carta Bianca con “È tutta un’altra storia VOL. 2”.  Il duo comico porterà sul palco del teatro Tirso de Molina di Roma (via Tirso, 89), dal 16 al 20 gennaio, nuovi capitoli, nuovi personaggi ma soprattutto nuove gag per un viaggio nel tempo visto da angolazioni diverse dove i contorni finiranno per diventare sfumature e le certezze consegnateci dalla storia lasceranno spazio all’immaginazione di finali tutt’altro che scontati. I Carta Bianca saranno in scena con il loro quinto spettacolo capace di trascinare il pubblico in un Varietà ricco di colpi di scena dove la comicità, mai volgare e dal ritmo sempre incalzante, sarà l’ingrediente fondamentale per uno show tutto da ridere. Uno spettacolo brillante e dissacrante, dai ritmi serrati, il tutto condito sapientemente da un altro ingrediente importantissimo che caratterizza da sempre i loro show: la Musica.   “La storia dell’uomo, come l’abbiamo studiata fino ad oggi sui libri di scuola, potrebbe essere tutta una grande leggenda per quello che ne sappiamo, perché la verità in fondo… è Tutta un’altra storia” e in questo caso … è Tutta un’altra storia VOL. 2”. Costumi Valentina Giura, scene Nazareno Mattei , assistente regia Sonia Merchiorri. (PO / red)

A MILANO “CHE DISASTRO DI COMMEDIA”

Dopo il successo internazionale e la messa in scena in contemporanea in diverse capitali europee – Londra, Parigi, Budapest, Varsavia, Atene e Roma – torna a Milano “Che Disastro di Commedia”. Dopo aver toccato 5 regioni, 15 teatri, in scena a Roma per il II anno consecutivo, raccogliendo applausi da circa 20.000 persone, “Che Disastro di Commedia” farà tappa al MTM Teatro Leonardo di Milano (via Andrea Maria Ampère, 1) dal 17 al 27 gennaio. La pièce sempre con la regia di Mark Bell debutta in prima mondiale nel 2014 al Duchess Theatre di Londra dove è incredibilmente ancora in scena. Premiata agli Olivier Awards 2015 come Miglior Commedia dell’anno, nel 2016 vince in Francia il Premio Molière. Scritta da Jonathan Sayer, Henry Shields e Henry Lewis, appositamente per la Compagnia Mischief Theatre, è stata tradotta e licenziata in oltre 20 paesi, sempre diretta da Mark Bell, sbarcando in Australia, Nuova Zelanda e negli Stati Uniti, a Broadway, prodotta da J.J. Abrams, al suo debutto nel mondo del teatro. “Che Disastro di Commedia” racconta la storia di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente un’ingente somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo che ruota intorno a un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, nel West End. La commedia è un susseguirsi di errori, strafalcioni, momenti imbarazzanti e disastri provocati dagli attori stessi. La produzione si rivela una catastrofe e gli attori cominciano ad accusare la pressione, andando nel panico. “Che Disastro Di Commedia” evidenzia tutte le paure e gli errori che un attore sul palco non vorrebbe e dovrebbe mai commettere.

 (red - 11 gen)

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