Riccione, 12 feb - Ha espresso preoccupazione per il tema della rappresentanza degli italiani all’estero la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli, Silvia Bartolini, nel suo intervento conclusivo a chiusura dei lavori che si sono svolti ieri e oggi a Riccione. “Penso che si stiano facendo tanti errori, perché l’idea di risparmiare sulla rappresentanza è una sciocchezza”, ha detto. “Dobbiamo fare in modo di usare in modo etico le risorse, di avere un atteggiamento di grande attenzione e austerità, però bisogna sempre preoccuparsi – ha aggiunto - quando qualcuno invita qualcun altro a non riunire più gli organismi di rappresentanza”. “Risparmiare sulle sedi consolari quando poi il personale viene reimpiegato da altre parti, chiudere Comites in Paesi che poi non avranno più un punto di riferimento, sono proposte preoccupanti”, ha affermato la Bartolini che ha sottolineato come ogni organismo di rappresentanza – Comites, Cgie e parlamentari eletti all’estero - è nato con compiti e obiettivi diversi. E mi è dispiaciuto che diversi parlamentari anche della mia parte politica non abbiano compreso che sostituirsi al Cgie, era in realtà fare i cosiddetti ‘servi sciocchi’ di chi poi alla fine chiuderà anche le rappresentanze della circoscrizione Estero in Parlamento. Riguardo alle associazioni italiane nel mondo, che ad oggi risultano essere oltre 5mila, anche Bartolini si è detta favorevole all’idea di razionalizzazione proposta dal governo per verificare “chi ha veramente meriti” e di conseguenza “avere risorse, possibilità e servizi”, anche se secondo lei non si può “mettere tutti sullo stesso piano”. L’appuntamento con la conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo, che si terrà a Santiago del Cile dal 28 febbraio al 3 marzo, e il ruolo della Consulta regionale sono stati gli altri due argomenti affrontati dalla presidente. “Il fatto di voler chiudere questa legislatura con un’altra conferenza dei giovani non è casuale”, ha precisato la Bartolini. “Abbiamo chiuso la conferenza a Buenos Aires e preso degli impegni con i giovani – ha detto - e ora ci riuniamo per fare il punto su cosa abbiamo realizzato e cosa c’è da fare. Questo significa costruire dei rapporti di fiducia con i ragazzi, essere trasparenti”, perché “la verità è rivoluzionaria”. Secondo la presidente della Consulta, solo con la responsabilità e la trasparenza delle istituzioni si può ottenere la fiducia dei cittadini e chiedere in cambio, in questo caso ai giovani della conferenza e delle associazioni, responsabilità e attivismo. L’allarme lanciato dalla Bartolini riguarda invece l’eventuale “burocratizzazione” del settore dell’emigrazione regionale all’estero: ridurre questa realtà all’ambito “delle burocrazie dei diversi settori sarebbe la morte della Consulta e il modo per togliere la motivazione di tanta gente che lavora all’estero”.
(Cle)
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