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direttore Paolo Pagliaro

Giorgio Ambrosoli
quarant’anni dopo

Giorgio Ambrosoli <br>quarant’anni dopo

di Paolo Pagliaro

C’era anche Sergio Mattarella, oggi al Teatro Grassi di Milano, alla cerimonia di consegna del Premio Giorgio Ambrosoli, in ricordo dell’avvocato incaricato dalla Banca d’Italia di liquidare la banca di Sindona e assassinato 40 anni fa da un killer giunto dagli Stati Uniti. Un eroe borghese, come lo definì Corrado Stajano nel suo libro. Un milanese moderato che avrebbe potuto vivere tranquillamente e si batté invece in nome dei principi di onestà e di giustizia, pagando con la vita.

Ieri il Sole 24 Ore ha pubblicato una lunga intervista alla moglie di Ambrosoli, Annalori Gorla. La signora ricorda che Giorgio, come testimonia la sua ultima lettera, era consapevole che avrebbe pagato a caro prezzo l’incarico di commissario liquidatore dell’impero finanziario di Michele Sindona. E ricorda anche che non c’erano uomini del governo o della politica ai suoi funerali. C’era invece Polo Baffi, governatore della Banca d’Italia, che aveva affidato nelle mani di quel giovane professionista la voragine da 268miliardi di lire della Banca privata italiana.

L’intervistatrice Raffaela Calandra chiede quanto sia attuale l’insegnamento di Giorgio Ambrosoli oggi, in un’epoca distante da quegli anni di finanze spericolate e violenza cieca, ma anche di fiducia profonda e impegno collettivo. Annalori risponde che la lezione di suo marito è stata accolta da tanti giovani ed è messa in pratica da altrettanti silenziosi professionisti, cittadini che fanno il loro dovere in difesa dello stato di diritto, nonostante le pressioni e le minacce. Alcuni di loro – l’imprenditrice Pina Mengano Amarelli, l’ingegnere spaziale Amalia Ercoli Finzi e il magistrato Giuseppe Pignatone – sono stati premiati oggi.

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