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direttore Paolo Pagliaro

Il teologo
e lo scienziato

Il teologo <br>e lo scienziato

di Paolo Pagliaro

Il teologo Vito Mancuso e il fisico teorico Carlo Rovelli hanno pubblicato recentemente due libri in cui si interrogano, ciascuno a suo modo, sul cammino che conduce alla verità. Per Mancuso la bussola che ci può orientare si chiama bellezza. Ed è appunto “La via della bellezza” il titolo che Garzanti ha dato al saggio in cui il filosofo sostiene che ricercare e custodire la bellezza è la via privilegiata per sperimentare il profondo significato che la vita contiene.

Le sorgenti della bellezza sono la natura, l’essere umano e l’arte, e su di esse Mancuso indaga con l’aiuto dei grandi maestri, da Platone a Dostoevskij, da Beethoven a Kant, da Leonardo a Goethe. La tesi è che ogni esperienza estetica profonda ci spinge a trasformare la nostra vita, e ci avvicina a quello che – prima che il filosofo ne annunciasse la morte – eravamo soliti chiamare Dio.
Quel Dio in cui non crede lo scienziato. Carlo Rovelli spiega il perché in un libro dove sono raccolti i suoi articoli e che il Corriere della Sera pubblica con questo titolo generoso: “Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza”.
“Non credo in Dio – scrive Rovelli – perché non mi piace chi si rifugia nelle braccia di una religione quando soffre; preferisco chi accetta il vento della vita, e sa che gli uccelli dell’aria hanno il loro nido ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.
Ma anche Rovelli crede nel mistero e nel profondo incanto della natura svelati dallo sguardo della scienza e della poesia. Nella ricerca della bellezza e al suo cospetto, il teologo e lo scienziato sono destinati a incontrarsi.

(© 9Colonne - citare la fonte)