ROMA, AL TEATRO CIAK ARRIVA “LO SPETTACOLO PIU’ PAZZO DEL MONDO”
Da mercoledì 27 febbraio a venerdì 1 marzo arriva al Teatro Ciak di Roma ((Via Cassia 692), “Lo spettacolo piu’ pazzo del mondo (La Cantatrice Calva)” di E. Ionesco, diretto e adattato da Emiliano Luccisano con Emiliano Luccisano, Claudio Cappotto, Ilary Artemisia Rossi, Sonia Merchiorri, Francesca Romana Biscardi, Lorenzo Trasarti, prodotto da Compagnia Controcorrente. Se vostra moglie è sempre arrabbiata con voi, se vostro marito non vi risponde più, se vivete il rapporto di coppia da perfetti sconosciuti, chiedendovi chi è quello in mutande sul divano o quella che stappa il vino bianco in pigiama e unghie rifatte, in questo spettacolo troverete tutto questo, pur non trovandoci assolutamente niente. Di sicuro è lo spettacolo più pazzo che abbiate mai visto. “Questo nuovo allestimento de “La Cantatrice Calva” rispetta il testo originale in tutto e per tutto, ma è uno spettacolo che non avete mai visto”, spiega Luccisano . “I ritmi sono mozzafiato, la comicità è matematica e i colori sono sgargianti. Quello che vedrete è inesistente, ma vi spiegherà per filo e per segno le vostre smanie e i vostri disagi pur non parlandone assolutamente. Non avrete il tempo di capire nulla – continua - ma avrete tutto il tempo di ridere, senza sapere perché. Questo perché La Cantatrice Calva che vi troverete davanti è senza dubbio lo spettacolo più pazzo del mondo”.
AL QUARTICCIOLO ‘SOLI DEO GLORIA’ DI ASMUSSEN
Dodici canti, dodici episodi apparentemente senza alcun collegamento, tenuti insieme da un coro che apre e chiude ogni singolo episodio. Soli Deo Gloria, una delle piece meno rappresentate dell’autore danese Peter Asmussen, noto anche per la collaborazioni con il regista Lars Von Trier alla stesura della sceneggiatura di “Le Onde del destino”, va in scena sabato 23 febbraio a Roma, al Teatro Quarticciolo, nell’ambito della rassegna “AltriScenari 2019 – Studi sulla drammaturgia contemporanea” che da alcuni anni coinvolge il laboratorio Metis Teatro Associazione Culturale. Soli Deo Gloria, titolo che richiama la ‘firma’ di Johann Sebastian Bach sulle proprie composizioni, è un testo potente, a livello di parole e di senso; suddiviso in dodici stanze dell'anima in cui uomini e donne si amano, si odiano, si uccidono, si ignorano, compiono scelte precise, che vanno in una direzione sola. Fallati, amputati, impossibilitati ad esprimersi, o armati di un linguaggio e di strumenti che tendono alla distruzione, i personaggi del dramma di Asmussen sembrano muoversi su una terra già privata della loro presenza. In figura le loro storie, sullo sfondo una suggestione in cui sembra di scorgere quei recitati di Bach in cui il Cristo crocifisso e fatto uomo, trasfigurato dal dolore, mostra nel suo volto la bellezza della trascendenza: una redenzione negata agli uomini e alle donne di questo dramma sacro, in cui gli agnelli di dio spesso vanno al macello prestando il fianco ai loro stessi carnefici.
