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direttore Paolo Pagliaro

Sembriamo cittadini
ma siamo sudditi

Sembriamo cittadini <br>ma siamo sudditi

di Paolo Pagliaro

Ci immaginiamo cittadini, ma siamo sudditi. Nei rapporti con la burocrazia, con il fisco, persino con la giustizia. Siamo sudditi di fronte all’imprevedibilità delle continue riforme, all’incomprensibilità del linguaggio normativo, alla vertiginosa incertezza del diritto, per cui in queste ore rischiamo, ad esempio, di perdere la nostra industria dell’acciaio. Siamo sudditi quando accettiamo che sia lo Stato a decidere a che ora possiamo fare la spesa o quanto possiamo guadagnare.
A 73 anni dalla nascita della Repubblica siamo ancora sudditi, come racconta un’antologia intitolata “Noi e lo Stato” pubblicata in questi giorni dall’Istituto Bruno Leoni e curata da Serena Sileoni. La scrittrice Susanna Tamaro racconta la schizofrenia di uno Stato che predica che dobbiamo prenderci cura della natura e dell’ambiente, salvo poi tormentare con le sue scartoffie e bizze burocratiche chi lo fa. Altri indagano sul solco che le modalità concrete dell’amministrazione scavano tra governanti e governati. Sui rischi di una giustizia gestita come strumento di potere, controllo e manipolazione. Sull’uso scandalosamente improprio dei soldi dei contribuenti, in particolare nel sud, dove regnano inefficienza e scarsa qualità dei servizi. Sugli arbìtri fiscali. Sul declino del diritto di proprietà ma anche dei doveri connessi, come mostra il dilagare dell’abusivismo.
Sono trattati da sudditi più che da cittadini – osservano gli autori - i milioni di romani che devono pagare centinaia di euro l’anno per un servizio di raccolta dei rifiuti indegno, senza poter contestare davanti a nessun giudice le inadempienze della controparte.
Tutti abbiamo pensato che la cittadinanza fosse una conquista che si dava una volta per tutte, e non un continuo impegno di responsabilità e libertà. Non è così, e il fatto di essere sudditi con diritto di voto non migliora la situazione ma forse la aggrava, perché ci trasforma da vittime in complici.

(© 9Colonne - citare la fonte)