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SVILUPPO SOSTENIBILE,
LA GEOGRAFIA DEL MALCONTENTO

SVILUPPO SOSTENIBILE, <br>LA GEOGRAFIA DEL MALCONTENTO

Ci sono aree che contano e aree che non contano e le disuguaglianze territoriali generano malcontento sociale. A queste conclusioni è giunto Andrés Rodriguez-Pose, professore di geografia economica della London School of Economics, che ha illustrato le sue considerazioni questo pomeriggio nel corso del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall'Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS) e dal Forum Diseguaglianze e Diversità (Forum DD), in corso a Roma fino al 6 giugno. Una vera e propria geografia del malcontento che riconduce la crescita dei movimenti antisistema alla diffusione delle disuguaglianze territoriali e sociali. "Oggi sono le grandi città che contano, perché registrano una crescita della produzione maggiore rispetto ai piccoli centri - ha spiegato Andrés Rodriguez-Pose - Densità e agglomerazione sono i due fattori che trascinano lo Sviluppo economico e per questo la politica almeno da quindici anni a questa parte tende a non sprecare soldi nelle aree che non si possono cambiare, ma preferisce investire nelle grandi città che sono considerate il futuro".

Questo ha generato una forte disomogeneità a livello territoriale in tutto il mondo, e non è da meno l'Europa dove molte regioni ottengono in termini di Sviluppo risultati di molto inferiori rispetto al resto della nazione. La conseguenza più evidente - a detta di Andrés Rodriguez-Pose - si nota sull'andamento delle elezioni. Dai dati illustrati emerge proprio che i partiti cosiddetti antisistema siano concentrati nelle aree meno dinamiche a livello di Sviluppo economico, mentre i partiti che rientrano nel sistema o partiti "green-friendly" hanno avuto maggiore presa nelle aree più grandi e più dinamiche. Sono i ceti deboli che risentono maggiormente del peggioramento delle disuguaglianze dove la matrice geografica rappresenta un fattore determinante. Aree rurali, spazi industriali ma anche città risentono di più del prolungato declino o congelamento economico e industriale, "che è sicuramente la principale causa del voto antieuropeo". "Ciò che è mancato - ha concluso- è una vera e propria politica di Sviluppo attenta al territorio".

La persistente disparità regionale tra le regioni economiche è confermata anche da Flavia Terribile del Comitato per le politiche di Sviluppo regionale dell'OCSE, che ha testimoniato un divario tra paesi più prosperi e meno prosperi al 60%. "Differenze territoriali sono molto persistenti in tutti i paesi dell'OCSE. Il risentimento è fortemente alimentato dalla disparità. Rispondere alle esigenze di quei territori che si sentono lasciati indietro è diventata la priorità della politica dell'OCSE". Sul tema delle disuguaglianze, il Forum Diseguaglianze Diversità ha elaborato 15 proposte per la giustizia sociale. Lo studio effettuato per l'elaborazione delle proposte è nato dalla constatazione che a partire dal secondo dopoguerra la tendenza alla riduzione delle disuguaglianze vive una battuta d'arresto: sono in aumento le disuguaglianze in ambito economico. Non solo, ma la retribuzione risulta anche gradualmente polarizzata così come le condizioni lavorative. Sabrina Lucatelli del Comitato Tecnico Aree Interne, ha presentato l'azione sinora svolta dall'Italia per sostenere lo Sviluppo delle cosiddette aree interne, quelle Aree distanti dai centri o poli che offrono i servizi fondamentali e che rappresentano circa il 60% circa di tutto il territorio della Penisola. La strategia - la SNAI-Strategia Nazionale Aree Interne - è in attività dal 2014 ed è coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad oggi sono state approvate 41 strategie d'area per un valore complessivo di quasi 650 milioni di euro. In conclusione, dei lavori è intervenuto Fabrizio Barca di Forum DD, secondo cui "un'analisi accurata del voto dell'ultima tornata elettorale deve tenere conto di tre elementi: le aree remote, le campagne deindustrializzate e all'interno delle aree urbane, anche le periferie" di cui serve valutare la condizione.

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