TEATRO DELLA COMETA: LADYVETTE CON IL NUOVO SPETTACOLO “IN TRE”
Dopo lo strepitoso successo della passata stagione, tornano al Teatro della Cometa di Roma (via del Teatro Marcello 4), dal 5 al 24 marzo,Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Francesca Nerozzio vvero Ladyvette con il nuovo spettacolo IN TRE, scritto a sei mani da Teresa Federico, Fausto Brizzi e Lillo Petrolo,per laregia diMassimiliano Vado. La direzione musicale è di Roberto Gori. A coordinare il tutto è la direzione artistica diLillo Petrolo.Scenedi Mauro Paradiso. Tre giovani attrici e cantanti si incontrano per caso ad un provino per un progetto non molto chiaro e che si rivelerà essere una grande fregatura. Nel trovarsi a condividere un’esperienza particolare, le tre iniziano a conoscersi meglio e a diventare amiche, svelando ciascuna il proprio carattere e le proprie debolezze. Ed è proprio sulla loro goffaggine femminea che nasce l’idea di restare insieme e di provare a riscattarsi con la vita e con la carriera. Nasce così, a poco a poco, un trio scalcagnato, fatto di tre differenze apparentemente inconciliabili ma che non possono più stare separate. La loro vita inizia a cambiare sotto i loro occhi e dai primi successi nascono conflitti, litigi, ripicche e dispetti vari. Cosa siamo disposti a fare per ottenere quello che vogliamo dalla nostra vita? Su quali “cadaveri” siamo disposti a passare? Intorno a loro le pareti si piegano sotto il peso del loro sentirsi perennemente inadatte, ma il talento e un po’ di fortuna continuano a spingerle verso palchi prestigiosi, finchénon incontreranno l’uomo che cambierà per sempre il loro destino. (PO / red)
“PAPÀ”, QUANDO IL PASSATO TORNA PER FAR RIDERE
Debutta il 28 febbraio al teatro Manzoni di Roma “Papà”, commedia brillante di Pierre Chesnot che va in scena con l’adattamento e la regia di Carlo Alighiero che è anche il protagonista della divertentissima storia insieme a Elena Cotta e Sergio Ammirata, Cinzia Berni, Luca Negroni, Andrea Carpiceci e Valentina Marziali. La commedia, una delle più riuscite del prolifico autore francese, si snoda in un susseguirsi irrefrenabile di ilarità, malintesi irresistibili e battute gustose, mai volgari, capaci di incollare gli spettatori alla poltrona, che mette in risalto i valori dell'amicizia e della famiglia. Philippe è un anziano editore e proprietario di giornali che dopo molti anni sta per sposarsi per la seconda volta con Delphine, una donna molto più giovane di lui; malgrado il matrimonio sia organizzato in maniera molto efficiente da Chris, suo figlio di primo letto, alcuni piccoli imprevisti iniziano a guastare la festa... ma il peggio deve ancora arrivare. Ad un certo punto arriva uno sconosciuto che lo chiama “papà”: è Gilbert, un cinquantenne che sostiene di essere il frutto di una sua storia d'amore giovanile; l'uomo accampa diritti sul patrimonio, ma anche questo è ancora nulla, perché Philippe scopre non solo di essere nonno, visto che Gilbert ha a sua volta una figlia, Salomè, ma pure che la nipote è in dolce attesa di due gemelli. In meno di un’ora Philippe è diventato nonno e bisnonno. Uno shock difficile da assorbire, specialmente per la futura sposa. Solo l’arrivo di Marc, grande amico e vecchio compagno di scorribande ricorda a Philippe i particolari piccanti di quella lontana avventura giovanile e rimette tutto in discussione. “Papà” è un classico della comicità di Pierre Chesnot, autore di commedie di grande successo come “L’inquilina del piano di sopra”, “Quattro donne e una canaglia”, “Alla faccia vostra”. La commedia è uno di quei rari meccanismi che rispetta le promesse e rinnova il legame tra gli spettatori e la coppia Elena Cotta - Carlo Alighiero, che quest'anno festeggia i settant'anni dal loro primo incontro a Milano nell'autunno del 1949, per poi trasferirsi a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Da allora assieme hanno calcato le scene di tutti i teatri d’Italia e nel 2012 hanno festeggiato le Nozze di Diamante rinnovando la promessa di matrimonio. “Papà”, musiche di Enzo De Rosa, scene di Armando Mancini, disegno luci di Mirco Coletti, costumi di Emiliano Sicuro, aiuto regia di Manuela Perfetti, è prodotto daNutrimenti Terrestri e rimarrà in scena al Teatro Manzoni dal 28 febbraio al 24 marzo.
ROSALIA PORCARO IN “CORE ‘NGRATO”
Rosalia Porcaro torna in teatro a Roma dal 26 febbraio al 10 marzo. Ad ospitarla è Teatro Roma (via Umbertide, 3). Chi la conosce per i personaggi interpretati dal vivo e in tv come Veronica, l’ingenua e infantile operaia di una fabbrica di borse che non si accorge di quanto il padrone che lei stima profondamente, la sfrutti; come la suocera, sedicente donna di cultura, cinica e meschina, che vive nell’orgoglio esagerato per i figli laureati in legge e nel disprezzo per il marito disoccupato. O anche come Natascia, giovane cantante napoletana neomelodica pronta a dare consigli sull’amore, il sesso e i tradimenti. O ancora la già citata Assundam, donna afgana del Sud, con spiccato accento partenopeo che ironizza sulla “democrazia della guerra”, ritroverà in questa vera e propria commedia tutta la verve comica dell’attrice, oltre ad una capacità drammatica molto intensa. Si tratta infatti della tragicomica storia di una figlia e di una madre nella fase della terza età quando i ruoli si invertono e le madri diventano figlie e le figlie si assumono il ruolo di madre, quando la memoria di una madre svanisce e con se la propria storia, nasce l’occasione di conoscersi nel profondo, incontrandosi non come madre e figlia, ma semplicemente come persone.
