Ad Italia viva "per ogni iscritto, sarà piantato un albero, quindi speriamo di piantarne tantissimi; alla Leopolda pensiamo di presentare lo statuto e il lancio del tesseramento". Così Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali e capo della delegazione del nuovo partito di Matteo Renzi in una intervista al Foglio. E aggiunge: "E’ una startup della politica. Vogliamo mettere al centro uomini e donne, nel nostro partito ci sarà una gestione paritaria. Una risposta alla misoginia che c'è nell'indirizzo politico del paese. Lo voglio dire chiaro: c'è una assenza di donne nei ruoli apicali, partiti compresi. Abbiamo fatto una legge per garantire presenza femminile nei ruoli dirigenziali delle imprese ma poi quando ci sono le trattative per formare il governo a trattare ci vanno solo i maschi. Cosi la politica rischia di perdere credibilità. Da noi, intanto, i gruppi parlamentari saranno guidati da una donna e da un uomo". “Deve essere una forza riformista" prosegue. “Un partito riformista non può essere massimalista. E' un partito che prende atto che il paese è bloccato e si muove per rimuovere in grande parte quel blocco. Un partito riformista sa che il mondo del lavoro è cambiato. Oggi sappiamo che il settanta per cento dei bambini che vanno a scuola faranno un lavoro che oggi non siamo in grado di immaginare". Dunque, dice Bellanova, "non possiamo tenere la testa rivolta all'indietro, dobbiamo dotarci di strumenti che garantiscano i diritti sociali, per questo serve una legislazione e una elaborazione politica adeguate", "ci sono ancora ampie fasce della popolazione che non hanno una copertura per il sostegno al reddito nel momento in cui perdono il lavoro o hanno una pausa dal lavoro. Dobbiamo garantire maggiori tutele per il reddito, e in parte lo abbiamo fatto con il governo di Matteo Renzi. Nel Pd sul tema c'è stata una polemica molto dura nei confronti di Renzi e non sono stati riconosciuti questi risultati, c'è stata una torsione massimalista". Un esempio: "L'articolo 18 ai rider non dice niente". Ci sono poi le partite Iva, che vogliono rimanere tali e quelle fittizie che vanno invece tutelate perché devono entrare nel mondo del lavoro dipendente, aggiunge. E chiosa: "In definitiva, un partito riformista non mette in contrapposizione, in questo secolo, i diritti civili e i diritti sociali". (26 set - red)
(© 9Colonne - citare la fonte)