A CARNEVALE LA MAGIA È AL TEATRO VITTORIA CON “L’ILLUSIONISTA”
Dal 28 febbraio al 5 marzo il Teatro Vittoria di Roma si trasforma in un laboratorio magico dove può accadere l’impossibile. Alberto Giorgi è “L’Illusionista”, direttamente dal cast di “The Illusionists”, record assoluto di incassi a Broadway. Ritorna infatti a grande richiesta al Teatro Vittoria per il Carnevale, Alberto Giorgi L’Illusionista, uno spettacolo di illusionismo unico al mondo che trasporta gli spettatori in un laboratorio alchemico segreto sospeso nel tempo, tra oggetti magici e incredibili macchinari, evocando una dimensione spazio-temporale fantastica, un universo magico ispirato alle atmosfere letterarie e visionarie di Jules Verne, H.G. Wells e Tim Burton. Protagonista dello spettacolo è Alberto Giorgi, uno degli illusionisti più apprezzati a livello mondiale, unico artista italiano chiamato recentemente a far parte del cast di The Illusionists, la più grande produzione del genere della storia, record assoluto di incassi a Broadway. Insieme a Laura Gemmi forma un connubio artistico eccezionale nella storia dell’illusionismo per originalità dello stile e innovazione nella tecnica. Alberto Giorgi ritorna a Roma al Teatro Vittoria dopo essere stato in tour in Cina, Francia e Spagna dove gli è stato conferito a settembre scorso l’Oraculo de Or, uno dei riconoscimenti più ambiti e prestigiosi del mondo della magia e dopo aver inaugurato a dicembre il Natale magico a Torino con il suo one man show a Piazza Castello di fronte a 20.000 spettatori. (red – 21 feb)
AL TEATRO MARCONI DI ROMA “VIAGGIO IN ITALIA. CANTANDO LE NOSTRE RADICI”
Dalle Madonie, in Sicilia, fino a Pontebba, in Friuli, passando per la Maremma, il Molise Arbëreshë, la Napoli, quella vera, e la Sardegna. Un itinerario artistico, fatto di note e memoria, che fa tappa in ogni borgo o località d'Italia, per raccogliere i colori, i profumi e le voci della della musica popolare. E' “Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici”, il coinvolgente concerto-spettacolo che sarà in scena dal 21 al 24 febbraio al teatro Marconi di Roma. Ventuno artisti in scena, con Tosca ospite speciale nella prima serata, per un progetto di grande impatto emozionale, diretti da Massimo Venturiello, attore carismatico e regista teatrale tra i più apprezzati. La direzione musicale è di Piero Fabrizi, chitarrista, compositore e produttore che ha collaborato con i più grandi nomi della musica nazionale e internazionale, a partire da Fiorella Mannoia. "Viaggio In Italia” ha debuttato nel 2017 ed è stato trasmesso in diretta su Radio 3 Rai in occasione del 70° anniversario della Costituzione Italiana. Lo spettacolo è curato da Tiziana Tosca Donati, Paolo Coletta e Felice Liperi e nasce da un laboratorio didattico all'interno dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini (laboratorio gratuito di alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio coordinato da Tosca, Massimo Venturiello e Simona Bianchi) con lo scopo di far riscoprire ai più giovani un repertorio musicale che ci appartiene in modo ancestrale e che rappresenta molto più di un bagaglio culturale della nostra tradizione. Il progetto ripercorre la storia e le storie di chi ha vissuto e cambiato, in un modo o nell’altro, la Nazione; così, lungo il sentiero si incontrano tematiche sempre attuali come la guerra e l’immigrazione, la questione meridionale e il diritto al lavoro, ma anche situazioni di gioco di ballo e di festa, ambienti rurali e sognanti e non per ultimo il tema dell’amore. Una drammaturgia delicata fa da cornice e lega le musiche e i dialetti, mentre gli interpreti sono l’anima viva di una “piazza” che viene a ricrearsi al centro del palco. La colonna portante dello spettacolo sono i musicisti, che riescono nella magia di dare un suono contemporaneo a strumenti e melodie del passato. A mettere in scena lo spettacolo sono giovani artisti, ex allievi dell’Officina Pasolini, che hanno fondato l'Associazione RadiCanti proprio con la volontà di continuare l'affascinante esperienza di “Viaggio in Italia” portandolo in giro per i teatri del Belpaese.
(red – 22 feb)
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